Dopo la denuncia di Vittorio Sgarbi per lo stato di degrado degli affreschi di Sant’Anna di Cercenasco, abbiamo invitato i principali operatori culturali dell’area pinerolese ad avanzare le proprie proposte.
Ecco l’intervento del prof. Dario Seglie, direttore del CeSMAP
Il Centro Studi “Silvio Pellico” ha messo al centro della propria attività la peculiarità ed importanza dei Beni Culturali del Pinerolese, un patrimonio inestimabile ma poco noto – fuori dalla cerchia degli insiders - e perciò trascurato, quando non anche ignorato dagli stakeholder della govern ance del territorio.
Per uscire dai termini gergali, parliamo proprio di certi amministratori locali, sindaci e assessori vari, i quali sembrano esser sempre “presi” da altri importanti ed impellenti problemi ed attività. E così, nell’incosciente ignavia dei responsabili, impermeabili anche agli appelli della società civile (Italia Nostra, WWF, FAI, Lega Ambiente, ecc.) il territorio perde pezzi importantissimi: ospedali, tribunali, camere di commercio, reggimenti, palazzi, chiese e monumenti che sono l’emblema della storia ma che cadono in rovina, progetti museali che pendono da decenni, infrastrutture culturali e turistiche del Pinerolese lasciate allo stadio larvale o manifestazioni coltivate solo attraverso raduni e festival da panem et circences, circhi che recentemente hanno anche perso una dozzina di tigri!
Per uscire dai termini gergali, parliamo proprio di certi amministratori locali, sindaci e assessori vari, i quali sembrano esser sempre “presi” da altri importanti ed impellenti problemi ed attività. E così, nell’incosciente ignavia dei responsabili, impermeabili anche agli appelli della società civile (Italia Nostra, WWF, FAI, Lega Ambiente, ecc.) il territorio perde pezzi importantissimi: ospedali, tribunali, camere di commercio, reggimenti, palazzi, chiese e monumenti che sono l’emblema della storia ma che cadono in rovina, progetti museali che pendono da decenni, infrastrutture culturali e turistiche del Pinerolese lasciate allo stadio larvale o manifestazioni coltivate solo attraverso raduni e festival da panem et circences, circhi che recentemente hanno anche perso una dozzina di tigri!
Come sagacemente affermato dal presidente del Centro Studi in un recente intervento, partendo dal faro acceso a Cercenasco grazie alla sensibilità, alla competenza ed alla potenza mediatica di un esperto di Beni Culturali qual è il Prof. Vittorio Sgarbi, sarebbe un peccato mortale se i sindaci e gli assessori, i presidenti dei sodalizi della società civile, non aderissero al progetto che il Centro Studi Silvio Pellico ha delineato e ha iniziato a sviluppare partendo, come è logico, da un punto importante ed irrinunciabile quale è il tesoro di arte e di storia costituito dagli affreschi del Maestro di Cercenasco nella Cappella di Sant’Anna.
Per continuare nel solco dell’operatività, formulo un’idea: il Centro Studi “Silvio Pellico” potrebbe far individuare, per ogni Comune del Pinerolese, tre beni culturali da porre sotto i riflettori, per iniziare a creare la rete territoriale dei tesori da studiare, salvaguardare, valorizzare con un progetto unitario di area.
Per Pinerolo provo io ad anticipare tre eccellenze: Palazzo Vittone (sede dei Musei Civici), il Museo Nazionale dell’Arma di Cavalleria e lo storico Maneggio “Caprilli” (un unicum europeo), il Palazzo dei Principi d’Acaja (da destinare ad Archivio Storico della Città).
Il nostro territorio è costituito da una cinquantina di Comuni: la prima lista dei beni culturali potrebbe quindi contare 150 eccellenze o beni “faro”, legati tra di loro in una Rete Culturale del Pinerolese, da organizzare in modo articolato e sinergico.
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