Con una delibera della giunta comunale (di centro sinistra comprendente anche rifondazione comunista) è stato deciso di mettere in vendita varie aree ed edifici del patrimonio comunale trasformando le stesse da aree di interesse comune (comprese le aree verdi) in aree residenziali edificabili. Tra queste aree spicca in particolare la vendita di Villa Turati (sede dell’istituto musicale Corelli) e del giardino ad essa annesso. Ricordiamo che Villa Turati, attualmente di proprietà del comune di Pinerolo, e’ stata donata alla Città dall’Ing. Ambrogio Turati nel 1964, alla morte della moglie, ad un prezzo simbolico al fine di ospitare un’opera assistenziale. La villa, secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale, verrà venduta con licenza di costruire. Al posto della villa e del giardino (piccolo parco con alberi secolari) dove questa estate si è tenuta la manifestazione Arcipelago Estate che ha coinvolto adulti e bambini attraverso spettacoli e cinema all’aperto,sarà (secondo quanto prevede la licenza di costruzione), costruito un condominio di 4 piani fuori terra, la villa diventerà sede di (4) alloggi privati, completa l'opera la creazione di una zona garage e un parcheggio pubblico.
La motivazione che guida le scelte comunali al consumo territorio è sempre la stessa: si motiva la privazione di un bene comune con la necessità economica e la positiva ricaduta sul benessere dei cittadini. Si distrugge il territorio ma alla base vi sono sempre dei buoni propositi: i centri commerciali per creazione di posti di lavoro, l’area edificabile in una nuova zona per una scuola più grande o un nuovo palasport, il nuovo insediamento periferico che porterà maggior sicurezza ai cittadini, ecc.. Nel caso di villa Turati essa verrebbe venduta, insieme a svariate altre proprietà comunali, per finanziare una nuova caserma dei Carabinieri (quella esistente è ormai vetusta) che garantirebbe maggior sicurezza alla città.
In realtà poi gli interessi che si mettono in moto non vanno nel senso di un miglioramento dell’interesse generale della collettività ma bensì ci si consegna nelle mani dei grandi operatori immobiliari che, naturalmente legittimamente, perseguono i loro interessi privati (anche se l’art. 41 della costituzione dice che “l’iniziativa economica privata è libera” ma poi aggiunge che “non puo’ svolgersi in contrasto con l’utilità sociale”).
“La rendita immobiliare continua a spostare risorse dei profitti e dai salari verso la speculazione sulla città e sul territorio, continua a pesare sulle condizioni della vita (il prezzo dell’abitare, lo stato dei servizi, il caos del traffico, lo spreco di territorio, la salute degli abitanti), ma nessuno la condanna e combatte. Anzi, è considerata un “motore dello sviluppo”, sia a destra che a sinistra.”
Le scelte in tema di costruzioni che fa l’amministrazione comunale di Pinerolo sono tra le più scontate e in voga in questi ultimi anni: anziché puntare sul recupero dell’esistente riqualificando ed abbellendo il patrimonio immobiliare abbattendone magari anche i consumi energetici essa invece punta sulla costruzione e lo sviluppo di nuove costruzioni.
Promuovere il recupero dell’esistente significherebbe dare lavoro ai medi e piccoli artigiani locali (lavoro assicurato per almeno 50 anni) ma dall’altra parte scatenerebbe l’avversità dei grandi imprenditori del mattone. “Salvaguardare i parchi e i boschi rende felici i bambini ma rende ancora più ostili coloro che pensano che i vincoli di parchi e aree protette siano solo un intralcio”.
"L’opposizione a questo disegno (non solo pinerolese) è ancora debole, non perché sia quantitativamente marginale, ma perché è divisa, frammentata, minacciata dall’egemonia dei potenti e dei prepotenti."
E’ necessario superare queste debolezze far sentire la contrarietà dei pinerolesi a questa politica dissennata che non porta alcun beneficio ma solo nuove problematiche, ambientali, economiche e sociali sopratutto per le future generazioni.
Occorre battersi perché il patrimonio della villa rimanga pubblico, venga valorizzato (mantenuto e abbellito) creando nuovi e maggiori spazi per gli studenti del Corelli e spazi di socialità per il quartiere e la città (le iniziative estive per i bambini e gli adulti devono rimanere ed essere ampliate). Non è pensabile che l'unico modo per reperire le risorse per la costruzione della caserma dei carbinieri sia il consumo incontrollato del territorio e dei beni comuni, dato poi il difficile momento economico sarebbe auspicabile ripensare alcune scelte passate in un'ottica di risparmio. Valutando ad esempio l'utilizzo di strutture esistenti (caserme inutilizzate) invece che la crezione di un nuovo edificio (nuovo consumo di territorio libero) per la costruzione della caserma.
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