mercoledì 14 aprile 2010

Per i Diritti della Natura e la Democrazia della Terra

Dal 19 al 22 aprile prenderà il via nella cittadina di Cochabamba, in Bolivia, la Conferenza mondiale dei popoli sul Cambiamento Climatico e i diritti di Madre Terra. Prenderanno parte a quello che si annuncia come il più importante evento ambientale di tendenza dell'anno, rappresentanti della società, movimenti sociali, indigeni, docenti e governi locali, ma anche intellettuali, star di Hollywood e scienziati. Pubblichiamo l'Appello per la giustizia climatica e la democrazia della Terra, di seguito riportato, firmato da personalità del mondo della cultura, dell'associazionismo e della politica italiane a sostegno della Conferenza Mondiale di Cochabamba.
TESTO DELL'APPELLO
Il cambiamento climatico rappresenta ormai una minaccia sempre più reale per l'esistenza dell'umanità e per tutti gli esseri viventi. Esiste un grave pericolo per i popoli della Terra. Pericolo ancor maggiore per i più poveri e per quelle comunità e paesi che vivono in ecosistemi fragili e facilmente alterabili. Il 75% delle emissioni storiche di gas serra sono state prodotte dai paesi del nord del mondo.
A fronte di questo, la conferenza internazionale di Copenaghen si è risolta in un nulla di fatto e niente è ancora stato regolamentato per invertire il fenomeno del riscaldamento globale e riconoscere il debito climatico ed ecologico accumulato dal nord nei confronti dei sud del mondo. Abbiamo bisogno di impegni urgenti e concreti per ritrovare un'armonia con la natura e garantire la piena realizzazione dei diritti umani. Diritti umani e diritti della natura devono in questo secolo saldarsi se vogliamo impedire danni e sofferenze all'umanità ed alle future generazioni.
Noi riconosciamo come gli esseri umani siano parte di un sistema interdipendente e complesso con il quale dobbiamo convivere in armonia ed equilibrio, rispettando la dignità di ciascuno e i diritti di tutti. Aver violato le leggi naturali ha portato al caos climatico e alla distruzione ecologica che minaccia la sopravvivenza di tutti i viventi su questo pianeta e genera ingiustizie, guerre e sofferenze. La possibilità di una libera usufruizione dell'atmosfera, così come dell'acqua e degli altri beni comuni indispensabili alla vita, è la condizione per la realizzazione dei diritti all'esistenza. Per queste ragioni siamo convinti che la piena realizzazione dei diritti umani coincida con il riconoscimento dei diritti della natura, di Madre Terra.
Dal 19 al 22 aprile si terrà a Cochabamba, Bolivia, la conferenza Mondiale dei Popoli per la Giustizia Climatica ed i Diritti della Madre Terra. L'incontro, convocato dal Governo di Evo Morales, vedrà la partecipazione di movimenti, scienziati, accademici, giuristi e governi impegnati a difendere i beni comuni ed a promuovere la giustizia sociale ed ambientale. Siamo convinti che sia importante sostenere questa conferenza mondiale non solo per lo spirito e gli obiettivi che la animano ma per la necessità di trovare tutti insieme delle soluzioni giuste e urgenti ai cambiamenti climatici ed alla crisi ecologica. Solo a partire dal riconoscimento dei diritti della natura e della Madre Terra potremo essere in grado di mettere un freno alla crisi ed invertire la rotta ristabilendo le giuste priorità ed una nuova intesa tra i popoli, basata sulla giustizia climatica e sociale. È questa la sfida più grande che ci attende ed è per questo che ci riguarda tutti e tutte.

Primi firmatari:
Paolo Cacciari, don Angelo Cassano, Franco Cassano, Giulietto Chiesa, Giuseppe De Marzo, don Luigi Di Piazza, Luigi Ferrajoli, don Andrea Gallo, Haidi Giuliani, Margherita Hack, Gianni Minà, Emilio Molinari, Tonino Perna, Riccardo Petrella, Carla Ravaioli, Gianni Rinaldini, Rossana Rossanda, Raffaele K. Salinari, don Alessandro Santoro, Alex Zanotelli
Per aderire all'appello:


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