venerdì 30 settembre 2011

PARA TODOS TODO - Pranzo solidale per i contadinai del Chiapas


L'associazione Tatawelo e Stranamore insieme alla Compagnia Alimenti Puliti, alla Banca del tempo Val Pellice, al GAS di Stranamore e al GAS Val Pellice promuovono un pranzo solidale "PARA TODOS TODO" per recuperare i fondi necessari a risarcire i contadini del Chiapas e a farli continuare il lavoro intrapreso con l'associazione Tatawelo.
Il pranzo, alle 12.30 di domenica 2 ottobre 2011 offrirà un menù vegetariano con l'aggiunta delle trote di Villafranca alla griglia, il prezzo è di 15 euro.
Per prenotazione telefonare ai numeri di telefono 3407626196 / 3462362751 oppure alla mail beppefenoglio@yahoo.it
Alla giornata sarà presente Francesca Minerva, responsabile del progetto Tatawelo in Chiapas.
Vedi http://www.tatawelo.it/
Programma:
- ore 11 distribuzione caffè tatawelo prefinanziato dal Gas Stranamore
- ore 12.30 pranzo solidale "PARA TODOS TODO"
- ore 14.40 presentazione raccolta fondi straordinaria SOS Caffé Tatawelo
- ore 15 proiezione video sulla cooperativa cafetaleros
- ore 15.30 info sul Progetto Tatawelo

lunedì 26 settembre 2011

Campagna per congelamento del debito - Centro Nuovo Modello di Sviluppo

Continuano a farci credere che per uscire dal debito dobbiamo accettare manovre lacrime e sangue che ci impoveriscono e demoliscono i nostri diritti. Non è vero. La politica delle manovre sulle spalle dei deboli è voluta dalle autorità monetarie europee come risultato della speculazione. Ma è intollerabile che lo Stato si adegui ai ricatti del mercato: la sovranità appartiene al popolo, non al mercato!

Esiste un'altra via d'uscita dal debito. E' la via del congelamento e se la condividi ti invitiamo a firmare e a diffondere questo documento, affinché si crei una grande onda che dica basta alle continue manovre che distruggono il tessuto sociale. Il problema del debito va risolto alla radice riducendone la portata. Non è vero che tutto il debito va ripagato, il popolo ha l'obbligo di restituire solo quella parte che è stato utilizzata per il bene comune e solo se sono stati pagati tassi di interesse accettabili. Tutto il resto, dovuto a ruberie, sprechi, corruzione, è illegittimo e immorale, come hanno sempre sostenuto i popoli del Sud del mondo.

Per questo chiediamo un'immediata sospensione del pagamento di interessi e capitale, con contemporanea creazione di un'autorevole commissione d'inchiesta che faccia luce sulla formazione del debito e sulla legittimità di tutte le sue componenti. Le operazioni che dovessero risultare illegittime, per modalità di decisione o per pagamento di tassi di interesse iniqui, saranno denunciate e ripudiate come già è avvenuto in altri paesi.

La sospensione sarà relativa alla parte di debito posseduto dai grandi investitori istituzionali (banche, assicurazioni e fondi di investimento sia italiani che stranieri) che detengono oltre l’80% del suo valore. I piccoli risparmiatori vanno esclusi per non compromettere la loro sicurezza di vita.

Contemporaneamente va aperto un serio e ampio dibattito pubblico sulle strade da intraprendere per garantire la stabilità finanziaria del paese secondo criteri di equità e giustizia.

Almeno cinque proposte ci sembrano irrinunciabili:
  • riforma fiscale basata su criteri di tassazione marcatamente progressiva;
  • cancellazione dei privilegi fiscali e seria lotta a ogni forma di evasione fiscale;
  • eliminazione degli sprechi e dei privilegi di tutte le caste: politici, alti funzionari, dirigenti di società;
  • riduzione delle spese militari alle sole esigenze di difesa del paese e ritiro da tutte le missioni neocoloniali;
  • abbandono delle grandi opere faraoniche orientando gli investimenti al risanamento dei territori, al potenziamento delle infrastrutture e dell'economia locali, al miglioramento dei servizi sociali col coinvolgimento delle comunità.
Attorno a queste poche, ma concrete rivendicazioni, è importante avviare un dibattito quanto più ampio possibile, partecipando al forum appositamente costituito all'indirizzo www.cnms.it/forum

Se poi l'onda crescerà, come speriamo, decideremo tutti insieme come procedere per rafforzarci e ottenere che questa proposta si trasformi in realtà.
Francuccio Gesualdi , Aldo Zanchetta, Alex Zanotelli, Bruno Amoroso, Antonio Moscato, Alberto Zoratti, Claudia Navoni, Rodrigo A.Rivas, Giorgio Riolo, Roberto Bugliani, Luigi Piccioni, Michele Boato, Carlo Contestabile Ciaccio, Roberto Fondi, Roberto Mancini, Gianni Novelli, Achille Rossi, Paolo Cacciari, Maurizio Fratta, Fabio Lucchesi, Lorenzo Guadagnucci, Nadia Ranieri, Paola Mazzone, Enrico Peyretti, Gaia Capogna, Francesco Amendola, Uberto Sapienza, Manuela Moschi, Mauro Casini, Roberto Viani, Michela Caniparoli, Franco Fantozzi, Franco Nolli

domenica 25 settembre 2011

Venerdì 30 settembre 2011 ore 21. La filiera corta che vorrei: l'altra spesa, il consumo critico ed i gruppi di acquisto

Venerdì 30 settembre 2011 ore 21
Salone Arci Strada Baudenasca,17 - Pinerolo (To)
[locale di fianco alla sede dell'Associazione Stranamore]

"Il consumo critico ed i Gruppi di acquisto"
- relatore Michele Bernelli giornalista/scrittore

Michele Bernelli è autore insieme a  Giancarlo Marini del libro "L’altra spesa" (edizioni Ambiente), libro che descive il mondo italiano dei Gruppi di Acquisto Solidali. Nella serata vorremmo approfondire il modo di fare la spesa dei GAS, la loro organizzazione la loro diffusione, cercare di capire il fenomeno (GAS) che negli ultimi tempi ha avuto grandi sviluppi. Ci faremo raccontare  storie, temi e punti di vista di chi ci ha provato a fare un gas. Vedremo anche per quanto possibile di  rispondere alle curiosità di chi ci vuol provare.
Cercheremo di capire se i GAS possono essere uno dei mezzi più validi per riportare l'economia su base locale, con benefici per la salute e per le tasche dei consumatori, per l'ambiente, per lo sviluppo delle piccole produzioni locali, per la creazione di un’economia solidale e per riportare il controllo della filiera agroalimentare in mano ai diretti interessati: produttori e consumatori.
Proveremo anche ad approfondire anche il ruolo del "consumatore critico", termine che indica un consumatore che fa una precisa scelta politica nel momento in cui effettua i suoi acquisti e dunque compra prodotti leggeri (zaino ecologico, pochi imballaggi), vicini (per ridurre l’impatto ambientale); sani (prodotti bio, di stagione); giusti (prodotti in condizioni sociali, sindacali, sanitarie e ambientali eque e “giuste”) e investe in futuro(beni che garantiscono un basso impatto ambientale) rilocalizzando la relazione tra produttore e consumatore non solo attraverso lo spostamento del luogo dell'acquisto, ma del luogo della relazione, che deve essere a monte dell'acquisto e non deve avere al suo centro il prodotto. (Andrea Saroldi, 2003).
Ingresso libero

sabato 24 settembre 2011

Napoli è stata approvata una delibera di Giunta con cui l'Arin S.p.A. è stata trasformata nell'azienda di diritto pubblico "Acqua Bene Comune".


Dopo tre mesi di intenso lavoro, durante il quale sono stati consultati esperti di differenti discipline economiche, giuridiche, aziendali, oltre ad esponenti della società civile e delle associazioni ambientaliste, la Giunta di Palazzo San Giacomo approva la trasformazione della Società per azioni Arin che gestisce il servizio idrico a Napoli in azienda speciale.
CAMBIA LO STATUTO
Prima in Italia ad attuare la “volontà referendaria del 12-13 giugno 2011” per l’acqua come bene comune e per la gestione pubblica del servizio idrico la Giunta con un atto deliberativo firmato dagli assessori Alberto Lucarelli e Riccardo Realfonzo avvia il processo di cambiamento dello statuto dell’Arin. La gestione dell’’acqua, pertanto, passerà nelle mani di un Ente di diritto pubblico, non avente scopo di lucro e che non si prefigge, quale obiettivo aziendale, il profitto ma esclusivamente di fornire un servizio al di fuori dei meccanismi di mercato dettato da criteri di universalità, efficienza, economicità e trasparenza. Principi già ratificati ieri dall’Aula del Consiglio comunale.
NASCE L’AZIENDA SPECIALE
“Con la trasformazione della Arin da Società per azioni in azienda speciale operiamo una vera ripubblicizzazione dell’’acqua. Ormai è chiaro che in Italia le privatizzazioni, almeno nel settore dell’’acqua, hanno sin qui generato incrementi delle tariffe e riduzioni degli investimenti. Con l’azienda speciale, che per natura non persegue profitto, potremo contenere le tariffe e soprattutto differenziarle in base a criteri sociali ed ecologici. “Napoli è il primo Comune d’Italia che attua la volontà referendaria e che assegna la gestione dell’acqua, bene comune per eccellenza, ad un Ente di diritto pubblico alla cui governance sono chiamati rappresentanti delle associazioni ambientaliste e dei lavoratori dell’Azienda. Previsto il diritto al minimo vitale idrico e un fondo di solidarietà internazionale””.

Attendiamo di prendere visione del testo della delibera, ma dalle informazioni a nostra disposizione credo che possiamo esserne più che felici. Sarebbe un importante passo in avanti verso la ripubblicizzazione dell'acqua oltre che un esempio che i nostri amministratori comunali  potrebbero seguire: facendo la stessa cosa con ACEA e SMAT,

martedì 20 settembre 2011

Territorio. Strada dei 13 laghi


[Riceviamo e pubblichiamo]

Questa estate sono salito ai 13 laghi dal vallone quello che vedete nelle foto è lo scavo fatto sulla strada dei 13 laghi per
l'innevamento artificiale.........no comment !
Tutto questo sconquasso per interrare un tubo di modesta sezione (30 cm.? )
La  ditta che ha operato con tale sensibilità deve ancora fare (credo) la diga per raccogliere l'acqua del lago
Per salutarvi un piccolo indovinello : una delle 7 immagini rappresenta la strada così com'era, indovinate quale?







lunedì 19 settembre 2011

25 settembre 20111- Marcia per la pace Perugia-Assisi

Ti invitiamo a camminare insieme perché, come tanti giovani del Mediterraneo e dell’Europa, sentiamo un bisogno forte di cambiamento. Dentro e fuori dal nostro paese, ci sono situazioni croniche d’ingiustizia, di povertà, di violenza e di sofferenza che non possono più essere tollerate. Siamo indignati e preoccupati, perché sappiamo che se le cose non cambiano, i rischi e i pericoli diventeranno sempre più grandi e noi diventeremo sempre più poveri, si moltiplicheranno le guerre, sprofonderemo sempre di più nell’incertezza e nella barbarie, aumenteranno le tensioni, gli scontri, la collera, le rivolte e la violenza”. Così recita l'appello a partecipare alla marcia Perugia-Assisi,  per la pace e la fratellanza dei popoli, che si terrà domenica 25 settembre 2011, 50 anni dopo la prima marcia organizzata da Aldo Capitini nel 1961.
“Nell’idea “fratellanza dei popoli” si riassumono molte delle scelte urgenti che dobbiamo fare per superare la crisi che stiamo vivendo: riscoprire la nostra umanità, mettere le persone al centro dell’economia e non più il contrario, riconoscere i diritti dei più poveri e dei più deboli e non continuare a calpestarli, gestire l’accoglienza e non i respingimenti, batterci contro le povertà e le disuguaglianze sociali e non più aumentarle, investire sui giovani e non disperdere la nostra principale ricchezza, ridare piena dignità al lavoro e ai lavoratori di tutto il mondo e non peggiorare le loro condizioni, investire sull’educazione, sulla cultura e sulla formazione e non tagliare le opportunità del nostro futuro, difendere il pluralismo, il diritto e la libertà d’informazione, cambiare i nostri consumi e stili di vita personali e collettivi smettendo di distruggere e sprecare i beni comuni, ripudiare davvero la guerra e la sua preparazione, tagliare le spese militari, costruire l’Europa dei cittadini e la Comunità del Mediterraneo, democratizzare e rafforzare l’Onu, mettere fine al traffico delle armi e impegnarci a costruire la pace in Medio Oriente, nel Mediterraneo, in Africa e nel resto del mondo, fermare il cambiamento climatico, rompere la schiavitù dai combustibili fossili e proteggere l’ambiente, costruire le città dei diritti umani e non le cittadelle dell’odio e dell’esclusione, investire sulla società civile e sul volontariato, investire sulla cooperazione a tutti i livelli anziché sulla competizione selvaggia, promuovere la globalizzazione dei diritti umani, della democrazia e della solidarietà contro la violenza, le guerre, le mafie, la corruzione, la censura, gli egoismi, il razzismo e la paura.”
Per maggiori informazioni consultare il sito:  http://www.perlapace.it/

Il comune di Pinerolo sembra che organizzi un pulman per partecipare alla marcia per informazioni contattare il seguente indirizzo mail:


domenica 18 settembre 2011

Martedì 20 settembre 2011. Riunione Generale Gas


 La riunione generale mensile del gas si terrà:

  Martedì 20 settembre 2011 alle ore 21  

presso l'Associazione Stranamore- Via Bignone,89 - Pinerolo
Ordine del giorno proposto al momento attuale:
1) Presentazione di un piccolo produttore di Pane
2) Proposte e discussione per acquisti Tessili
3) Patate di Elva
4) Gasisti e organizzazione ordini
5) Comunicazioni su iniziative Torinesi X Gas
6) Gruppo per convegno finale la Filiera corta che vorrei

mercoledì 14 settembre 2011

Torino 17/9/ 2011- MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA CACCIA


[articolo tratto dal sito LAC]
Corteo da Porta Susa (Piazza 18 Dicembre) ore 15.30 a piazza Vittorio Veneto

Perché il 17/9? Perché il giorno successivo,18/9, apre la stagione venatoria 2011/2012 e centinaia di migliaia di animali saranno fucilati da sedicenti “amanti della natura” in nome di futili o false argomentazioni come “divertimento, gola, necessità di selezione, sport”.
Con il corteo ribadiamo il nostro “SI DECISO” a fermare questo massacro

Perché a Torino? Perché in Piemonte nel 2012, dopo 25 anni dalla raccolta delle firme e 25 anni di ostruzionismo della Regione vinto solo da una pronuncia della Corte di Appello, si terrà un REFERENDUM REGIONALE CONTRO LA CACCIA che non ha precedenti.

Nel 1987 vennero raccolte 60.000 firme in calce alla proposta di referendum che chiedeva:
a) Divieto di caccia per 25 specie selvatiche (17 uccelli e 8 mammiferi)
b) Abolizione delle deroghe di carniere per le aziende private di caccia
c) Abolizione delle deroghe al divieto di caccia su terreno innevato
d) Divieto di caccia la domenica.
Nel 1987 (come oggi) avremmo tutti voluto abolire completamente la caccia. Purtroppo un referendum regionale non può abolire un’attività prevista da una legge dello Stato.

Ma, oggi come ieri, ribadiamo che in caso di successo di questo referendum l’attività venatoria in Piemonte verrebbe drasticamente ridotta,

- togliendo ai cacciatori la possibilità di uccidere ben 25 specie di animali, di uccidere quanti animali vogliono in aziende private,sulla neve e nella sacrosanta domenica. In sintesi togliendo ai cacciatori una grandissima parte del loro “sano divertimento”,

- salvaguardando maggiormente la biodiversità

- e, soprattutto, lasciando la “loro” vita a un grandissimo numero di animali selvatici, animali NON umani che, come noi, dal punto di vista morale non “appartengono” ad altri che a sé stessi checché un'arbitraria legge “umana” li qualifichi come “patrimonio indisponibile dello Stato”, cedibile in base a concessione.

Parlare di esseri senzienti in termini di merce ci fa orrore, ma “oggi” possiamo combattere solo con le armi (chi ha detto armi?) giuridiche di cui disponiamo.

Questo referendum è indubbiamente uno strumento con cui può essere inferto alla caccia piemontese un colpo mortale, riducendo i cacciatori a tal minimo numero da perdere ogni potere in sede istituzionale. Quel potere che ha bloccato il referendum per ben venticinque anni.

Le amministrazioni regionali di tutti i colori e di tutti gli schieramenti hanno in questi anni illecitamente impedito il voto popolare costringendo il Comitato Promotore ad una estenuante battaglia legale durata quasi un quarto di secolo. Ora la Corte d’Appello di Torino ha dato il via libera al referendum piemontese che si svolgerà nella primavera del 2012.

Cio' significa che le stesse richieste referendarie piemontesi potrebbero essere proposte IN TUTTE LE REGIONI.

Per raggiungere l'obiettivo però bisogna ottenere il quorum con la vostra affluenza alle urne e la vittoria dei quesiti con il vostro “sì “

Per gli animali e per il primo referendum ”straccia-caccia”

TUTTI A TORINO IL 17 SETTEMBRE 2011


affinché quella che si apre il 18 settembre sia l’ultima stagione venatoria.

Contatti:
Adesioni di gruppi e associazioni alla manifestazione devono essere inviate a info@abolizionecaccia[dot]it
Aggiornamenti e quesiti in real time su facebook:
http://www.facebook.com/event.php?eid=222392361126280

domenica 11 settembre 2011

Pinerolo Sabato 17 settembre: Puliamo il Mondo



 Anche per il 2011 il circolo LEGAMBIENTE di Pinerolo organizza l'iniziativa:


“PULIAMO IL MONDO”

che, nata nel 1989, ha visto negli ultimi anni l’adesione di centinaia di paesi e di oltre 20 milioni di volontari e che nella sua realizzazione locale fin dall’ inizio ha avuto il patrocinio del Comune di Pinerolo e la collaborazione dell’ ACEA.

Pulire insieme un angolo della nostra città è uno dei modi (come fare bene la raccolta differenziata dei rifiuti) per assumerci in prima persona la responsabilità dell’ambiente che ci circonda.

La zona da pulire collettivamente sarà, come già gli scorsi anni, la riviera del Lemina, bene prezioso per la città sotto il profilo sia storico che ambientale , oggi già in parte valorizzata da un percorso naturalistico assai apprezzato dai cittadini.

L’appuntamento è : SABATO 17 settembre 2011 alle ore 15,00 in Viale Castelfidardo all’altezza del ponte della Tabona

E’ opportuno che i partecipanti siano forniti di stivali di gomma o scarponcini. Guanti ed altri strumenti di lavoro saranno forniti dagli organizzatori. L’ ACEA provvederà al trasporto in discarica dei rifiuti raccolti.

giovedì 8 settembre 2011

Prossimi incontri di: "La filiera corta che vorrei"


Venerdì 16 settembre 2011 ore 21

Salone Arci Strada Baudenasca,17 - Pinerolo (To)
[locale di fianco alla sede dell'Associazione Stranamore]

"La filiera agroalimentare: in che modo i prodotti agricoli arrivano sulla nostra tavola"

- relatore Maurizio Dematteis giornalista (Volontari per lo sviluppo)

Si intende qui affrontare il problema della filiera alimentare: il percorso che compie un prodotto alimentare dalla terra alla tavola, ossia dalle materie prime a quello che mangiamo. È un processo scandito secondo precise fasi e che vede coinvolti numerosi attori: agricoltori, produttori di mangimi e sementi, allevatori, industria di trasformazione, trasportatori e distributori, commercianti all'ingrosso e al dettaglio, fino al consumatore.
Il settore agroalimentare riveste un ruolo di primo piano nelle dinamiche tra uomo e ambiente poiché interagisce con il suolo, con l’acqua e con le risorse naturali, sia in modo diretto, coltivando, allevando e raccogliendo organismi animali e vegetali, sia in modo indiretto, trasformando, trasportando e distribuendo le materie prime e i prodotti finiti ai consumatori. Sono inoltre parte integrante dell’argomento, il forte divario tra prezzi alla produzione e i prezzi al consumo determina esigenze di trasparenza da parte dei consumatori, sia sul percorso che compie un prodotto alimentare all’interno della filiera e sulle ragioni economiche del prezzo finale, sia sui potenziali impatti ambientali esercitati dai processi che hanno portato al prodotto finito, sia sulla tracciabilità del prodotto nella filiera, sulla sua qualità e sulla sicurezza dell’alimento.
Ingresso libero

Venerdì 30 settembre 2011 ore 21

Salone Arci Strada Baudenasca,17 - Pinerolo (To)
[locale di fianco alla sede dell'Associazione Stranamore]

"Il consumo critico ed i Gruppi di acquisto"

- relatore Michele Bernelli giornalista/scittore

Approfondiremo con Michele, che è autore del libro L’altra spesa (ed. ambiente), le proposte dei GAS, che pur essendo un fenomeno marginale (sempre meno), rappresentano  un salto di qualità, a partire dalla considerazione elementare che le scelte di consumo sostengono un tipo di produzione e che, dunque, la domanda del consumatore può influire sull’offerta delle imprese.
I GAS possono essere uno dei mezzi più validi per riportare l'economia su base locale, con benefici per la salute e per le tasche dei consumatori, per l'ambiente, per lo sviluppo delle piccole produzioni locali, per la creazione di un’economia solidale e per riportare il controllo della filiera agroalimentare in mano ai diretti interessati: produttori e consumatori.
Il “consumatore critico” fa una precisa scelta politica nel momento in cui effettua i suoi acquisti e dunque compra prodotti leggeri (zaino ecologico, pochi imballaggi), vicini (per ridurre l’impatto ambientale); sani (prodotti bio, di stagione); giusti (prodotti in condizioni sociali, sindacali, sanitarie e ambientali eque e “giuste”) e investe in futuro(beni che garantiscono un basso impatto ambientale) rilocalizzando la relazione tra produttore e consumatore non solo attraverso lo spostamento del luogo dell'acquisto, ma del luogo della relazione, che deve essere a monte dell'acquisto e non deve avere al suo centro il prodotto. (Andrea Saroldi, 2003).
Ingresso libero

lunedì 5 settembre 2011

Energia elettrica più cara per le famiglie a Pinerolo: raddoppia l'addizionale comunale sulla bolletta elettrica

Con delibera di giunta del 31 agosto 2011 l'amministrazione comunale di Pinerolo ha deciso un aumento del 100% (raddoppio) dell'addizionale comunale sulla bolletta elettrica. 
L'applicazione di tale addizionale (non obbligatoria) è consentita da una delle tante norme dell'ultimo Decreto mille proroghe. Studiato inizialmente soltanto per Campania e Veneto, è stato poi esteso alle altre regioni. Lo Stato consente di maggiorare l'addizionale comunale sulle bollette, a patto che l'introito della Tarsu non copra le spese sostenute dalla città per la raccolta dei rifiuti. Il gettito previsto da questa nuova tassa come si legge sulla delibera della giunta Comunale dovrebbe essere pari a circa 265.000 €  e garantirebbe una copertura del 96,60% del costo del servizio di nettezza urbana (copertura garantita dalla Tarsu senza addizionale 86,88%). La tassa colpirà i consumi elettrici domestici oltre la soglia dei 150kWh mensili (mediamente circa 1.800kWh annuali) ed è retroattiva in quanto verrà applicata ai consumi di energia elettrica a partire dal 1 gennaio 2011. Riportiamo qui una tabella che in base al consumo elettrico medio annuale calcola la spesa mensile ed annuale dovuta dalla nuova tassa. La tabella è indicativa, riporta dei dati di spesa di massima supponendo il consumo mensile di ogni famiglia costante.

Chi colpisce questa ennesima tassa? Pagherà di più una famiglia numerosa o una famiglia composta da 1-2 persone? Secondo uno studio eseguito nel 2009 su un campione rappresentativo di 2500 famiglie pubblicato sulla rivista L’Energia Elettrica (maggio-giugno 2010) le famiglie (35% del totale) che rientrano nella fascia di basso consumo (fino a 1.800kWh/anno) sono nel 90% dei casi composte da 1 max 2 persone. Dato sembra confermare lo stretto legame tra la numerosità del nucleo familiare e il fabbisogno di energia elettrica.
Mentre il circa il 65% delle famiglie italiane aveva un consumo maggiore cosi suddiviso:
- Fascia consumo medio basso da 1.801 a 2.500 kWh/anno 24% delle famiglie totali (composte da 1-2 persone basso reddito)
- Fascia  medio-alto consumo da 2.501 a 3.500 kWh/anno il 22% del totale famiglie totali (composte di oltre 2 persone medio reddito)
- Fascia alto consumo oltre i 3.500kWh/anno il 19% delle famiglie totali (composte da 4 o più persone reddito medio alto).

Dai dati sopra esposti questa nuova tassa comunale (sotto forma di tariffa) non appare del tutto indolore per le famiglie di Pinerolo (specialmente se con figli in casa).  In conclusione ci chiediamo in un periodo così critico ed incerto per le famiglie pinerolesi dal punto di vista economico, era proprio necessario che la giunta Comunale richiedesse ulteriori sacrifici ai cittadini aumentando le tariffe? Non si potevano valutare altre soluzioni per risolvere i problemi di bilancio? Cosa ne pensano le associazioni dei consumatori ed il sindacato? Sono stati consultati?
Cercheremo come Gas di approfondire ancora l'argomento nei prossimi giorni e nella nostra assemblea: cercheremo di confrontare le nostre bollette elettriche per capire meglio l'incidenza di questa nuova "imposta" (non progressiva e del tutto slegata dalla capacità contributiva dei cittadini  Art.53 Costituzione).

giovedì 1 settembre 2011

Il cibo ed il trasporto

[Articolo tratto dal sito Arcipelago SCEC]. C’è allarme per la relazione tra benzina e cibo: un alimento compie in media 2.000 Km prima di arrivare in tavola, il suo costo sale con quello del carburante
Di fronte all’impennata dei prezzi della benzina, che ha raggiunto il nuovo record storico al Sud, dove viene pagata 1,67 euro al litro, a causa dell’aumentodel petrolio, la spesa per trasporti, combustibili ed energia elettrica delle famiglie italiane abbia sorpassato quella per alimenti e bevande. Cibo ed energia, insieme, assorbono quasi il 40% della spesa totale delle famiglie.
In particolare, a giugno, l’inflazione acquisita per i trasporti registrava un +5,3% rispetto a quella per gli alimentari, pari a +2,5 %: la spesa per trasporti ed energia ha superato quella del cibo.
Ecco il dato maggiormente utilizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito: il prezzo di un litro di benzina alla pompa ha sorpassato quello di un litro di vino in vendita sugli scaffali del supermercato.
È bene ricordare come alimentari e trasporti siano di fatto due voci di spesa strettamente connesse, in un Paese come l’Italia, dove l`86% dei trasporti commerciali avviene su gomma: l’aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti.
Deve essere infatti considerato che ogni pasto, prima di finire in tavola, ha percorso in media 2.000 Km.
Ecco perché l’incremento della benzina provoca un effetto valanga sul costo dei prodotti alimentari, sia esteri che nostrani: anche l’agricoltura del Belpaese, alimentando a benzina le macchine da lavoro, ha dovuto incrementare i prezzi di vendita di circa il 5% rispetto allo scorso anno.
Che ci sia un problema di filiera sui prezzi è cosa ormai risaputa ma un dato va sottolineato, proprio a seguito dell’aumento dei costi energetici, più un sistema di distribuzione è complesso più è soggetto ad un incremento di costi legati all’energia che deve per forza scaricare sui consumatori.
Se negli anni scorsi il modello della grande distribuzione si è avvantaggiato per il modesto costo aggiuntivo dei trasporti e del ciclo confezionamento e conservazione sulla piccola distribuzione, questo si sta dimostrando il suo tallone d’achille.
Occorre una rapida inversione di tendenza e riuscire a costruire nel più breve tempo possibile una rete locale agroalimentare proprio perché energeticamente meno onerosa. L’agonia della grande distribuzione è ormai dietro l’angolo.
Augusto Anselmo