lunedì 4 novembre 2013

Le prossime gare per la concessione delle reti di distribuzione del gas: quali effetti sulle tariffe?


I comuni del Pinerolese (Ambito TO3 Sud-ovest) si stanno preparando per mettere a gara nel prossimo anno le reti che portano il metano nelle nostre case. Il comune di Pinerolo sarà la stazione appaltante per le gare di affidamento della distribuzione del gas (rete) di 70 comuni (da Carmagnola a Claviere, da Barge a Cumiana). Toccherà al comune di Pinerolo indire la gara di appalto nel 2014 per affidare per un periodo di 12 anni la gestione della rete (tubature e infrastrutture di rete) del Gas Metano. 
In pratica i comuni del pinerolese dovranno affidare (per 12 anni) tramite gara internazionale (valore base circa 110-130 milioni di Euro) ad un unico gestore (vincitore della gara) l'attuale rete del Gas (1461 Km). Attenzione, la gestione della rete: quindi semplificando la manutenzione delle tubazioni, gli eventuali nuovi allacciamenti, lettura dei contatori, ecc... non il servizio di  vendita del gas agli utenti. Semplificando il gestore scelto per gestire la distribuzione introiterà circa il 13,8% delle bollette del gas e dovrà "pagare" un importo ai "proprietari" delle reti Gas ed ai gestori uscenti (circa 15 milioni di Euro/anno) impegnandosi oltre che nella gestione anche a realizzare alcuni investimenti e/o innovazioni sulla rete. I "proprietari" della rete gas sono a volte, gli attuali gestori  (Dgn-ACEA per quanto riguarda Pinerolo) a volte i Comuni. 
Si tratta di un "mutamento epocale" che toccherà l'intero settore della "distribuzione del gas", per l'utente la parte di distribuzione (interessata dalla gara) corrisponde a circa il 13,8% della bolletta, in pratica tra gli 800 e i mille euro l'anno per ogni famiglia. 
Questo processo è iniziato con il decreto 164 del 2000 firmato dall'allora ministro dell'industria Enrico Letta e con un successivi decreti che prevedono gli ambiti ottimali (177) per lo svolgimento delle gare ed i tempi e le modalità di svolgimento. 
Il rischio (o l'obiettivo?) di tutta questa operazione è quello di provocare una forte concentrazione delle concessioni di rete in mano di pochi grandi soggetti industriali (es. Italgas e gruppo F2i ecc.. si calcola che da 235 titolari di concessione  di rete attuali ne potrebero rimanere max 20 o 30). 
Tutta questa operazione oltre concentrare le concessioni di rete in mano ad alcune grandi aziende distributrici, viene fatta  sulle spalle dei comuni e delle bollette degli utenti (vedasi articolo qui pubblicato che prevede aumenti della bollette dovuti a questa operazione sulla distribuzione gas).
Pubblichiamo qui un articolo tratto dal sito internet AGIenergia che calcola l'aggravio sulle tariffe (non irrilevante) che comporterà questa operazione. 

Breve riepilogo gare Gas nell'ambito Pinerolese



[dal sito AGIenergia]
mercoledì 2 ottobre 2013
Le prossime gare per la concessione delle reti di distribuzione del gas: quali effetti sulle tariffe?
di Sergio Miotto (Consorzio Concessioni Reti Gas)
Nei prossimi anni, con un ritardo di una decina di anni dalla tempistica prevista dal Decreto Letta del 2000, si svolgeranno le gare per la concessione delle reti gas nei 177 ambiti previsti in Italia dalla normativa;  saranno coinvolti oltre seimila comuni metanizzati, ma anche una parte dei comuni privi di metano potranno essere interessati dall’ampliamento delle reti.

Obiettivo di questo articolo è quello di cercare di prevedere le conseguenze sulle tariffe, quindi sulle tasche degli utenti, pur essendo ancora oggi in corso o prevedibile una modifica delle regole, cosa che può rendere le previsioni piuttosto aleatorie. Occorrerà quindi ipotizzare diversi  scenari.

Innanzitutto è opportuno quantificare “i numeri” della distribuzione, che, in sintesi,  sono questi:

l’attività della distribuzione locale “vale” il 12-13% circa delle bollette del gas (che ovviamente comprendono altri costi, quali la materia prima, il trasporto e lo stoccaggio, i costi di vendita,  le tasse, ecc) ossia circa 3,2 mld di euro/anno su un totale di circa 26 mld di euro/anno fatturato in bolletta; tale importo serve a pagare i costi di manutenzione della rete (circa 240mila km) ed il servizio di lettura dei contatori (attività caratteristiche del gestore) ma anche a remunerare al 7,6% annuo il capitale investito ed a ripagare l’ammortamento delle reti, degli impianti, dei contatori, ecc.

Il capitale investito dovrebbe essere pari alla somma totale delle RAB (l’acronimo sta per Regulatory  Asset Base) dei singoli comuni, pari a circa 17 miliardi di euro, ossia 850 euro per utente, che in Italia sono oltre 20 milioni; tale valore, gelosamente custodito non solo dai concessionari ma tenuto riservato anche dall’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, che regola le tariffe), è la risultante delle informazioni fornite dai singoli concessionari  all’AEEG nel corso degli anni a partire dalla rete di primo impianto, al netto dei contributi ricevuti, pubblici e privati (questi ultimi sono prevalentemente costituiti dai costi di allaccio a carico degli utenti).

Il valore di rimborso riconosciuto al gestore uscente è invece costituito dal VIR, ossia il valore  calcolato sulla base del Regio Decreto del 1925 (!), ossia valorizzato come se la stessa rete fosse costruita oggi a nuovo e degradata sulla base degli ammortamenti previsti dall’AEEG, defalcato dei contributi pubblici ricevuti ma non dei contributi privati (DM 226/2011 art.5 c.11).

Va inoltre considerato che, tra la normativa approvata per  lo svolgimento delle gare, dal precedente Governo Berlusconi, è previsto che:

L’Autorità per l’energia elettrica e il gas, ….omissis…. riconosce in tariffa al gestore entrante l’ammortamento della differenza tra il valore di rimborso (ossia il VIR), ….omissis…… e il valore delle immobilizzazioni nette (ossia la RAB), al netto dei contributi pubblici in conto capitale e dei contributi privati relativi ai cespiti di località ( D. Lgs. 1 giugno 2011, n. 93, art.24 c.3).

Con questa normativa, si trasferirebbe in bolletta, spalmata nei dodici anni di concessione, la bella somma di almeno otto miliardi di euro da dividere tra i 20 milioni di utenti; infatti la banca dati del Consorzio Concessioni Reti Gas stima prudenzialmente in almeno 25 miliardi di euro il valore complessivo di rimborso prevedibile, a fronte di un totale di 17 miliardi di euro di RAB.

In sostanza, sarebbe prevedibile, per la quota di distribuzione, un aumento stimato prudenzialmente in circa il 22%, pari a 400 euro da distribuire nei dodici anni della concessione a carico di ciascun utente;  peraltro, va considerato il paradosso che questo importo è per la maggior parte costituito dal contributo per l’allaccio alla rete, versato in passato al gestore dallo stesso utente, che viene incamerato nel VIR ma evidentemente non può essere stato valorizzato nella RAB.

Una volta emersi i rischi di forte aumento delle bollette a seguito delle nuove gare, il Ministero Sviluppo Economico e l’AEEG, sollecitati dall’attuale  governo ad operare per la riduzione dei costi dell’energia nel nostro paese, hanno però predisposto due documenti di consultazione, che dovrebbero essere trasformati in Decreto Ministeriale  il primo (Linee Guida su criteri e modalità applicative per la valutazione del valore di rimborso degli impianti di distribuzione del gas naturale) ed in Delibera AEEG il secondo (DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE 359/2013/R/GAS).
Il primo documento finalizzato a definire i criteri di calcolo del VIR in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, è stato distribuito  il 22 maggio scorso e doveva essere reso definitivo in luglio, ma a tutt’oggi se ne attende la pubblicazione; peraltro ne è stata in qualche modo anticipata l’uscita nel testo approvato all’art. 4 del cosiddetto Decreto del fare, che ne lascia prevedere una prossima emanazione in forma di DM.

Il secondo è stato diffuso il 7 agosto scorso dall’AEEG e prevede per il Quarto periodo regolatorio delle tariffe (ossia dal prossimo primo gennaio), una norma che, in qualche modo, contraddice il sopra citato D. Lgs. 93/11, non consentendo  al nuovo concessionario il recupero della differenza VIR/RAB nel caso in cui subentri a se stesso nella concessione e quindi non sborsi danaro.

E’ prevedibile che la “lobby” dei concessionari , ormai più pubblici che privati visto il ruolo che ha assunto la Cassa Depositi e Prestiti sia in F2I/EnelReteGas sia in Italgas, entrando recentemente  anche nel capitale del terzo operatore HERA, stia lavorando per un testo che ripristini almeno in parte i vantaggi precedenti; comunque bisognerà attendere la pubblicazione dei documenti citati per una quantificazione più precisa degli effetti delle gare d’ambito sulle bollette, un quadro riassuntivo di quanto esposto è stato predisposto da CRG.

Un ruolo importante possono però svolgerlo i comuni, non solo attraverso l’Anci e le associazioni delle autonomie locali, dal momento che, in forza della normativa del settore, spetta  all’Amministrazione Comunale la verifica della consistenza delle reti e la loro valutazione, nonché la definizione del loro valore in contraddittorio con il concessionario ai fini dell’eventuale indennizzo di quest’ultimo.

Una errata valutazione del valore di rimborso per il gestore uscente può comportare possibili asimmetrie tra i Comuni concedenti, determinando anche le seguenti conseguenze:

  • indebiti introiti da parte del Concessionario uscente, dovuti al valore sovradimensionato dell’impianto ed al conseguente incremento di valore patrimoniale dello stesso;
  • danno erariale, qualora la quota di proprietà del Comune non sia adeguatamente riconosciuta, in quanto la sua sottovalutazione può determinare una ridotta patrimonializzazione ed un minor canone (quale quota percentuale del VRD) che il Gestore dovrà versare annualmente al Comune, per l’intero periodo della concessione;
  • incremento nella tariffa dell’utente, a favore del Gestore entrante, per pagare la differenza tra il rimborso al gestore uscente (VIR) e il valore del capitale netto di località (RAB) che attualmente determina la tariffa di distribuzione.

Non resta altro, ai cittadini/utenti ed agli amministratori locali, che vigilare e verificare dai fatti i comportamenti del governo e dell’autorità di regolazione.

 *estratto dalla Banca dati del Consorzio Concessioni Reti Gas

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