giovedì 1 aprile 2010

WWF contro il “consumismo sfrenato”

Il WWF punta il dito contro l’eccessivo consumismo della nuova era. E’ stimato che ad oggi, oltre due milioni di persone consumano in maniera eccessiva. Insomma, un terzo della popolazione mondiale (in particolare gli abitanti dei Paesi economicamente più sviluppati) spende e spande, tanto da aver fatto schizzare alle stelle i consumi sia di beni che di servizi (+10% in soli dieci anni, nel 2006 erano pari a 30.500 miliardi di dollari in più). L’allarme lanciato dal WWF è anche il seguente: “Ogni anno, si estraggono 60 miliardi di tonnellate di risorse, circa la metà in più di quanto accadeva 30 anni fa“.Per il WWF, il pianeta sta rischiando grosso. L’ultimo report annuale, “State of the World”, sostiene che negli ultimi 50 anni la produzione metallurgica è aumentata di circa sei volte, mentre i consumi di petrolio e di gas naturali sono addirittura volati rispettivamente a 8 volte e 14 volte di più. Per farla breve, usufruendo delle parole di Gianfranco Bologna (colui che ha curato lo studio per l’edizione italiana), è come “se ogni giorno l’uomo prelevasse dal Pianeta risorse con le quali si potrebbero costruire 112 Empire State Building“.
Tutta colpa del consumismo. Ai vertici di questo fenomeno ci sono ovviamente gli Stati Uniti. Si stima che nel 2006, uno statunitense medio abbia speso qualcosa come 32.400 euro (!)… per fortuna che gli americani degli USA rappresentano solo il 5% della popolazione mondiale! A tale proposito, il rapporto del WWF evidenzia che “di fatto, se tutti vivessimo come gli americani, la Terra potrebbe sostenere a mala pena 1,4 miliardi di individui, invece che i 6,8 miliardi attuali”.
Ma anche l’Europa non è esente dalla strigliata. Dall’analisi si evince come i consumi siano cresciuti anche da noi a livelli insostenibili. Quello che più rammarica l’associazione ambientalista è il fatto che, in questa ottica di progresso, non si punti sulle tecnologie sostenibili. Chi vuole approfondire si puo'  leggere questo articolo.

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