sabato 3 novembre 2012

Il 4 novembre esponiamo le bandiere arcobaleno nelle cerimonie ufficiali


Campagna nazionale del Centro per la Pace di Viterbo, del Movimento Nonviolento e di PeaceLink
Tutti possono fare qualcosa per ripudiare la guerra e prendere le distanze dall'"inutile strage di ieri" e dalle guerre di oggi.
Alessandro Marescotti [articolo tratto dal sito Peacelink]


Quattro cose per ripudiare la guerra il 4 novembre
La "festa" del 4 novembre fu una ricorrenza istituita dal fascismo per trasformare le vittime di una spietata guerra - non voluta dalla gran maggioranza degli italiani e che oggi non sarebbe consentita in quanto non era difensiva - in eroi coraggiosi che si immolavano per la Patria. Furono costruiti monumenti ai caduti e agli insegnanti fu chiesto di celebrare le forze armate. Questa eredità non è stata sufficientemente sottoposta a critica con l'avvento della Repubblica. Ecco perché un sano esercizio civile è quello di riappropriarsi, ai sensi dell'articolo 11 della Costituzione, della storia nazionale per ripudiare la guerra e la sua dannosa retorica.
Per il 4 novembre chiunque può fare alcune cose semplici ed efficaci. Ne segnalo quattro.
 
1) La prima è semplicissima: esporre la bandiera della pace durante la cerimonia ufficiale. E' stato già fatto e non è rischioso. Vedete questa foto a destra? Un militare rimane stupito e guarda a sinistra la bandiera della pace che spunta durante la celebrazione ufficiale a Taranto, in Piazza della Vittoria. Nessuno è stato denunciato, il tutto si è svolto senza problemi. Basta infatti portarsi in tasca un foglietto con tutte le norme e dimostrare che non si sta violando nessuna legge esponendo la bandiera arcobaleno. Le norme si possono scaricare da PeaceLink cliccando su : http://www.peacelink.it/pace/a/2011.html
L'importante è esporre la bandiera della pace in silenzio, senza recare alcun disturbo in modo da non violare l'articolo 654 del Codice Penale:
Art. 654 Grida e manifestazioni sediziose
Chiunque, in una riunione che non sia da considerare privata a norma del n. 3 dell’art. 266, ovvero in un luogo pubblico, aperto o esposto al pubblico, compie manifestazioni o emette grida sediziose è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a un anno



2) La seconda cosa da fare è quella di documentare l'azione nonviolenta. Durante il gesto simbolico è infatti importante essere filmati e fotografati in modo da mettere sul web le immagini. Se si dispone di uno smartphone le immagini possono finire in tempo reale su Facebook.
 
3) La terza cosa si scarica facilmente dal web e consiste nella distribuzione di un volantino di informazione. Questo per diffondere una corretta informazione storica. Chiunque può costruirsi un volantino o un dossier cercandosi le informazioni ma se non si ha tempo per confezionare un testo ve ne è già uno pronto sul web, ben impaginato e lo si trova a questo indirizzo:
Nel volantino vi sono le straordinarie parole di un soldato che, con linguaggio sgrammaticato ma efficace, scrive al re esordendo così:
"Maestà inviamo a V.M. questa lettera per dirvi che finite questo macello inutile. Avete ben da dire voi, che è glorioso il morire per la Patria. E a noi sembra invece che siccome voi e i vostri porchi ministri che avete voluto la guerra che in prima linea potevate andarci voi e loro. Ma invece voi e i vostri mascalzoni ministri, restate indietro e ci mandate avanti noi poveri diavoli...”

Dare risalto mediatico all'iniziativa
L'esposizione della bandiera della pace durante la celebrazione del 4 novembre deve essere ben motivata, contattando i giornalisti e rilasciando una dichiarazione nella quale occorre spiegare che siamo contro le missioni militari che violano l'articolo 11 della Costituzione, contro l'acquisto di 131 cacciabombardieri F35 e per la conversione di quelle spese militari in spese di pace


4) Infine la quarta cosa: organizzare a scuola un momento di riflessione sulla guerra. Possibilmente all'interno di un percorso complessivo di educazione alla pace. Ed è quello che farò. Su PeaceLink è disponibile una “Storia della pace” a questo indirizzo www.peacelink.it/storia nella quale è dedicato ampio spazio a quanto è accaduto durante la prima guerra mondiale. Per i 150 anni di Italia unita un po' di controinformazione storica non guasta.

Alessandro Marescotti

www.peacelink.it

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