martedì 30 luglio 2013

E adesso creiamo una rete dei beni culturali

[Articolo del prof. Dario Seglie tratto dal sito del Centro Studi Silvio Pellico ]

 
Dopo la denuncia di Vittorio Sgarbi per lo stato di degrado degli affreschi di Sant’Anna di Cercenasco, abbiamo invitato i principali operatori culturali dell’area pinerolese ad avanzare le proprie proposte.
Ecco l’intervento del prof. Dario Seglie, direttore del CeSMAP
Il Centro Studi “Silvio Pellico” ha messo al centro della propria attività la peculiarità ed importanza dei Beni Culturali del Pinerolese, un patrimonio inestimabile ma poco noto – fuori dalla cerchia degli insiders - e perciò trascurato, quando non anche ignorato dagli stakeholder della governance del territorio.
Per uscire dai termini gergali, parliamo proprio di certi amministratori locali, sindaci e assessori vari, i quali sembrano esser sempre “presi” da altri importanti ed impellenti problemi ed attività. E così, nell’incosciente ignavia dei responsabili, impermeabili anche agli appelli della società civile (Italia Nostra, WWF, FAI, Lega Ambiente, ecc.) il territorio perde pezzi importantissimi: ospedali, tribunali, camere di commercio, reggimenti, palazzi, chiese e monumenti che sono l’emblema della storia ma che cadono in rovina, progetti museali che pendono da decenni, infrastrutture culturali e turistiche del Pinerolese lasciate allo stadio larvale o manifestazioni coltivate solo attraverso raduni e festival da panem et circences, circhi che recentemente hanno anche perso una dozzina di tigri!
Come sagacemente affermato dal presidente del Centro Studi in un recente intervento, partendo dal faro acceso a Cercenasco grazie alla sensibilità, alla competenza ed alla potenza mediatica di un esperto di Beni Culturali qual è il Prof. Vittorio Sgarbi, sarebbe un peccato mortale se i sindaci e gli assessori, i presidenti dei sodalizi della società civile, non aderissero al progetto che il Centro Studi Silvio Pellico ha delineato e ha iniziato a sviluppare partendo, come è logico, da un punto importante ed irrinunciabile quale è il tesoro di arte e di storia costituito  dagli affreschi del Maestro di Cercenasco nella Cappella di Sant’Anna.
Per continuare nel solco dell’operatività, formulo un’idea: il Centro Studi “Silvio Pellico” potrebbe far individuare, per ogni Comune del Pinerolese, tre beni culturali da porre sotto i riflettori, per iniziare a creare la rete territoriale dei tesori da studiare, salvaguardare, valorizzare con un progetto unitario di area.
Per Pinerolo provo io ad anticipare tre eccellenze: Palazzo Vittone (sede dei Musei Civici), il Museo Nazionale dell’Arma di Cavalleria e lo storico Maneggio “Caprilli” (un unicum europeo), il Palazzo dei Principi d’Acaja (da destinare ad Archivio Storico della Città).
Il nostro territorio è costituito da una cinquantina di Comuni: la prima lista dei beni culturali potrebbe quindi contare 150 eccellenze o beni “faro”, legati tra di loro in una Rete Culturale del Pinerolese, da organizzare in modo articolato e sinergico.

venerdì 26 luglio 2013

Pinerolo: Aperta una raccolta di firme tra i cittadini residenti per evitare la costruzione di un condominio al posto della piazzetta dei "Portici Blu"


Si è aperta tra i cittadini di Pinerolo una raccolta firme (promossa da AssoEco, Ass. Stranamore, Osservatorio0121, Salviamo il paesaggio difendiamo i territori e altre associazioni) su una petizione che vuole  evitare la vendita, da parte dell'amministrazione comunale,  e la successiva prevista cementificazione della piazzetta denominata "Portici Blu"  situata tra via Chiappero e via Buniva. Si puà firmare tutti i sabati mattina al banchetto della Associazione Ecologista (AssoEco) sotto i portici di C.so Torino n. 52 (davanti a Farmacia Podio) oppure sotto i tutti i sabato mattina sotto i portici Blu in un apposito banchetto dei residenti e di Salviamo il paesaggio difendiamo i territori.  E' possibile anche aderire via internet al seguente indirizzo: http://www.assoeco.it/index.php/sottoscrivi-la-petizione
Ecco il testo della petizione:

I sottoscritti Cittadini di Pinerolo 
Vista la delibera approvata mercoledì 3 luglio 2013 dalla maggioranza dell'Amministrazione Comunale di Pinerolo relativa alle valorizzazioni e alienazioni che ha previsto l'inserimento, nelle possibilità di alienazione, della zona conosciuta come i "Portici Blu" con la conseguenza di una massiccia edificazione dell'area (si parla di condomini di 10 piani, per un'altezza di 37-38 metri).
CHIEDONO
All'Amministrazione Comunale di modificare la delibera sulle alienazioni e valorizzazioni, stralciando la zona dei Portici Blu.
_________              _________            ___________         



Tutti coloro che sono interessati a raccogliere le firme dei cittadini di Pinerolo su questo argomento possono stampare i seguenti file (fronte - retro) della petizione sul fronte e sul retro di un foglio A4 (9 firme totali su un A4) e poi raccogliere le firme esclusivamente di cittadini con residenza a Pinerolo.  
Quando avete dei fogli completi delle firme e di tutti i dati potete farli avere al banchetto dell'associazione Ecologista oppure contattare via mail il GAS. 







mercoledì 24 luglio 2013

Acqua Pubblica. La Provincia di Torino ha delibertao la controriforma referendaria

Il Comitato provinciale Acqua Pubblica Torino esprime un giudizio negativo sulla Delibera di Indirizzi, approvata dal Consiglio provinciale il 23 luglio 2013, riguardante il futuro di  SMAT spa e la gestione dell’acqua sul nostro territorio. A differenza del passato, quando la Provincia di Torino faceva storia con le sue decisioni coraggiose e anticipatrici, ora sembra aver portato il cervello all’ammasso delle larghe intese.

Infatti,  la Delibera di Indirizzi, approvata con 29 Sì, 2 No e 2 astenuti:

* è una contro-riforma del Referendum  del 12 e 13 giugno 2011,

* cancella e sostituisce la Delibera di Iniziativa Popolare, presentata da oltre 11.000 cittadini residenti a Torino e  provincia, per dare attuazione al Referendum trasformando SMAT spa in Azienda Speciale di diritto pubblico e metterla così al riparo dalla privatizzazione;

* afferma che la trasformazione  di SMAT SPA in Azienda Speciale non è consentita dalla legge quanto l’Azienda Speciale è espressamente prevista dall’ART. 114 del Testo Unico Enti locali (L.267/2000) tuttora in vigore e dallo stesso Statuto della Provincia all’art. 67.
A conferma della fattibilità della trasformazione sta l’Azienda Speciale ABC – Acqua Bene Comune Napoli – registrata nel mese di febbraio alla Camera di Commercio di quella città

* spaccia come “blindatura” dello Statuto di SMAT contro la privatizzazione, l’elevamento dal 75 al 90% del quorum necessario per deliberarla. In realtà quel 15%  consisterebbe in azioni che SMAT acquisterebbe da CIDIU e che - diventando azioni proprie di SMAT - non avrebbero più diritto di voto, riportando così il quorum dei votanti al 75% e il resto … uno specchietto per le allodole;

* modifica i rapporti azionari tra soci a vantaggio del Comune di Torino: riteniamo che si stia compiendo un errore che rischia  di fare cadere la legittimazione di SMAT spa a gestire il ciclo idrico completo in tutti i 286 Comuni soci (su 2.300.000 abitanti della provincia, Torino non raggiunge il 1.000.000).

* prevede che in un futuro imprecisato SMAT riduca gli utili distribuiti ai soci.  Perché allora non trasformarla in Azienda Speciale che non ha soci, non distribuisce utili ma li trattiene al suo interno per finanziare gli investimenti e non essere strangolata dalle banche, o per diminuire la tariffa?

I nostri amministratori provinciali non hanno ancora capito che l’acqua non è una merce,  non vogliono dare ascolto a 27 milioni di italiani che con  il loro voto del 12 e 13 giungo 2011 hanno detto chiaramente che l’Acqua è  un Bene Comune da gestire fuori dalle logiche del mercato e del profitto e quindi con un’Azienda di Diritto Pubblico, senza scopo di lucro, a gestione partecipativa.

Continueremo a perseguire questo obiettivo per  rispettare il voto referendario, per affermare la legalità costituzionale e la cultura dei Beni Comuni.
Torino, 23 luglio 2013

sabato 20 luglio 2013

Lettera aperta al sindaco di Pinerolo sulle recenti scelte urbanistiche


Pinerolo (la fascia pinerolese pedemontana in generale) era indicata, in uno studio della Provincia di Torino di qualche anno fa (2010), tra le zone con i maggiori tassi di incremento di consumo di suolo agricolo  dell'intera Provincia. A Pinerolo negli ultimi 15-20 anni si è verificata una indiscriminata e sproporzionata espansione urbanistica, in qualche caso priva dei servizi minimi per garantire un’adeguata vivibilità nei nuovi quartieri. Negli ultimi mesi il consiglio comunale della nostra città si è occupato più volte di urbanistica (PMT - Piano delle alienazioni comprendente la vendita della piazza dei portici Blu - Il social housing di via Vescovado) avviando interventi singoli di discutibile utilità sociale, eseguiti in assenza di programmazione in campo urbanistico. Interventi in cui prevale la facile logica della (s)vendita e/o monetizzazione del territorio come stumento per raggingere il pareggio di bilancio, territorio che però non è infinito.
Sottoscriviamo come GAS l'appello delle associazioni che qui pubblichiamo, auspicando un cambiamento di rotta da parte dell'amministrazione.  Riteniamo necessario ripensare  politiche di rigenerazione urbana finalizzate, attraverso interventi elaborati con il coinvolgimento dei cittadini e di tutti i soggetti pubblici e privati interessati, a privilegiare  il riuso, il recupero e la riqualificazione dell'esistente e ad abbandonare la retorica dello sviluppo inarrestabile.  Ci auspichiamo che su questi temi si apra un ampio dibattito nella città perché il suolo è un bene comune da preservare per i nostri figli.

** In fondo al presente articolo potete trovare , man mano che pervengono, le risposte alla lettera aperta delle istituzioni e della società civile. Come sempre potete intervenire postando un commento. 
Risposte pubblicate sinora: Sindaco di Pinerolo Eugenio Buttiero, Vicesindaco Gian Piero Clement, Assessore servizi sociali Agnese Boni, Consigliera comunale Piera Bessone (Pinerolo attiva), Consigliere comunale Andrea Chiabrando (Progetto Pinerolo),  Circolo Pd Pinerolo.



LETTERA APERTA AL SINDACO SULLE RECENTI SCELTE URBANISTICHE

Le associazioni, i gruppi, i cittadini  che si interessano della città di Pinerolo hanno seguito con attenzione e preoccupazione gli ultimi atti dell’amministrazione e in particolare: la autorizzazione a costruire in deroga al PRGC sull’ area ex PMT;  la delibera contenente la “valorizzazione” dei “Portici Blu”; il progetto di “Social-Housing” di Via Vescovado.
Singoli provvedimenti, alcuni di peso rilevante, che tuttavia non sembrano ricondurre ad alcun progetto unitario e  coerente circa il futuro assetto della città. Tutto questo mentre, oramai alla metà del mandato amministrativo, le competenza  dell’Assessorato all’Urbanistica continuano ad essere mantenute dal Sindaco Eugenio Buttiero e la revisione del vigente Piano Regolatore continua ad essere una “chimera”: da tutti evocata e promessa -in campagna elettorale- ma da nessuno ancora intravista. Né si hanno informazioni sulla cosiddetta “Variante ponte”, citata dal Sindaco come primo passo  -fruttuoso e rapido- per muovere in tal senso.
Le decisioni dell’amministrazione sembrano addirittura contraddire, nel metodo adottato, quanto era previsto  dal programma di mandato  del Sindaco Buttiero, laddove si scriveva: “(…) L’impegno è in particolare, di promuovere forme di consultazione e di dibattito pubblico, prima di adottare decisioni su temi qualificanti e fortemente coinvolgenti l’opinione pubblica, in primo luogo dando attuazione alle forme di partecipazione già previste nello Statuto comunale …..”.
A nulla sono valsi  gli inviti ad una maggiore riflessione e cautela, provenienti anche  da esponenti autorevoli dello stesso partito di maggioranza e proprio su temi “fortemente coinvolgenti l’opinione pubblica” quali, ad esempio, il provvedimento di “valorizzazione” (vendita!) dell’area dei “Portici Blu”.
Da oggi, vogliamo far sentire la nostra voce: proporremo riflessioni e analisi sulla città di Pinerolo, come cittadini che vogliono sentirsi responsabili della loro città e offrire il loro contributo alla comunità.
Una premessa: ci pare che chiunque si proponga di gestire razionalmente ed efficacemente un territorio e una comunità, definirne “un progetto possibile”, debba muovere dall’analisi di quello che per un progettista -ma anche per un amministratore- è il rilievo, la conoscenza dello “stato di fatto”.
Qual’ è “lo stato di fatto” della città di Pinerolo?
Notizie utili possiamo ricavarle dalle risposte ad un questionario che l’associazione nazionale “Salviamo il Paesaggio” ha proposto a tutti i comuni italiani. Anche il comune di Pinerolo ha finalmente fornito le risposte richieste e da queste emergono, a nostro avviso, dati importanti. Ne riportiamo alcuni:
a)      adottato nel 1998, il vigente Piano Regolatore Generale Comunale prevedeva un numero di “abitanti teorici”, insediabili nelle aree edificabili generate, pari a circa 55.000. A distanza di oramai 15 anni, i dati Istat disponibili dicono che gli abitanti di Pinerolo sono  36.000
b)      Il numero delle abitazioni presenti sul territorio pinerolese è di 20.284 e di queste almeno 4.000 risultano  oggi “non occupate”, o sfitte.
c)      l’attuale PRGC mette a disposizione cubature “a destinazione residenziale”, cioè destinate agli abitanti residenti, pari a mc 6.485.760 Per capirci: poiché per ogni abitante occorre garantire almeno un vano di mc. 80( secondo le norme urbanistiche)  da quella cifra  deriva che gli abitanti insediabili a Pinerolo potrebbero essere in  totale  addirittura 80.000!
Alla luce di tutto questo è evidente quanto l’attuale PRGC pinerolese risulti sovra-dimensionato, apparendo purtroppo figlio di quella logica aberrante che vedeva nella predazione dei territori, a favore della rendita e della speculazione edilizia, il suo tratto caratteristico.
Ribadiamo quindi la necessità di una immediata revisione del PRGC,  operando un significativo ridimensionamento dei volumi edificabili previsti; auspichiamo una politica di deciso orientamento alla salvaguardia dei suoli liberi e al recupero del patrimonio edilizio esistente; ma –anzitutto- chiediamo l’immediata apertura di un confronto pubblico su questi temi, al fine di rendere possibile e reale il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte determinanti per il futuro di Pinerolo.

La Legge 106/2011 e   P.M.T.

In relazione alle recenti scelte dell’ amministrazione,  ci pare opportuno partire da alcune considerazioni sull’ intervento di maggiori dimensioni, l’area ex P.M.T., area alla quale sono state applicate le norme previste dalla Legge  106/201. Una norma da molti ritenuta “infausta” e che, in sintesi, “semplifica” le procedure per il cambio di destinazione d’uso delle aree.

A nostro avviso la scelta compiuta dall’ amministrazione è criticabile anzitutto in quanto l’area interessata non ricade nelle situazioni previste dalla legge citata: non si tratta di un’ area urbana degradata, né dimessa o in dismissione; né viene prevista una totale rilocalizzazione della attività produttiva esistenti nell’area stessa.

Approvando l’iter relativo al “permesso di costruire in deroga” per l’ area suddetta non ci pare siano state adeguatamente motivate neppure le ragioni della “pubblica utilità” dell’ intervento, condizione essenziale affinché la deroga sia concessa. A nostro parere, non può essere oggettivamente considerata  di “pubblica utilità” l’azione di una azienda privata che intraprenda una speculazione edilizia realizzando abitazioni private. Nella delibera adottata dall’Amministrazione non vi è traccia neppure di un impegno dell’azienda a mantenere precisi livelli occupazionali.
E allora: qual’è la pubblica utilità di aggiungere aree edificabili in una città che ne ha già in eccesso? A chi giova?

Nel progetto adottato si prevede la compresenza di attività produttiva  e di edifici residenziali. Tuttavia non è chiaro come possano essere rispettate norme fondamentali quali, ad esempio, quelle riguardanti la tutela dall’inquinamento acustico.
La L. 106/2011, descrivendo le condizioni in cui si deve applicare l’iter del “permesso di costruire in deroga” non trasforma affatto questa scelta in un “atto dovuto”, come alcune parti hanno sostenuto, compreso il Sindaco Buttiero. Il “permesso di costruire in deroga”, costituendo una “eccezione” alle normali procedure, è infatti subordinato alla responsabilità del Consiglio Comunale poiché devono essere comparati due diversi interessi pubblici: quello che è connesso all’ordinato, razionale, sviluppo del territorio (in accordo con la pianificazione urbanistica) e quello (eventuale) connesso alla razionalizzazione e riqualificazione degli ambiti degradati.

Pertanto, a nostro avviso il progetto relativo all’area PMT  non presentava le caratteristiche necessarie all’ applicazione della Legge 106/2011 .
Riteniamo doveroso che il Consiglio Comunale  chiarisca al più presto, e in primo luogo a cittadini, quali sono i criteri di valutazione che intende seguire su questa delicata materia. Una applicazione “selvaggia” della L. 106/2011 provocherebbe infatti un ulteriore aumento delle cubature edificabili, già eccessive rispetto alla popolazione esistente. Il risultato conseguente di un eccesso di offerta abitativa, lo insegnano le leggi di mercato, determinerebbe di certo un ulteriore svilimento del valore patrimoniale delle abitazione dei pinerolesi.
Infine: non dimentichiamo che, anche in Piemonte, l’edilizia è stata lo strumento spesso utilizzato dalle mafie per il riciclaggio del “denaro sporco”. Siamo certi sia preoccupazione di tutti, in primo luogo degli amministratori pinerolesi, che in Pinerolo non si creino situazioni di terreno fertile per “infiltrazioni” e situazioni di opacità, simili a quelle che hanno colpito cittadine e comunità a noi vicine e che il Processo Minotauro, in corso a Torino, sta drammaticamente portando alla luce.
Per coloro  fossero interessati ad approfondire gli argomenti tecnici trattati, si allega una scheda più dettagliata.
SCHEDA TECNICA : Legge 106/2011 e circolare Giunta Regionale 9 maggio 2011


I dati prima riportati sembrano avere avuto poco peso nelle decisioni della amministrazione pinerolese, giacchè vigoroso impulso a nuove edificazioni pare emanare adesso dalla applicazione Legge 106/2011 sulla quale avevamo espresso preoccupazioni nella nostra lettera aperta “Dove ci porterà il Ponte?”. Chiariamo ulteriormente il nostro pensiero esaminando quelli che, a nostro parere, sono gli  aspetti più importanti e critici legati all’area della PMT  e alla applicazione della legge citata.



1) Applicabilità delle norme contenute nella legge

L’applicazione della legge in esame riguarda situazioni e contesti circoscritti quali: “la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente”; “la riqualificazione di aree urbane degradate, con presenza di funzioni eterogenee e tessuti edilizi disorganici o incompiuti”; “la riqualificazione di edifici a destinazione non residenziale dismessi o in via di dismissione ovvero da rilocalizzare”.

Nel caso della P.M.T. osserviamo:

a) non si tratta della riqualificazione di un area degradata, in quanto l’area industriale P.M.T. di per sé non lo è; la riqualificazione, qualora fosse questo il caso, è solo parziale non essendo estesa a tutto il perimetro dell’area P.M.T.

b) per quanto riguarda il concetto diri-localizzazione”, nel caso PMT  questa è solo parziale, in quanto una area produttiva permane e questo suscita anche dei dubbi sulla sua compatibilità con la nuova destinazione residenziale prevista. Così come depone poco oggettivamente a favore dell’applicabilità della legge,a nostro parere, dire che in caso di mancata valorizzazione dell’area la ditta sarebbe costretta a chiudere e quindi dismettere gli edifici.



2) Motivazioni di interesse pubblico addotte nel seguire la procedura

Per dare concreta attuazione alla norma, la Regione Piemonte individua come elemento cardine lo strumento edilizio delpermesso di costruire in deroga” ( in deroga agli strumenti urbanistici vigenti). I Consigli Comunali, il soggetto politico, hanno quindi la responsabilità  gravosa di dover determinare ambiti e discrezionalità entro i quali accogliere progetti che, secondo le norme urbanistiche vigenti, non potrebbero essere di fatto accolti. L’amministrazione è quindi chiamata a motivare fortemente le ragioni di una deroga ( “l’eccezione”)  allo strumento urbanistico vigente ( “la regola”). A contrappeso della discrezionalità riconosciuta ai Comuni, si deve infatti considerare il pregiudiziale carattere di “pubblica utilità” ( l’art. 14 del DPR 380) a cui il progetto in deroga deve rispondere, e seguire quindi la legge di riferimento in materia .

La delibera della PM sembra del tutto carente su questo punto, tenuto conto che l’interesse pubblico non può essere solo quello di razionalizzare un’area degradata. Ne può essere oggettivamente considerata “pubblica utilità” l’azione di una azienda privata che intraprenda una speculazione edilizia realizzando abitazioni private! Né tantomeno può essere “pubblica utilità”sottostare al  “ricatto occupazionale” avanzato da una azienda. Nella delibera adottata, l’azienda privata PMT non è chiamata ad assolvere né a rispondere di nessun impegno in tal senso.



3) Rispetto delle norme di settore

I progetti adottati nell’ambito della L. 106/2011 devono rispettare comunque norme fondamentali ed espressamente previste (Circolare Regionale, comma 11). In particolare: le norme antisismiche; di sicurezza; antincendio; igienico-sanitarie; quelle relative all'efficienza energetica; le norme relative alla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, nonché le disposizioni contenute nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.L. 22 gennaio 2004, n. 42).

Per quanto riferibile alle norme igienico sanitarie andrebbero anche rispettate le norme in materia di inquinamento acustico (Legge 447/95 e della L.R. 52/00): riferimenti importanti considerando che il progetto prevede nuove abitazioni all’interno di un contesto caratterizzato dalla permanenza della fabbrica P.M.T.; della ferrovia e di una  strada di una certa rilevanza come Via Martinat.

Se si fosse operato con una Variante urbanistica si sarebbe anche dovuto valutare il divieto di accostare destinazioni la cui relazione presenta criticità, quella residenziale e produttiva, se non frapponendo “zone cuscinetto”  di almeno mt. 50 di larghezza.

Nella Delibera relativa alla P.M.T. non vi è traccia di questi aspetti!

4) Natura di “atto dovuto” del “permesso di costruire in deroga”.
In Consiglio Comunale il Sindaco si espresso in termini perentori: “Le leggi si subiscono!”. Ergo: il Consiglio Comunale, obbligatoriamente, dovrà accogliere ogni progetto presentato negli ambiti di applicazione della legge Legge 106.
Davvero il “permesso di costruire in deroga” è un atto dovuto?
Le valutazioni portate avanti dall’ANCI, e riprese anche dagli amministratori di Pinerolo, si fondano sulla pretesa che, essendo la L. 106 una legge di “semplificazione e di stimolo alle attività economiche”, il legislatore ha voluto sancire il “pubblico interesse” di qualsivoglia cantiere venga attivato, quale contributo concreto alla crescita economica e occupazionale del Paese.
Ci permettiamo di dire che se una legge venisse adottata in questi termini travolgerebbe interamente il principio della pianificazione urbanistica e del governo del territorio, in contrasto - inaccettabile!- con le disposizioni contenute addirittura nella Carta Costituzionale ove si enuncia che …..
Non solo. E’errato affermare che il “permesso di costruire in deroga” sia atto dovuto: si tratta invece di un atto “eccezionaleperché ha come  fondamento l’interesse pubblico, interesse che deve essere motivato e giustificato da parte dell’amministrazione! Atto dovuto - e per questo rilasciato esclusivamente dai tecnici-dirigenti comunali- è invece un normale “permesso di costruire” in quanto mero atto ricognitivo di presupposti che, se verificati, configurano un diritto ad edificare.
Pertanto, il Consiglio Comunale è chiamato in causa dalla Legge 106/2011 proprio perché deve comparare due diversi interessi pubblici: quello che è connesso all’ordinato, razionale, sviluppo del territorio (in accordo con la pianificazione urbanistica) e quello che è connesso alla razionalizzazione e riqualificazione degli ambiti degradati. Nella Legge 106 non vi è affatto riferimento alla necessità che si aprano “più cantieri possibili”!

Conclusioni

Il nostro parere è che, nel caso della PMT, la logica della Legge 106/2011 pare addirittura tradita in quanto l’area non è particolarmente degradata, né lo sono gli edifici in essa presenti, e soprattutto perché si va a sostituire un insediamento produttivo,  potenziale generatore di un beneficio economico generale e allargato, con la semplice apertura di cantieri edilizi che hanno una portata economica limitata e comunque ristretta a pochi operatori.
Siamo sicuri che la logica della 106 non sia quella di consentire l’apertura di nuove attività economiche, in deroga ai PRGC, piuttosto che sostituirle per fare nuovi condomini?

Italia Nostra 
Legambiente
presidio Libera "Rita Atria " Pinerolo
Forum nazionale “Salviamo il Paesaggio Difendiamo i territori”
Osservatorio 0121
ASPE
Associazione “Stranamore”
Associazione “Salviamo i Tumpi”
Associazione Ecologista per la Sostenibilità

RISPOSTE RICEVUTE

RISPOSTA DEL SINDACO DI PINEROLO BUTTIERO EUGENIO



Gentilissimi,
ho letto con attenzione lo scambio di mail intercorse in questi giorni e la lettera inviata da alcune associazioni.
Non mi metto a ribadire un universo di questioni, di cui molte, direi troppe, sono questioni pluridecennali reiterate nei dibattiti politici: sono sempre le stesse. E’un catechismo un po’ vecchiotto.
 
Sono trascinato nell’esprimere un mio pensiero e alcune riflessioni.

Partirei dalla citata "trasparenza".
Per noi, componenti di questa Amministrazione comunale, è una condizione di base e non esclusiva di qualcuno.
Abbiamo mai negato un confronto, uno scambio di idee o un approfondimento a chi lo ha chiesto nei modi e nei tempi opportuni?
La trasparenza ci vuole. E, aggiungerei, da parte di tutti. Da chi amministra, dai cittadini, dalle associazioni, da chi vuole farsi interprete di esigenze e necessità del territorio.
Farei poi una precisazione e credo di fare cosa gradita nel commentare solo alcune affermazioni per evitare di rispondere punto su punto in merito ad alcuni contenuti riportati da mail e lettere.

Questa Amministrazione, eletta democraticamente dai cittadini pinerolesi, si è presentata alla Città con un dettagliato programma. Al suo interno sono contenuti  i progetti strategici, gli obiettivi e le attività che ci siamo posti di voler realizzare in questi cinque anni. Certamente, visti i tempi attuali di grave crisi, non sempre è possibile dare seguito a ogni contenuto in tempi preventivati;comunque si provvederà contestualizzando il più possibile le necessità. Ci stiamo mettendo tutta la determinazione e l'impegno per o fare in modo che il programma votato dalla maggioranza dei pinerolesi e le esigenze sopravvenute trovino applicazione.
E questo vale anche per l'urbanistica.
Si cita la CP7, la PMT e altro. Tutti punti chiaramente indicati nel programma. Dunque nessuna novità, anzi, obiettivi raggiunti da questa Amministrazione.
Saremo sempre disposti ad ascoltare la voce di chi propone riflessioni e di chi ci invita a riflettere sul futuro della Città. Senza però mai dimenticare che è nostro preciso compito quello di rappresentare TUTTI i cittadini.
Dunque l'ascolto è fondamentale, i processi partecipativi sono indispensabili, ma ricordando a ciascuno che dobbiamo lavorare seguendo un programma preciso: il programma di mandato e non mi risulta che fino ad ora ci stiamo discostando.

Sono poi sempre particolarmente colpito dalle richieste di attenzione e di ascolto che, pur arrivando da interlocutori diversi, presentano forti comunanze, chiare terminologie comuni e richiami agli stessi temi(e questo mi pone qualche interrogativo.)
Segno che c'è bisogno di un approfondimento, di capire le vere ragioni che portano a tracciare riflessioni così simili, così chiaramente ispirate da uno stesso fattore comune.
Comunque una cosa chiara va detta: la cementificazione selvaggia non è il nostro obiettivo, e fino ad oggi non si è verificato.
Fatte queste necessarie precisazioni, voglio riprendere con convinzione quanto già asserito da diversi componenti della Giunta.
Questa amministrazione non pone al primo posto solo l'urbanistica che ultimamente riscontro che provoca un particolare interesse. Può comunque esserci una scala di priorità in questi tempi difficili, di quello che viene prima e quello che viene dopo.
Ci sono però temi che hanno e devono avere quanto meno la stessa attenzione da parte di chi si dice attento alle sorti della nostra Città.
Oggi ci sono contesti diversi rispetto al passato, è cambiato il modo di lavorare, è cambiata la Pubblica Amministrazione, sono cambiate (e quanto, ahi noi) le risorse a disposizione dei comuni e i problemi.

Commenti ad alcune affermazioni

(Lettera aperta)Il progetto di “Social-Housing” di via Vescovado
(Sindaco)Il Social-Housing si tratta di una opportunità per il disagio sociale,  che si attua attraverso un finanziamento ed  un protocollo di intesa con la Regione Piemonte che va incontro al disagio abitativo, non occupa nuovi suoli,recupera un fabbricato nel centro storico,dove esiste un piano particolareggiato.
Il discorso dei costi eccessivi è frutto di strumentalizzazioni.Direi un esercizio di fantasia poco utile e non corrispondente.
   
(Lettera aperta)Tutto questo mentre,oramai alla metà del mandato amministrativo, le competenze dell’assessorato all’Urbanistica continuano ad essere mantenute dal sindaco….
(Sindaco) Per opportuna conoscenza comunico che non sono ancora a metà mandato(qualcuno questo lo diceva già un anno fa). A metà mandato mancano ancora 4 mesi e più. Il fatto che io abbia mantenuto l’assessorato all’urbanistica ad alcuni dispiace e lo so, ma altri sono di diversa
opinione. Parliamo di contenuti più che di chi detiene le deleghe.

(Lettera aperta)A nulla sono valsi gli inviti ad una maggiore riflessione e cautela , provenienti anche da esponenti dello stesso partito di maggioranza su propri temi...............................
(Sindaco)Gli inviti degli esponenti di maggioranza sono stati accolti,  condivisi e votati. Non so dunque a che cosa ci si riferiscano affermazioni così generiche.

(Lettera aperta)Qual è ”lo stato di fatto” del PRG della città di Pinerolo?
(Sindaco)Lo stato di fatto del PRG di Pinerolo è ben noto e la conoscenza non è ad appannaggio esclusivo di qualcuno.

(Lettera aperta)La legge 106/2011 e P.M.T.
(Sindaco)Forse la 106/2011 non è a tutti nota. A mio parere, e non solo mio ma anche di molti specialisti del settore, contrariamente a quanto sommariamente espresso è un atto dovuto (forse non piace ma la legge è così). Peraltro non promuove l’utilizzo di nuovi suoli semmai li migliora. Nel caso in specie consente opportunità di lavoro ed occupazione e possibilità di ulteriore sviluppo occupazionale nella ex Buroni e sistema una viabilità alquanto pericolosa e si amplia di molto le aree aservizi della collettività. Non mi pare poco,ma forse queste attenzioni risultano difficili da parte di chi ha vissuto un altro mondo del lavoro e oggi non deve più confrontarsi con le difficoltà dei giovani.

(Lettera aperta)L’edilizia e stata lo strumento spesso utilizzato dalle mafie per il riciclaggio di denaro sporco.
(Sindaco)La preoccupazione è legittima, ma fortunatamente non tutti coloro che hanno operato e  operano in edilizia sono stati o sono dei mafiosi. Anche altri comparti devono destare preoccupazione e attenzione. Detto questo comprendo la preoccupazione, ma allo stato attuale, personalmente non ho riscontro in merito a Pinerolo. Se così fosse e ne venissi a conoscenza non esiterei un attimo a fare la mia parte e comunicarlo alle autorità competenti.Non scordiamoci comunque che nel comparto edilizio operano muratori,manovali ,fabbri,ferraioli vetrai, piastrellisti,impiantisti,decoratori,ecc.. quasi tutti imprese di consistenza famigliare ed altri con un limitato numero di personale  che sommandoli sono migliaia,(con un significativo indotto) Oggi questi non hanno più lavoro e nemmeno protezioni sociali.  

Chiudo con questa constatazione generale.

Nella lettera ho riscontrato spesso  parole come "sembrano, ci pare, andrebbero,ecc…"che fanno parte di una vecchia liturgia .
Le cose sono o non sono. Se tutti iniziassero a ragionare così, il nostro Paese inizierebbe a migliorare. Serve concretezza non dubbia filosofia.
 
Dobbiamo essere capaci, tutti, di renderci conto che occorre ragionare con altri parametri, con altri metodi, senza che nessuno si consideri un marziano.

Avviamo volentieri un percorso di confronto, di trasparenza, da parte di tutti.

Sono certo che assieme supereremo i problemi, partendo sempre dagli impegni programmatici di questa amministrazione presi con la Città,

Il Sindaco - Eugenio Buttiero

RISPOSTA VICESINDACO DI PINEROLO ASSESSORE ALL'ISTRUZIONE E ALLO SPORT CLEMENT GIANPIERO
Risposta assolutamente personale e molto sintetica alla vostra sulle problematiche urbanistiche.

A leggervi mi sembra che l'unica questione della quale bisogna discutere a Pinerolo e che diventa esiziale per valutare una amministrazione siano le vicende urbanistiche.
Non ci sono altri problemi?
La povertà, sempre più diffusa, la perdita del diritto al lavoro e del diritto alla casa, le sempre più grandi difficoltà a garantire a tutte/i i servizi di mensa e di nido, la possibilità di praticare sport sono temi che per voi non esistono.
E i servizi sociali, la scuola pubblica, la sanità pubblica, gli ospedali che chiudono?
Tutelare le fasce più deboli anche attraverso una tassazione attenta e la ricerca di nuove risorse?
Di tutto questo non vi interessa niente? 
I problemi sono i condomini PMT, Portici blu e le prossime vicende urbanistiche!

Gian Piero Clement
 
RISPOSTA ASSESSORE AL PERSONALE E POLITICHE SOCIALI BONI AGNESE

Su richiesta dell'Assessore Boni si riporta il testo fatto pervenire dall'assessore stesso alle ore 16,35 in quanto in questo momento è impossibilitata a trasmettere una mail:
"Condivido quanto scritto da Gian Piero Clement; aggiunto questo: chiederei perlomeno che tutti i problemi, i bisogni della Città suscitassero lo stesso tipo di interesse e ricevessero lo stesso tipo di attenzione progettuale.
In Consiglio, la sera in cui ho iniziato il mio lavoro di Assessore, ho dichiarato la mia pena disponibilità a confrontarmi con tutti coloro che avessero avuto idee, proposte, progetti finalizzati a dare un contributo ai problemi sociali e assistenziali della Città: sono trascorsi quasi tre mesi e non ho ne visto ne sentito nessuno, per contro ho avuto modo di sentire e leggere di tutto e di più su problemi urbanistici: non è una situazione un po' disequilibrata?
La Città va presa in carico nella sua totalità, non se ne possono dimenticare dei pezzi o far finta che non esistano!
Firmato Agnese Boni"

Cordiali saluti.
Segreteria del Sindaco di Pinerolo

 
RISPOSTA DELLA CONSIGLIERA COMUNALE PIERA BESSONE (PINEROLO ATTIVA)

Buongiorno.

Chiedo scusa del disturbo ma poiché “Pinerolo Attiva”, gruppo consiliare di cui io sono l’esponente in consiglio comunale, condivide quanto da Voi evidenziato nella lettera e poiché nessuno dei progetti di riferimento (autorizzazione a costruire in deroga al PRGC sull’ area ex PMT, delibera contenente la “valorizzazione” dei “Portici Blu”, progetto di “Social-Housing” di Via Vescovado) ha avuto il nostro voto, Vi invito se potete ed avete piacere a partecipare all’incontro di questa sera del nostro Comitato IN Via Bignone 40 ore 21. Se non è possibile questa sera avremo comunque incontri futuri


Cordiali saluti
Piera Bessone 



LETTERA DI RISPOSTA DEL CONSIGLIERE COMUNALE  CHIABRANDO ANDREA (GRUPPO PROGETTO PINEROLO) AL VICESINDACO CLEMENT GIANPIERO

Caro Clement
,
Ci pare che la tua risposta alle Associazioni sia un po' pretestuosa.
Apprezziamo il lavoro svolto da te e dall'Assessore Boni in tema di tutela dei più deboli, ma la richiesta di trasparenza in ambito urbanistico da parte delle Associazioni pinerolesi non va, a nostro avviso, letta nel segno di un disinteresse verso altre importantissime tematiche, fra le quali di certo scottante è quella delle nuove e vecchie povertà.
E' certo un po' curioso il tentativo di sostenere che le Amministrazioni che si sono susseguite a Pinerolo hanno avuto altre priorità rispetto all'urbanistica. Ed ancora quella attuale annovera fra i pochissimi provvedimenti non di ordinaria amministrazione, quasi esclusivamente operazioni urbanistiche (portici blu, pmt, cp7, ecc).
A noi sarebbe piaciuto, caro Assessore, che l'Amministraazione avesse portato in Consiglio Comunale importanti provvedimenti in ambito sociale, educativo e sanitario in luogo delle valorizzazioni pmt e portici blu, ma purtroppo non è accaduto.
Avremmo desiderato partecipare a moltissime commissioni in tema di lavoro e di servizi sociali ed a pochissime in ambito urbanistico, ma purtroppo, cari Assessori, a Pinerolo, da anni, accade il contrario.
Purtroppo a Pinerolo, da 20 anni la vita amministrativa ruota quasi esclusivamente intorno all'urbanistica, alle varianti di qualità, ponte ed alle CP7, 8, 9... E questa è stata una scelta delle Amministrazioni che hanno gestito la Città.
Da anni diciamo che è necessario cambiare! Meno PEC e più politiche di sviluppo per le imprese, più sostegno ai giovani e più sinergie con il territorio.
Ma, cari Assessori, parlare seriamente di urbanistica vuol dire contribuire a disegnare la città che vogliamo per le future generazioni. Vuol dire creare opportunità per le imprese, per il lavoro, per la qualità della vita. Vuol dire tutelare un territorio che negli ultimi 20 anni è stato massacrato(inutilmente).
Perché il nostro obiettivo deve, certo, essere quello di sostenere i più poveri, ma soprattutto quello di avere meno poveri da sostenere.
Ed in questo senso, di questi tempi, si fa sinceramente fatica a comprendere alcune scelte dell'Amministrazione di Pinerolo, non certo mirate ad una allocazione efficiente delle risorse finanziarie.
Cari Assessori, purtroppo molti poveri sono state creati da scelte scellerate della politica che hanno portato a sprechi, a cattedrali nel deserto, a spese inutili che hanno reso inefficiente la Pubblica Amministrazione e sfiancato le imprese. E questo è accaduto ed accade anche a Pinerolo !
Non vorremmo che questa reazione ad una richiesta di dibattito in Città celasse la poca voglia di affrontare un tema "scomodo" per la nostra Amministrazione. Ed alcune recenti notizie non ci tranquillizzano in questo senso.
Andrea Chiabrando








  • Circolo PD di Pinerolo

  •  Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta, relativa ai temi dell'urbanistica di Pinerolo, inviata al Sindaco Eugenio Buttiero da parte di alcune Associazioni Pinerolesi.
    Senza voler entrare nei contenuti di un documento indirizzato al Sindaco, riteniamo necessario precisare che il PD di Pinerolo, attraverso il Capogruppo consiliare e il Segretario, ha già avuto modo di esprimere la sua posizione sull'argomento “urbanistica” nelle sedi opportune auspicando che sulla questione del governo del territorio della città, e non solo sull'urbanistica, possa essere avviato un ampio dibattito che coinvolga i cittadini e tutti gli attori che operano in città allo scopo di addivenire ad un disegno “intelligente”, partecipato e condiviso della Pinerolo del futuro. E' peraltro evidente che una "intelligente" politica del governo del territorio urbano, volta a disegnare la Pinerolo di domani, non può prescindere da una altrettanto "intelligente" politica finalizzata a presidiare tutti i settori di competenza dell'Amministrazione comunale, con particolare attenzione a quelli che oggi rappresentano una grave emergenza: servizi a domanda individuale e collettiva, lotta alla povertà, all'emarginazione sociale, alle sempre più crescenti disuguaglianze prodotte dalla crisi economica.
    Solo così potremo costruire una città veramente "intelligente", in grado di promuovere benessere sociale, aumentare la qualità della vita e favorire lo sviluppo sostenibile.