domenica 8 dicembre 2013

Mercoledi 11 dicembre 2013 ore 18,00 Consiglio Comunale sulla petizione di 600 cittadini perchè non venga costruito un altro grattacielo sulla piazzetta dei portici blu a PInerolo


Pubblichiamo il comunicato pervenuto dall'Osservatorio 0121 Salviamo il paesaggio difendiamo i terrritori
 
PRESENTAZIONE AL CONSIGLIO COMUNALE DELLA RICHIESTA DI STRALCIO DALLA DELIBERA n.36  
DEL 2-3 –LUGLIO DELL’AREA “PORTICI BLU”  
Il Consiglio comunale ha cambiato la destinazione  d’uso  della zona nota come i “portici blu”:  da pubblica piazza a area edificabile per residenza e commercio. In sostanza, per fare cassa (l’area è stata valutata 1.668.000,00 €) si vuole vendere una pubblica piazza per fare un edificio  di 11 piani attaccato al grattacielo e un  altro un po’ più basso ( 26 metri!) su Via Buniva.   
Sono state raccolte 600 firme di cittadini pinerolesi che vogliono che i portici restino pubblici, luogo di incontro per gli abitanti, mercatino biologico… che  NON VOGLIONO ALTRE COSTRUZIONI in questa zona già super congestionata!
Le firme sono state presentate al comune di Pinerolo il 14 ottobre  per richiedere lo stralcio  dalla delibera 36 del 2-3 luglio della parte relativa ai “Portici blu”.
Dopo il passaggio il 2 dicembre nelle commissioni urbanistica e bilancio la richiesta di stralcio verrà discussa nel consiglio comunale di mercoledì 11 dicembre ore 18  sala consigliare - Comune di Pinerolo.

INVITIAMO TUTTI I CITTADINI A PARTECIPARE AL CONSIGLIO COMUNALE DI MERCOLEDI’ 11 DICEMBRE
ALLE ORE 18,00  PER FERMARE LE FOLLIE URBANISTICHE!!

E’ importante partecipare per ribadire il diritto di essere presenti nelle scelte che riguardano il territorio e per sostenere i firmatari della petizione!! Partecipiamo numerosi!! Occorre bloccare queste sciagurate scelte cementificatorie dell’amministrazione.
Osservatorio 0121 - Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori 

martedì 3 dicembre 2013

Riunione generale GAS Mercoledì 11 dicembre 2013

Alle Gasiste e ai Gasisti
facciamo l'ultima riunione dell'anno del nostro GAS mercoledi 11 dicembre alle ore 21 presso lo Stranamore (via Bignone,89 Pinnerolo) e il titolo  sarà: "Propositi per il nuovo anno"
Sarebbe bello fare un piccolo bilancio di ciò che è stato fatto finora e soprattutto tirare fuori nuove idee per l'anno che verrà. Ognuno di noi dovrebbe arrivare alla riunione con un'idea (o più...) da proporre agli altri: nuovi prodotti, eventi, incontri, modifiche all'organizzazione e non, desideri, insomma qualunque cosa possa servire o che ci piacerebbe succedesse nel gas. Chi volesse potrebbe già lanciare le proprie idee in anticipo via email.
Ovviamente accompagnamo il tutto  con qualcosa di buono da bere e da mangiare!

domenica 24 novembre 2013

Sabato 30 novembre 2013-Festa di fine autunno dei GAS e dell'economia eco solidale del Pinerolese

Sabato 30 Novembre 2013 dalle ore 15:00  alle  20:00
FESTA DI FINE AUTUNNO DEI GAS E DELL’ECONOMIA SOLIDALE
presso l'Associazione Culturale Stranamore - via Bignone 89 Pinerolo TO 

Programma della festa:
Ore 15-20 Mercatino temporaneo Ragioniamo con i piedi - Astorflex (scarpe eco-solidali), dei Produttori locali e dei soggetti dell'Economia Solidale che si incontrano e incotrano i gas (fino ad ora hanno aderito 7 produttori).
Ore 16-16:30  Merenda insieme, momento comune di conoscenza e convivialità (chi può porta qualcosa di mangereccio)
Ore 17-19  Laboratori tra gasisti, produttori e soggetti dell'economia solidale  per fare il punto e continuare il confrontro tra aderenti vecchi e nuovi della Mappa Eco Solidale del Pinerolese.
Ore 20- Cena presso lo Stranamore  (prezzo modico necessaria prenotazione)

Astorflex: Il progetto “RAGIONIAMO CON I PIEDI”, realizza calzature semplici utilizzando i migliori materiali da noi conosciuti (fodera conciata al vegetale, sottopiede in cuoio e suola in para), possibilmente italiani con manodopera interna all’azienda.
Sarà ospite anche l’azienda della Valle Stura “Pietraporzio Idee & Prodotti” realtà che si propone di far conoscere la Valle Stura sia per i suoi prodotti alimentari che per le sue bellezze naturali.  L’azienda propone liquori, tisane, spezie e marmellate,miele, ecc…  prodotti  soprattutto da  micro imprese della valle che lavorano secondo precisi standard di qualità, etica e rispetto per l’ambiente.
Hanno già assicurato la loro presenza diversi produttori della zona: Picnidio, Cascina Gardiol, Silvana Barotto, Azienda agricola Favè, Il Sottobosco, ecc..
Sono invitati a partecipare i gasisti dei Gas del Pinerolese e i produttori interessati ad incontrare i Gas, i soggetti dell'economia solidale del Pinerolese (artigiani, coop. sociali, associazioni, bed&breakfast, ecc.)  Durante l’incontro verranno offerte degustazioni  ci sarà la possibilità di acquistare o prenotare i prodotti proposti.
Siete tutti invitati!! Vi aspettiamo!!
GAS Pinerolo Stranammore

giovedì 21 novembre 2013

Pane fatto in casa e grani antichi


Visto che la discussione degli ultimi tempi sia all'interno del GAS che su alcune liste mail, verte molto sul pane fatto in casa e sul tipo di farina / grano, pubblichiamo di seguito l'estratto di un articolo apparso sul quotidiano IL MANIFESTO. Testo ripreso dal sito del DES di Reggio Emilia. Ci riproponiamo nei prossimi mesi di approfondire l'argomento magari mettendo a confronto le (non poche) esperienze del territorio su questo argomento. Intanto se volete potete postare idee per trattare l'argomento ed eventuali commenti al post.

Ma come mai sempre più persone si fanno il pane in casa? Fondamentalmente perché il pane che si trova in giro dura appena mezza giornata, costa e tende a provocare gonfiore e intolleranze. Se ci siamo ritrovati ad avere un prodotto così scadente e così lontano da quello che i nostri nonni chiamavano pane è soprattutto per due ragioni, legate all’industrializzazione. In primo luogo, le migliaia di varietà di grano, farro, orzo e avena che i contadini avevano selezionato in ogni vallata, altopiano e collina della penisola sono state totalmente messe da parte e sostituite con una o due varietà “ più produttive”.

Abbiamo lasciato nel dimenticatoio migliaia di grani ricchi di sapore e nutrienti per invadere i campi e le tavole con grani moderni,bassi, tozzi, rigonfi di acqua che si raccolgono in giugno con le mietitrici, è ancora verde, insipido e presenta delle macromolecole di glutine mostruose. Questa caratteristica gli permette di incorporare tanta acqua e aria e di resistere a pesanti lavorazioni: ma come reagisce il nostro stomaco?

In secondo luogo, il pane che si trova in giro è lievitato per mezzo del lievito di birra. Gli antichi egizi furono i primi fornai della storia, e da allora per circa 10 mila anni chi diceva pane diceva fermentazione. Invece all’inizio del ventesimo secolo è stato scoperto il modo di coltivare il lievito di birra. Ed ecco che negli anni cinquanta i ceppi di lieviti madre sono stati soppiantati da questa sostanza. In questo modo, il lievito non è stato più coltivato e condiviso, ma è passato a essere “comprato”. Il lievito di birra gonfia il pane in tempi brevi, ma non lo trasforma, non progredisce la farina: è un po’ come se mettessimo alcool nel succo di uva e dicessimo che è vino.

Il risultato è che paghiamo tanto un prodotto che con il pane ha poco a che vedere e in più le farine sono eccessivamente setacciate (rimane cioè soltanto la parte glutinica e calorica). La farina 00 come fa notare l’oncologo Franco Berrino, dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, è il veleno della nostra epoca, all’origine di molte patologie tra le quali celiachia, diabete, obesità e forma anche un terreno fertile per i tumori.

Ecco che al contrario, acquistando farine biologiche, integrali, particolari e lievitandole in casa come si deve, riusciamo a farci un pane buonissimo che dura una settimana. Il pane è la base dell’alimentazione nel mediterraneo, cambiare il pane cambia la nostra vita gastronomica.

lunedì 11 novembre 2013

A Luserna San Giovanni si parla di Biodistretti

Il 30 ottobre scorso, nella Sala delle Arti del Comune di Luserna San Giovanni (TO), AIAB in Piemonte (sezione piemontese dell'Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica  www.aiab.it ) ha aperto il dibattito nel territorio sulla proposta di costituire un bio-distretto delle Valli Valdesi.

Un Bio-distretto è un'area geografica dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stabiliscono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, partendo dal modello biologico di produzione e consumo (filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche bio), ha spiegato Salvatore Basile, segretario del primo bio-distretto italiano nato
alcuni anni fa nel Cilento (SA).

Il Dott. Basile ha inoltre raccontato la sua esperienza di ritorno dalla Francia - Valle della Drome/BioVallée - dove ha firmato il primo accordo per una rete di bio-distretti e bio-sentieri che mira a creare una zona bio sul percorso delle Strade degli Ugonotti e dei Valdesi (dalla Germania all'Italia).

Nel Bio-distretto, la promozione dei prodotti biologici si coniuga  indissolubilmente con la promozione del territorio e delle sue peculiarità, per raggiungere un pieno sviluppo delle potenzialità economiche, sociali e culturali.

Tra i presenti alla serata il Sindaco di Luserna, esponenti del G.A.S. di Pinerolo, imprenditori agricoli e professionisti che si sono dimostrati molto interessati ad approfondire anche il tema dell'utilizzo dei fondi che la nuova programmazione dell'Unione Europea 2014-2020 (programma Community-Led Local Development/CLLD) e il Ministero della Coesione Territoriale italiano metteranno a disposizione di progetti di sviluppo territoriale basati su partnership pubblico-private, con forte ruolo del Gruppi di Azione Locale (Il GAL Escartons e Valli Valdesi è già stato coinvolto sulla progettualità del bio-distretto).

Il prossimo appuntamento aperto a tutta la cittadinanza per proseguire la discussione e dare vita al comitato promotore del bio-distretto si terrà, con un bio-aperitivo, il 15 novembre alle h 18,30 presso Villa Olanda, sempre a Luserna San Giovanni (seguirà apposito comunicato).
Per info: www.aiabinpiemonte.it

domenica 10 novembre 2013

Sabato 30 Novembre 2013-Mercatino temporaneo con Astorflex

Sabato 30 novembre 2013 dalle ore 15 alle 20
presso l'Associazione Culturale Stranamore, Via Ettore Bignone 89, Pinerolo
si terrà il Mercatino Temporaneo con ASTORFLEX .


Il progetto “RAGIONIAMO CON I PIEDI”, realizza calzature semplici utilizzando i migliori materiali da noi conosciuti (fodera conciata al vegetale, sottopiede in cuoio e suola in para), possibilmente italiani con manodopera interna all’azienda.
Questi gli obiettivi:
  • sostituire gli adesivi a base solvente con quelli ad acqua (per tutta la produzione)
  • certificare la provenienza della materia prima
  • rendere pubblica la formazione del costo del prodotto
  • soprattutto creare posti di lavoro.
La filosofia:
  • manodopera italiana, a contratto indeterminato
  • filiera corta, dal produttore al consumatore, tutta italiana
  • tracciabilità, della provenienza della materia prima
  • materiali naturali, biodegradabili a basso impatto ambientale
  • comfort, rispetto dell’anatomia del piede in collaborazione con medici podologi
  • trasparenza, dei fornitori, dei laboratori e dei costi che determinano il prezzo finale
  • eticità, rispetto del contratto nazionale del lavoro e delle norme vigenti di sicurezza Nessuna trattativa economica con i fornitori che impoverisca il prodotto e permetta di reinvestire in ricerca e qualità
  • investimenti, in salubrità di laboratorio e nella ricerca della progressiva diminuzione della chimica nella scarpa

Mercatino Temporaneo

Si svolge temporaneamente e unicamente per quei prodotti, si può ripetere due volte all’anno per la stagione estiva ed invernale.

vi aspettiamo!

lunedì 4 novembre 2013

Le prossime gare per la concessione delle reti di distribuzione del gas: quali effetti sulle tariffe?


I comuni del Pinerolese (Ambito TO3 Sud-ovest) si stanno preparando per mettere a gara nel prossimo anno le reti che portano il metano nelle nostre case. Il comune di Pinerolo sarà la stazione appaltante per le gare di affidamento della distribuzione del gas (rete) di 70 comuni (da Carmagnola a Claviere, da Barge a Cumiana). Toccherà al comune di Pinerolo indire la gara di appalto nel 2014 per affidare per un periodo di 12 anni la gestione della rete (tubature e infrastrutture di rete) del Gas Metano. 
In pratica i comuni del pinerolese dovranno affidare (per 12 anni) tramite gara internazionale (valore base circa 110-130 milioni di Euro) ad un unico gestore (vincitore della gara) l'attuale rete del Gas (1461 Km). Attenzione, la gestione della rete: quindi semplificando la manutenzione delle tubazioni, gli eventuali nuovi allacciamenti, lettura dei contatori, ecc... non il servizio di  vendita del gas agli utenti. Semplificando il gestore scelto per gestire la distribuzione introiterà circa il 13,8% delle bollette del gas e dovrà "pagare" un importo ai "proprietari" delle reti Gas ed ai gestori uscenti (circa 15 milioni di Euro/anno) impegnandosi oltre che nella gestione anche a realizzare alcuni investimenti e/o innovazioni sulla rete. I "proprietari" della rete gas sono a volte, gli attuali gestori  (Dgn-ACEA per quanto riguarda Pinerolo) a volte i Comuni. 
Si tratta di un "mutamento epocale" che toccherà l'intero settore della "distribuzione del gas", per l'utente la parte di distribuzione (interessata dalla gara) corrisponde a circa il 13,8% della bolletta, in pratica tra gli 800 e i mille euro l'anno per ogni famiglia. 
Questo processo è iniziato con il decreto 164 del 2000 firmato dall'allora ministro dell'industria Enrico Letta e con un successivi decreti che prevedono gli ambiti ottimali (177) per lo svolgimento delle gare ed i tempi e le modalità di svolgimento. 
Il rischio (o l'obiettivo?) di tutta questa operazione è quello di provocare una forte concentrazione delle concessioni di rete in mano di pochi grandi soggetti industriali (es. Italgas e gruppo F2i ecc.. si calcola che da 235 titolari di concessione  di rete attuali ne potrebero rimanere max 20 o 30). 
Tutta questa operazione oltre concentrare le concessioni di rete in mano ad alcune grandi aziende distributrici, viene fatta  sulle spalle dei comuni e delle bollette degli utenti (vedasi articolo qui pubblicato che prevede aumenti della bollette dovuti a questa operazione sulla distribuzione gas).
Pubblichiamo qui un articolo tratto dal sito internet AGIenergia che calcola l'aggravio sulle tariffe (non irrilevante) che comporterà questa operazione. 

Breve riepilogo gare Gas nell'ambito Pinerolese



[dal sito AGIenergia]
mercoledì 2 ottobre 2013
Le prossime gare per la concessione delle reti di distribuzione del gas: quali effetti sulle tariffe?
di Sergio Miotto (Consorzio Concessioni Reti Gas)
Nei prossimi anni, con un ritardo di una decina di anni dalla tempistica prevista dal Decreto Letta del 2000, si svolgeranno le gare per la concessione delle reti gas nei 177 ambiti previsti in Italia dalla normativa;  saranno coinvolti oltre seimila comuni metanizzati, ma anche una parte dei comuni privi di metano potranno essere interessati dall’ampliamento delle reti.

Obiettivo di questo articolo è quello di cercare di prevedere le conseguenze sulle tariffe, quindi sulle tasche degli utenti, pur essendo ancora oggi in corso o prevedibile una modifica delle regole, cosa che può rendere le previsioni piuttosto aleatorie. Occorrerà quindi ipotizzare diversi  scenari.

Innanzitutto è opportuno quantificare “i numeri” della distribuzione, che, in sintesi,  sono questi:

l’attività della distribuzione locale “vale” il 12-13% circa delle bollette del gas (che ovviamente comprendono altri costi, quali la materia prima, il trasporto e lo stoccaggio, i costi di vendita,  le tasse, ecc) ossia circa 3,2 mld di euro/anno su un totale di circa 26 mld di euro/anno fatturato in bolletta; tale importo serve a pagare i costi di manutenzione della rete (circa 240mila km) ed il servizio di lettura dei contatori (attività caratteristiche del gestore) ma anche a remunerare al 7,6% annuo il capitale investito ed a ripagare l’ammortamento delle reti, degli impianti, dei contatori, ecc.

Il capitale investito dovrebbe essere pari alla somma totale delle RAB (l’acronimo sta per Regulatory  Asset Base) dei singoli comuni, pari a circa 17 miliardi di euro, ossia 850 euro per utente, che in Italia sono oltre 20 milioni; tale valore, gelosamente custodito non solo dai concessionari ma tenuto riservato anche dall’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, che regola le tariffe), è la risultante delle informazioni fornite dai singoli concessionari  all’AEEG nel corso degli anni a partire dalla rete di primo impianto, al netto dei contributi ricevuti, pubblici e privati (questi ultimi sono prevalentemente costituiti dai costi di allaccio a carico degli utenti).

Il valore di rimborso riconosciuto al gestore uscente è invece costituito dal VIR, ossia il valore  calcolato sulla base del Regio Decreto del 1925 (!), ossia valorizzato come se la stessa rete fosse costruita oggi a nuovo e degradata sulla base degli ammortamenti previsti dall’AEEG, defalcato dei contributi pubblici ricevuti ma non dei contributi privati (DM 226/2011 art.5 c.11).

Va inoltre considerato che, tra la normativa approvata per  lo svolgimento delle gare, dal precedente Governo Berlusconi, è previsto che:

L’Autorità per l’energia elettrica e il gas, ….omissis…. riconosce in tariffa al gestore entrante l’ammortamento della differenza tra il valore di rimborso (ossia il VIR), ….omissis…… e il valore delle immobilizzazioni nette (ossia la RAB), al netto dei contributi pubblici in conto capitale e dei contributi privati relativi ai cespiti di località ( D. Lgs. 1 giugno 2011, n. 93, art.24 c.3).

Con questa normativa, si trasferirebbe in bolletta, spalmata nei dodici anni di concessione, la bella somma di almeno otto miliardi di euro da dividere tra i 20 milioni di utenti; infatti la banca dati del Consorzio Concessioni Reti Gas stima prudenzialmente in almeno 25 miliardi di euro il valore complessivo di rimborso prevedibile, a fronte di un totale di 17 miliardi di euro di RAB.

In sostanza, sarebbe prevedibile, per la quota di distribuzione, un aumento stimato prudenzialmente in circa il 22%, pari a 400 euro da distribuire nei dodici anni della concessione a carico di ciascun utente;  peraltro, va considerato il paradosso che questo importo è per la maggior parte costituito dal contributo per l’allaccio alla rete, versato in passato al gestore dallo stesso utente, che viene incamerato nel VIR ma evidentemente non può essere stato valorizzato nella RAB.

Una volta emersi i rischi di forte aumento delle bollette a seguito delle nuove gare, il Ministero Sviluppo Economico e l’AEEG, sollecitati dall’attuale  governo ad operare per la riduzione dei costi dell’energia nel nostro paese, hanno però predisposto due documenti di consultazione, che dovrebbero essere trasformati in Decreto Ministeriale  il primo (Linee Guida su criteri e modalità applicative per la valutazione del valore di rimborso degli impianti di distribuzione del gas naturale) ed in Delibera AEEG il secondo (DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE 359/2013/R/GAS).
Il primo documento finalizzato a definire i criteri di calcolo del VIR in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, è stato distribuito  il 22 maggio scorso e doveva essere reso definitivo in luglio, ma a tutt’oggi se ne attende la pubblicazione; peraltro ne è stata in qualche modo anticipata l’uscita nel testo approvato all’art. 4 del cosiddetto Decreto del fare, che ne lascia prevedere una prossima emanazione in forma di DM.

Il secondo è stato diffuso il 7 agosto scorso dall’AEEG e prevede per il Quarto periodo regolatorio delle tariffe (ossia dal prossimo primo gennaio), una norma che, in qualche modo, contraddice il sopra citato D. Lgs. 93/11, non consentendo  al nuovo concessionario il recupero della differenza VIR/RAB nel caso in cui subentri a se stesso nella concessione e quindi non sborsi danaro.

E’ prevedibile che la “lobby” dei concessionari , ormai più pubblici che privati visto il ruolo che ha assunto la Cassa Depositi e Prestiti sia in F2I/EnelReteGas sia in Italgas, entrando recentemente  anche nel capitale del terzo operatore HERA, stia lavorando per un testo che ripristini almeno in parte i vantaggi precedenti; comunque bisognerà attendere la pubblicazione dei documenti citati per una quantificazione più precisa degli effetti delle gare d’ambito sulle bollette, un quadro riassuntivo di quanto esposto è stato predisposto da CRG.

Un ruolo importante possono però svolgerlo i comuni, non solo attraverso l’Anci e le associazioni delle autonomie locali, dal momento che, in forza della normativa del settore, spetta  all’Amministrazione Comunale la verifica della consistenza delle reti e la loro valutazione, nonché la definizione del loro valore in contraddittorio con il concessionario ai fini dell’eventuale indennizzo di quest’ultimo.

Una errata valutazione del valore di rimborso per il gestore uscente può comportare possibili asimmetrie tra i Comuni concedenti, determinando anche le seguenti conseguenze:

  • indebiti introiti da parte del Concessionario uscente, dovuti al valore sovradimensionato dell’impianto ed al conseguente incremento di valore patrimoniale dello stesso;
  • danno erariale, qualora la quota di proprietà del Comune non sia adeguatamente riconosciuta, in quanto la sua sottovalutazione può determinare una ridotta patrimonializzazione ed un minor canone (quale quota percentuale del VRD) che il Gestore dovrà versare annualmente al Comune, per l’intero periodo della concessione;
  • incremento nella tariffa dell’utente, a favore del Gestore entrante, per pagare la differenza tra il rimborso al gestore uscente (VIR) e il valore del capitale netto di località (RAB) che attualmente determina la tariffa di distribuzione.

Non resta altro, ai cittadini/utenti ed agli amministratori locali, che vigilare e verificare dai fatti i comportamenti del governo e dell’autorità di regolazione.

 *estratto dalla Banca dati del Consorzio Concessioni Reti Gas

domenica 3 novembre 2013

A novembre agrumi solidali: SOS Rosarno

 


E' tornata la stagione della arance e, come già negli anni scorsi, ripartono gli ordini di agrumi solidali (a altri prodotti del territorio) attraverso il canale di SOS Rosarno e il suo progetto volto a favorire integrazione e sostenibilità.
Già a partire da metà novembre il nostro GAS (Pinerolo Stranamore), Gas Ratatoj di Saluzzo, insieme a Lou Gas Valle Maira, Gas Bernezzo, Gas Valle Varaita farà partire i primi ordini, con l'intenzione di portare nel nostro territorio un carico mensile di agrumi.
Migliaia sono i lavoratori migranti che si trovano a raccogliere agrumi nell'area di Rosarno. La crisi peggiora e con essa aumentano gli immigrati che perdono il posto in altre regioni e ripiegano in agricoltura nella speranza di un impiego anche saltuario, proprio come a Saluzzo.
E molte sono le persone che partite da Saluzzo si spostano verso sud, proprio verso Rosarno, trame di vite che si svolgono precarie da anni lungo questo asse nord sud. Così si può sintetizzare il progetto di Sos Rosarno: “Per il recupero dell’agricoltura, quella sana, quella che si regge sui piccoli produttori, fondata sul rispetto verso la terra e verso l’uomo. 
Per la difesa del nostro territorio, ch’è premessa indispensabile a qualunque sviluppo sostenibile. Per la solidarietà e l’accoglienza verso chi viene a lavorare nella nostra terra e costituisce non solo una risorsa per la sopravvivenza dell’economia rurale ma anche una grande possibilità d’arricchimento umano e civile per un territorio sempre più spopolato e impoverito." (www.sosrosarno.org).
Saranno disponibili: arance da tavola e da succo, mandarini, limoni, miele, olio, n'duja, pecorino, fichi secchi...tutti prodotti di un'agricoltura equa e sostenibile, in un territorio così difficile.
Per contatti: Gas Ratatoj Saluzzo Walter 3200552443 Nicolò 3403652654 Gas Stranamore Umberto 3313992881 Lou Gas Valle Stura Arianna 3892144782 Gas Valle Varaita Luca 3284624126 Gas Bernezzo Emiliano 3289254415

mercoledì 30 ottobre 2013

Aiab:Biodistretto Valli Valdesi


venerdì 25 ottobre 2013

Campagna per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti

Forse avete un CC Bancario alle Poste, il cosiddetto Banco Posta. E quindi dovreste aver ricevuto recentemente una "Richiesta informazioni da comunicare in Ufficio Postale".
Forse siete anche possessori di libretto di risparmio postale e/o di buono fruttifero postale: saprete quindi che tali risparmi vengono presi in carico e gestiti da Cassa Depositi e Prestiti (CdP), che:
  • fino al 2003 era un Ente dello Stato che serviva a finanziare, a tassi calmierati, gli investimenti degli Enti Locali, fuori da logiche di mercato;
  • dal 2003, CdP viene trasformata in SPA e le fondazioni bancarie entrano nel suo capitale sociale e da quel momento la sua funzione diventa privatistica, finalizzata alla produzione di  profitti , operando a tutto campo nell'economia del Paese a sostegno di puri interessi privati
Quello che il Forum per una Nuova Finanza Pubblica e Sociale gentilmente Vi chiede è di portare con Voi, al momento dell'incontro con l'Ufficio Postale, la "Dichiarazione del Cittadino Risparmiatore "  in merito alla destinazione del gettito ricavato dal risparmio postale e affidato a Cassa Depositi e Prestiti" (vedi sotto), nella quale, con esplicito riferimento all'articolo 47 della Costituzione, si chiede che la destinazione del gettito raccolto da CdP sia destinato al sostegno dell'economia sociale territoriale, finanziando a tasso agevolato gli investimenti degli Enti Locali.
Gentilmente vi chiediamo, inoltre, di:
  • portare con Voi due copie della Dichiarazione e farvene firmare una per ricevuta (quella che riporterete a casa)
  • comunicare al Forum, all'indirizzo  maggia75@gmail.com, l'esito di questo piccolo, ma significativo percorso di cittadinanza attiva.
Forum per una Nuova Finanza Pubblica e Sociale -
Campagna per la socializzazione di Cassa Depositi e Prestiti
Trovate qui i la dichiarazione in word per l'uffico postale ed altri materiali da informativi da scaricare.  

giovedì 24 ottobre 2013

Considerazioni sull’incendio dell’ex merlettificio TURCK

In queste ultime settimane l'avvenimento di cui più si parla in città è senzaltro l'incendio dell'ex merlettificio TURK. Nei vari luoghi di incontro di Pinerolo si chiacchiera dell'accaduto; a volte un po' a vanvera, ma in genere si finisce per interrogarsi sulle cause che hanno provocato l'incendio, a chi/a cosa, potrebbe giovare, se finalmente si riuscirà a far uscire l'area  dall'interminabilmente lungo stato di abbandono/degrado, che fine verrà riservata all'edificio e a tutta l'area intorno.  Sperando che una seria inchiesta delle autorità preposte possa chiarire le cause e le dinamiche dell'incendio e che le "ciancie" cittadine su questo argomento si trasformino (mission impossible!?!) in dicussione aperta pubblica, costruttiva tra le varie differenti combriccole e/o gruppi, pubblichiamo qui un primo intervento a caldo sulla questione della rete delle associzioni  per il territorio. Chi vuole intervenire per dire la sua può come sempre utilizzare i commenti al post.




Quello che è bruciato nel pomeriggio della scorsa domenica non è solo un vecchio edificio industriale degradato, ma un pezzo della storia della nostra città.
Il Rio Moirano, protagonista per secoli dell’economia pinerolese, aveva infatti visto sorgere fin dal 1200 lungo il suo corso i primi impianti per la lavorazione della carta, i mulini, i filatoi e poi a metà del 1400 un paratoio per la lavorazione della lana, poi denominato “follone”.
Tale impianto, sopravvissuto alle gravi crisi provocate dalle dominazioni straniere e dalla peste che nel 1600 si abbatté sulla città, fu ristrutturato e ampliato nel settecento e divenne sede della nuova fioritura industriale cittadina, fino a dar lavoro a parecchie centinaia di operai.
La struttura interna, anche dopo la cessazione dell’attività manifatturiera nel 1977 mostrava ancora il grandioso impianto pensato nel 1765 dall’ing. Gerolamo Buniva, offrendo un esempio significativo di architettura industriale.
Molti di noi hanno sperato per anni di vedere il “follone” sottratto al destino di abbandono e degrado in cui ormai versava con una intelligente ristrutturazione che, come accaduto per altri antichi siti industriali piemontesi, tornasse a dargli vita e funzione.
Ma così non è accaduto. Il feroce incendio di domenica ha distrutto quanto era sopravvissuto ad assedi, guerre, epidemie, rendendo più agevole la radicale soluzione di “demolire tutto”. Così ancora una volta, Pinerolo perde un pezzo di se stessa, come fu negli anni ‘60 per la caserma del Vauban in Piazza Cavour o, sempre a metà del secolo scorso, per le case medievali all’inizio di Via Principi d’Acaia, sul lato sinistro .
Tutti noi siamo dunque un po’ più poveri, anche se molti neppure conoscevano il valore di quanto è andato perduto.
Se abbiamo perso un pezzo del nostro passato, speriamo che almeno il futuro dell’area possa diventare un terreno di confronto e di scelta collettiva per la comunità pinerolese. Da tempo molti hanno avanzato progetti e proposte sull’ampia area che comprende l’ex merlettificio e che si trova in una posizione di grande interesse, al centro della città. Vorremmo che su questi progetti si aprisse un dibattito con i cittadini, verificandone necessità ed eventuali proposte, anche nell’ottica di “restituire” almeno una parte dell’area all’uso pubblico con verde e servizi. Potrebbe essere proprio questo un esempio di quel metodo di partecipazione alle scelte sul futuro assetto urbanistico di Pinerolo che da tempo richiediamo, anche in relazione alla progettata Variante al Piano regolatore e che a nostro avviso costituisce lo strumento essenziale per una gestione democratica della città.

Arci Stranamore
Associazione ecologista per la sostenibilità
Italia Nostra – Pinerolo
Legambiente – Pinerolo
Libera Presidio “R  Adria”– Pinerolo
Osservatorio 0121
Salviamo i tumpi
Salviamo il Paesaggio

Pinerolo 19 ottobre 2013