giovedì 8 settembre 2011

Prossimi incontri di: "La filiera corta che vorrei"


Venerdì 16 settembre 2011 ore 21

Salone Arci Strada Baudenasca,17 - Pinerolo (To)
[locale di fianco alla sede dell'Associazione Stranamore]

"La filiera agroalimentare: in che modo i prodotti agricoli arrivano sulla nostra tavola"

- relatore Maurizio Dematteis giornalista (Volontari per lo sviluppo)

Si intende qui affrontare il problema della filiera alimentare: il percorso che compie un prodotto alimentare dalla terra alla tavola, ossia dalle materie prime a quello che mangiamo. È un processo scandito secondo precise fasi e che vede coinvolti numerosi attori: agricoltori, produttori di mangimi e sementi, allevatori, industria di trasformazione, trasportatori e distributori, commercianti all'ingrosso e al dettaglio, fino al consumatore.
Il settore agroalimentare riveste un ruolo di primo piano nelle dinamiche tra uomo e ambiente poiché interagisce con il suolo, con l’acqua e con le risorse naturali, sia in modo diretto, coltivando, allevando e raccogliendo organismi animali e vegetali, sia in modo indiretto, trasformando, trasportando e distribuendo le materie prime e i prodotti finiti ai consumatori. Sono inoltre parte integrante dell’argomento, il forte divario tra prezzi alla produzione e i prezzi al consumo determina esigenze di trasparenza da parte dei consumatori, sia sul percorso che compie un prodotto alimentare all’interno della filiera e sulle ragioni economiche del prezzo finale, sia sui potenziali impatti ambientali esercitati dai processi che hanno portato al prodotto finito, sia sulla tracciabilità del prodotto nella filiera, sulla sua qualità e sulla sicurezza dell’alimento.
Ingresso libero

Venerdì 30 settembre 2011 ore 21

Salone Arci Strada Baudenasca,17 - Pinerolo (To)
[locale di fianco alla sede dell'Associazione Stranamore]

"Il consumo critico ed i Gruppi di acquisto"

- relatore Michele Bernelli giornalista/scittore

Approfondiremo con Michele, che è autore del libro L’altra spesa (ed. ambiente), le proposte dei GAS, che pur essendo un fenomeno marginale (sempre meno), rappresentano  un salto di qualità, a partire dalla considerazione elementare che le scelte di consumo sostengono un tipo di produzione e che, dunque, la domanda del consumatore può influire sull’offerta delle imprese.
I GAS possono essere uno dei mezzi più validi per riportare l'economia su base locale, con benefici per la salute e per le tasche dei consumatori, per l'ambiente, per lo sviluppo delle piccole produzioni locali, per la creazione di un’economia solidale e per riportare il controllo della filiera agroalimentare in mano ai diretti interessati: produttori e consumatori.
Il “consumatore critico” fa una precisa scelta politica nel momento in cui effettua i suoi acquisti e dunque compra prodotti leggeri (zaino ecologico, pochi imballaggi), vicini (per ridurre l’impatto ambientale); sani (prodotti bio, di stagione); giusti (prodotti in condizioni sociali, sindacali, sanitarie e ambientali eque e “giuste”) e investe in futuro(beni che garantiscono un basso impatto ambientale) rilocalizzando la relazione tra produttore e consumatore non solo attraverso lo spostamento del luogo dell'acquisto, ma del luogo della relazione, che deve essere a monte dell'acquisto e non deve avere al suo centro il prodotto. (Andrea Saroldi, 2003).
Ingresso libero

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