mercoledì 30 marzo 2011

Sabato 2 Aprile Pinerolo Piazza Fontana vicino Teatro Sociale - Manifestazione per la PACE - La guerra si può solo abolire


Gheddafi opprime il suo popolo? Noi lo denunciamo da sempre
Denunciamo anche le deportazioni di migranti, venduti come bestie ai trafficanti, tutte cose fatte in accordo col governo italiano
Ma fino a ieri l'Italia è stato il maggior fornitore di armi alla Libia, fino a ieri Gheddafi era un amico dell'Italia, fino a ieri era considerato un grande statista.
Oggi è diventato cattivo e noi andiamo a bombardarlo in nome della libertà
NOI DICIAMO NO ALLA GUERRA
con una manifestazione con suoni, musica, testimonianze
sabato 2 aprile, alle ore 16, in
 Piazza Fontana vicino al Teatro Sociale
Esponiamo tutti alla finestra una bandiera della pace o uno straccio bianco !
NON ESISTONO GUERRE UMANITARIE
LA GUERRA SI PUO' SOLO ABOLIRE
Ancora una volta i governanti hanno scelto la guerra. Gheddafi ha scelto la guerra contro il proprio popolo e contro i migranti che attraversano la Libia. E il nostro Paese ha scelto la guerra “contro Gheddafi”
La guerra ci viene presentata come umanitaria, inevitabile, necessaria. Nessuna guerra può essere umanitaria. La guerra è sempre stata distruzione di pezzi di umanità, uccisione di nostri simili.
Ogni “guerra umanitaria” è in realtà un crimine contro l’umanità. Nessuna guerra è inevitabile. A un certo punto le guerre appaiono inevitabili solo quando non si è fatto nulla per prevenirle.
Nessuna guerra è necessaria. La guerra è sempre una scelta, non una necessità. E’ la scelta criminale e assurda di uccidere, che esalta la violenza, la diffonde, la amplifica, che genera “cultura di guerra”.
Questa é dunque la domanda che vi poniamo, chiara, terribile, alla quale non ci si può sottrarre: dobbiamo porre fine alla razza umana o deve l'umanità rinunciare alla guerra?" Dal Manifesto di Russell-Einstein, 1955
Perché l’utopia diventi progetto, dobbiamo innanzitutto imparare a pensare escludendo la guerra dal nostro orizzonte culturale e politico.
Il nostro “NO” alla pratica e alla cultura della guerra è un ripudio definitivo e irreversibile, è il primo passo per fare uscire la guerra dalla storia degli uomini.
La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire” Albert Einstein

Aderiscono: Associazione Stranamore, Emergency, Arci, Amnesty, Libera, Qui Equo, Unione Sindacale di Base, Cobas, Associazione Lavoratori Pinerolesi, Sinistra Critica, Federazione della Sinistra, Sinistra e Libertà di Pinerolo, Comunità di San Domenico, Associazione Il Raggio, Associazione Viottoli, sezione AVIS di Pinerolo, Gruppo Uomini in Cammino
Confermate la partecipazione su facebook

martedì 29 marzo 2011

La filiera corta che vorrei... 3° incontro: corso di "Orticultura cittadina" Sabato 9 aprile 2011 dalle ore 14,30 alle ore 18,00

Sabato 9 Aprile 2011 si terrà il terzo incontro del ciclo "La filiera corta che vorrei..."  presso l'Associazione Stranamore in via Bignone,89 - Pinerolo
Corso di "Orticultura cittadina"
docenti del corso:
Marilena Ruiu e Isabella Zanotti
orario dalle 14,30 alle  18,00


Il corso tratterà di:

Lombricompostaggio domestico

Una tecnica che permette a chi non possiede un giardino di fabbricare da sé il fertilizzante necessario per le proprie piante.
I lombrichi ed il lombricompostaggio sono una risorsa fondamentale per lo smaltimento e la trasformazione dei rifiuti organici, da cucina e da giardino..
Perche' allevare lombrichi. Loro utilita'. Dove e quando, e con che investimento. Attrezzature. Spazio occorrente.

 La Lombricoltura in generale ci fornisce:
- piante più sane e quindi più forti
- meno concimi chimici
- meno antiparassitari
- meno anticrittogamici
- valido contrasto alla desertificazione
- miglioramento e mantenimento nel tempo del terreno di coltura
- rigenerazione suoli stanchi
- migliora la ritenzione idrica
- primizie più buone e in maggior quantità 


Compost tea


Come sfruttare il cumulo di compost per preparare un macerato che renda fertile il terreno ed allo stesso tempo riesca a prevenire le patologie delle piante. Alcuni giardinieri considerano il compost come una robaccia terrificante. Il compost tea potenzia di molto i benefici del compost; per di più se spruzzato sulle foglie, il compost tea aiuta a stroncare le malattie fogliari, aumenta la quantità di nutrienti disponibili per la pianta ed accelera l’eliminazione delle sostanze tossiche. E’ stato dimostrato perfino che l’uso del compost tea migliora le proprietà nutrizionali ed il sapore delle orticole. Se finora avete usato il compost sul terreno in modo tradizionale vi siete persi un sacco di vantaggi. Ma c’è qualcosa che riesce a superare anche il semplice e vecchio compost ed è il compost tea.

Allevamento delle coccinelle



La lotta biologica è la migliore tecnica di difesa che possiamo adottare, sia per il rispetto dell’ambiente sia come efficacia. 
Le coccinelle appartengono all'ordine dei coleotteri, alla famiglia dei coccinellidi. Questi piccoli animaletti, riconoscibili in natura per il corpo rosso e sette puntini neri, si nutrono prevalentemente di insetti nocivi per le piante, come afidi e coccidi. 

Il corso è gratuito è gradita la prenotazione telefonare al n. 3356752257 oppure scrivere una mail
al gaspinerolostranamore@gmail.com .  Si consiglia di portare un quaderno per prendere appunti.

lunedì 28 marzo 2011

In 300mila per l'acqua pubblica e per fermare il nucleare

In piazza per l'acqua pubblica, contro il nucleare. Per "il diritto alla vita, che passerà anche per i referendum del 12 e 13 giugno". Sabato 26 marzo a Roma è sfilato il popolo dei 'beni comuni'.
Trecentomila, secondo gli organizzatori, i partecipanti al corteo promosso dal Comitato referendario 'Due si' per l'acqua pubblica in favore della gestione pubblica del settore idrico. Una manifestazione dal volto civico con in prima linea associazioni, movimenti e cittadini e in cui le istanze pacifiste hanno trovato larga eco nello slogan "No alla nuova guerra del petrolio". Oltre 200 gli autobus arrivati per l'occasione da tutta Italia. "I cittadini - spiega Ciro Pesacane, del Comitato - si sono autotassati e li hanno affittati a loro spese. Vogliono l'acqua e il sole, mica la luna". In testa al corteo spiccano i gonfaloni di diversi comuni e provincie d'Italia, da Capannori, in provincia di Lucca, a Cagliari, passando per Aprilia vicino Latina. E le bandiere azzurre del comitato si alternano a quelle arcobaleno, di Legambiente, Arci, Emergency, Wwf e di diversi sindacati. "Siamo qui in piazza sia per l'acqua pubblica, sia per il nucleare - spiega Fabrizio Aroldi, da Cremona - Al referendum dobbiamo votare sì contro il nucleare per chiedere scusa a tutti coloro che sono morti per questo veleno". "No alla guerra per l'acqua, per il petrolio e per l'uranio", recita il cartellone esposto da alcuni ragazzi pacifisti di Belluno. "Abbiamo fatto un lungo viaggio per sostenere questa piazza - racconta Marco, un ingegnere - Sono venuto con mia moglie e con i miei due figli, perchè questa battaglia è per loro. Per il loro futuro". Nel corteo tanti hanno dipinte sul viso gocce blu o portano enormi cappelli a forma di rubinetto o hanno rubinetti attaccati alla fronte. Un gruppo di ragazzi fa ondeggiare un lenzuolo celeste di 30 metri, "che rappresenta il bene più importante che abbiamo". "E' una grande manifestazione per democrazia, benessere e pace - dice dalla testa del corteo Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori - è una battaglia dei cittadini". "Per la prima volta nasce, dal basso, un progetto politico riconosciuto dalla Costituzione - gli fa eco padre Alex Zanotelli - La speranza non può venire dalla politica". Eppure qualche volto noto della politica fa capolino. Come il presidente dei Verdi Angelo Bonelli o di Sel Nichi Vendola che parla di "furbizie del governo" sulla moratoria nucleare e critica la guerra in Libia: è "una modalità davvero vergognosa di affrontare i problemi dell'umanità - sostiene - Cosa faranno ora, la guerra alla Siria?". "Diversi di noi del Pd sono stati alla manifestazione - dice il parlamentare Pd Vincenzo Vita - L'acqua come bene comune è uno dei temi più rilevanti di questa stagione". E il deputato Idv Carlo Monai: "Il 12 e 13 giugno gli italiani potranno bocciare questo governo e le sue scelte scellerate votando sì ai referendum per acqua pubblica, contro nucleare e legittimo impedimento". In piazza della Repubblica, con bandiere verdi c'erano anche studenti libici e alcune delle hostess che incontrarono Gheddafi durante le visite in Italia. "No alle bombe umanitarie, sì al dialogo", urlano, "l'Occidente vuole solo il petrolio libico". Agli studenti si sono unite alcune hostess italiane. "Sono stata tre volte in Libia, là non c'è tanta miseria, il popolo vive in una condizione normale. Dove è stata finora la Nato nei riguardi degli eventi della Striscia di Gaza", osserva Clio, una delle ragazze che incontrarono il colonnello a Roma e che si è vestita di nero "essendo in lutto per le vittime in Libia".
Fonte: Ansa - 27 marzo 2011

venerdì 25 marzo 2011

SABATO 26 MARZO: TUTTI a ROMA Orari pulman da Torino

Vogliamo l' acqua ed il sole, mica la luna
VOTA SI' AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE!
SI' per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni,
dei diritti, della democrazia

Sabato 26 marzo il popolo dell’acqua ha indetto a Roma una grande manifestazione nazionale per 2 SI' ai referendum per l’acqua bene comune, per il SI' per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni, dei diritti e della democrazia.
Una piazza per l’acqua, una piazza per la vita.
Questi referendum sono fondamentali per tutte le donne e uomini che guardano ad un altro modello di società, di sviluppo e al futuro del pianeta.
E’ da anni che i movimenti in difesa dell’acqua bene comune si battono per il suo riconoscimento quale diritto umano universale, diritto calpestato da diverse norme che vogliamo abrogare con i referendum.
A questa battaglia contro la mercificazione dell’acqua si unisce la battaglia contro il ritorno al nucleare in Italia.
Il tremendo terremoto che ha colpito recentemente il Giappone e la drammatica situazione venutasi a creare nella centrale nucleare di Fukushima, con il disastro nucleare tuttora in corso e con conseguenze ancora imprevedibili ma in ogni caso tragiche per la popolazione coinvolta e per l’ambiente dell’intero pianeta, rendono l’appuntamento del 26 ancora più importante e urgente.
Per questo chiediamo a tutte le donne e gli uomini di questo Paese, che in queste ore guardano a quegli avvenimenti con crescente angoscia e con altrettanta indignazione, di dimostrare il proprio rifiuto a scelte dettate da interessi economici e di potere che disprezzano e distruggono il diritto alla vita, all’acqua, alla salute e ai beni comuni delle popolazioni e del pianeta.
Anche i comitati antinucleari, impegnati per fermare il ritorno del nucleare in Italia, hanno fatto appello a mobilitarsi e partecipare alla manifestazione di sabato prossimo.
Mobilitiamoci tutte e tutti da ogni parte d’Italia, riempiamo le strade e le piazze di Roma con i colori della vita contro le scelte di morte.
Perché solo la partecipazione è libertà, solo la condivisione è speranza di futuro.
Vi aspettiamo.
Primi firmatari: Padre Alex Zanotelli, Raffaella Bolini, Vincenzo Miliucci, Paolo Carsetti, Vittorio Cogliati Dezza, Marco Bersani, Maurizio Gubbiotti, Ciro Pesacane, Corrado Oddi, Stefano Leoni, Alfiero Grandi, Giuseppe Onufrio.
Sottoscrivono:  per sosttoscrizione visitare il sito http://www.acquabenecomune.org/




Orari pulmann.

Pullman da Torino a/r organizzato dal Comitato 2Sì per l’Acqua Bene Comune
Ritrovo ore 23.15 del 25 marzo alla sede CGIL -  via Pedrotti 5 - Torino
Ripartenza da Roma prevista per le ore 18,00 
Per info e prenotazioni 388 8597492 - info@acquapubblicatorino.org
VOTA SI' AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE!


Riunione generale mensile Gas. Mercoledi 30 MARZO 2011


La riunione mensile del gas si terrà: Mercoledi 30 Marzo 2011 alle ore 21 presso l'Associazione Stranamore- Via Bignone,89 - Pinerolo. Ecco i  temi proposti all'ordine del giorno
1) prime impressioni sugli incontri La filiera corta che vorrei...
2) nuovo sito gas andamento ordini e travaso degli stessi a Gasdotto 
3) presentazione per futuro ordine di alimenti per animali
4) proposte per ordine parmigiano
5) proposta di questionario per i gasisti (vedasi file allegato)
6) proposta di lettera ai canditati sindaco di Pinerolo
7) Varie ed eventuali
Gli argomenti sono molti e vari credo che non basterà la serata.

lunedì 21 marzo 2011

Prime iniziative contro la guerra. Appello: Fermiamo il massacro in Libia.



In Libia
Difendiamo i diritti umani.
Fermiamo le armi.
Fermiamo l’escalation della violenza.
Cessino i bombardamenti da tutte le parti.
Diciamo no alla guerra e all’indifferenza.


La pace ha bisogno di una maggiore assunzione di responsabilità di tutti.
C’è una cosa che puoi fare anche tu!
Appendi la bandiera della pace
alla tua finestra.


Acquista e distribuisci le bandiere della pace e dei diritti umani. Compila e invia il modulo d’ordine alla Tavola della pace, via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 - email segreteria@perlapace.it -

Vedasi anche:
Comunicato stampa del presidente di Pax Christi Italia al seguente link:  http://ospiti.peacelink.it/paxchristi/

venerdì 18 marzo 2011

E' il momento di dire stop all'incremento progressivo di utilizzo di energia

Pubblichiamo una interessante riflessione di Gianfranco Bologna tratta dal sito greenreport.

I drammatici eventi che si sono susseguiti al terremoto ed allo tsunami scaturiti l'11 marzo scorso, nell'area orientale di Honshu in Giappone con una magnitudo 9.0 della scala Richter, hanno causato una vera catastrofe, un'ingente quantità di morti e gravissimi danni nonché tanti problemi ai reattori nucleari di Fukushima . Si è riaperto in tutto il mondo il dibattito sul futuro dell'energia nucleare. In Italia, dove già il clima è molto surriscaldato dagli atteggiamenti poco trasparenti dell'esecutivo in merito alla scelta nucleare, si è riaperto un ampio dibattito sui pro ed i contro dell'energia nucleare, in un'ottica che mira comunque e, in ogni caso, alla futura crescita dei consumi energetici.
E' veramente singolare che non si sentano voci che ricordino come il mondo ricco e consumista non può più continuare su una strada di crescita continua, di incremento progressivo di utilizzo di energia e materie prime, e che è ormai giunto il momento di prepararsi ed attrezzarsi concretamente per voltare pagina.
Ogni giorno che passa, con la nostra continua e pressante azione di impatto sulla natura,  non facciamo altro che indebolire la capacità che i sistemi naturali hanno di "supportarci" e  la loro capacità di metabolizzare gli "scarti" della nostra attività. Si tratta di una situazione paradossale: sappiamo bene che non possiamo vivere al di fuori dei sistemi naturali dai quali direttamente deriviamo e dipendiamo, ma facciamo di tutto per renderli vulnerabili, compromettendo seriamente le capacità di recupero e rigenerazione della natura stessa. E come se noi stessi operassimo per indebolire le capacità del nostro sistema immunitario, consentendo così alle situazioni patologiche di avere la meglio. E' evidente che le nostre società non possono continuare su questa strada. Le alternative esistono e la conoscenza scientifica negli ultimi decenni ci ha messo a disposizione accurate analisi per comprendere lo stato in cui ci troviamo ed è stata capace di elaborare notevoli e concrete proposte operative destinate a modificare significativamente i nostri modelli di sviluppo sociali ed economici.
Gli studiosi Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani ricordano, nel loro ultimo bellissimo volume "Energy for a Sustainable World" Wiley-VCH , che ogni secondo, l'umanità consuma quasi 1.000 barili di petrolio, 93.000 metri cubi di gas naturale e 221 tonnellate di carbone. Se dovessimo mantenere fino al 2050 lo stesso trend di incremento del consumo energetico che abbiamo avuto negli ultimi 60 anni, avremmo bisogno di costruire ogni giorno circa tre centrali a carbone, o due centrali nucleari o 10 chilometri quadrati di moduli fotovoltaici. E' possibile tutto ciò ? Ha qualche senso ?
I dati presentati dagli annuali World Economic Outlook, pubblicati dal Fondo Monetario Internazionale e da studiosi come Angus Maddison (il noto economista britannico scomparso nell'aprile di quest'anno, professore all'Università di Groningen) riportano che oggi il prodotto globale lordo delle nazioni del mondo ha sorpassato i 70.000 miliardi di dollari (vedasi il sito del Fondo Monetario Internazionale dove sono scaricabili i "World Economic Outlook" www.imf.org ed il lavoro di Angus Maddison ,2001,The World Economy: A Millennial Perspective, OCSE, vedasi anche il sito di Maddison http://www.ggdc.net/MADDISON/oriindex.htm) . Se analizziamo le serie storiche del prodotto lordo globale (ricavandole dai database dell'OCSE e del Fondo Monetario Internazionale), possiamo osservare che nel 1950 questo veniva calcolato in 6.700 miliardi di dollari, nel 1960 in 10.700 miliardi di dollari, nel 1970 in 17.500, nel 1980 in 25.300, nel 1990 in 34.200 e nel 2000 in 46.000 miliardi di dollari.
Dal 1950 ad oggi l'economia globale è diventata oltre cinque volte più grande. Se continua a crescere allo stesso ritmo, nel 2100 sarà 80 volte quel che era nel 1950. Questa eccezionale escalation dell'attività economica globale non ha precedenti nella storia. È in contrasto assoluto con quel che sappiamo, in termini scientifici, della nostra disponibilità finita di risorse e dei complessi sistemi ecologici dai quali dipende la nostra sopravvivenza. E' possibile perseguirla? Ha qualche senso?
Si domanda il noto economista britannico Tim Jackson, nel suo bellissimo libro "Prosperità senza crescita. Economia per un pianeta reale" (Edizioni Ambiente) : «È già impossibile immaginare un mondo in cui le cose andranno semplicemente avanti come prima. Ma che dire di un mondo in cui 9 miliardi di persone possano raggiungere tutte il livello di ricchezza e abbondanza atteso per le nazioni dell'OCSE?  Ci sarebbe bisogno di un'economia pari a 15 volte quella attuale (75 volte quella del 1950) entro il 2050, e pari a 40 volte quella attuale (200 volte quella del 1950) entro la fine del secolo. A cosa può mai avvicinarsi un'economia del genere? Come va avanti? Offre davvero una visione realistica di prosperità condivisa e duratura?
Nella maggior parte dei casi evitiamo di guardare in faccia la dura realtà di questi dati. Assumiamo di default che - a parte la crisi finanziaria - la crescita continuerà all'infinito non solo per i paesi più poveri, dove è innegabile che ci sia bisogno di una qualità della vita migliore, ma anche nelle nazioni più ricche dove la grande abbondanza di ricchezza materiale ormai non ha che un impatto minimo sulla felicità e, anzi,inizia a minacciare le basi del nostro benessere.
È abbastanza facile capire il perché di questa cecità collettiva. La stabilità dell'economia moderna dipende a livello strutturale dalla crescita economica. Quando la crescita mostra segni di incertezza - come è avvenuto in modo drastico nelle ultime fasi del 2008 - i politici si fanno prendere dal panico. Le imprese faticano a sopravvivere. La gente perde il lavoro e a volte la casa. La spirale della recessione incombe. Mettere in dubbio la crescita è considerata una cosa da pazzi, idealisti e rivoluzionari».
Jackson ci ricorda che la fedeltà alla crescita è stato l'elemento dominante del sistema economico e politico che ha portato il mondo sull'orlo del baratro con la recente crisi finanziaria ed economica. L'imperativo della crescita ha plasmato l'architettura dell'economia moderna, ha motivato la libertà concessa al settore finanziario, è stato almeno in parte responsabile dell'allentamento delle regole, dell'eccessiva estensione del credito e della proliferazione ingestibile (e instabile) dei derivati finanziari. C'è un generale consenso sul fatto che siano stati la massiccia espansione del credito e i livelli di indebitamento crescenti a innescare l'aumento dei consumi senza pari che si ebbe tra il 1990 e il 2007.
Tim Jackson intitola un capitolo del suo libro "L'età dell'incoscienza" e documenta come l'incoscienza sulla quale si è basato, sino ad ora, il sistema economico, non ha a che fare con le sviste o l'avidità di pochi individui. La crisi economica non è la conseguenza di una cattiva prassi isolata in determinate aree del settore bancario. L'incoscienza, l'irresponsabilità, è stata molto più sistematica, approvata dall'alto con un obiettivo ben preciso: far continuare e proteggere la crescita economica.
Jackson scrive : «L'età dell'incoscienza rivela una "cecità di lungo periodo" rispetto ai limiti del mondo materiale, evidente nella nostra incapacità sia di regolare i mercati finanziari sia si proteggere le risorse naturali e contenere i danni ecologici. Abbiamo accumulato un debito ecologico instabile quanto quello finanziario, e nella continua rincorsa alla crescita nessuno dei due è preso in considerazione in modo adeguato. Per proteggere la crescita economica siamo stati pronti a tollerare, o persino cercare, passività finanziarie ed ecologiche difficili da sostenere, nella convinzione che fosse necessario per garantire la sicurezza e salvarci dal disastro. Ma non è mai stata una scelta sostenibile né nel lungo né, come ha dimostrato la crisi finanziaria, nel breve periodo».
E' veramente giunto il momento di prepararci seriamente a cambiare rotta e gli strumenti teorici e pratici per questo sono già a buon punto.
[ fonte greenreport autore Gianfranco Bologna]

martedì 15 marzo 2011

Questa "rivoluzione" è anche la nostra!

L'appello della Tavola della pace per fermare la repressione in Libia. E non solo.

“E’ indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione,…” (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)
“Tutti hanno il diritto, individualmente e in associazione con altri, di promuovere e lottare per la protezione e la realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello nazionale e internazionale” (Dichiarazione Onu Difensori dei Diritti Umani)


Ora basta. Basta con il silenzio e le connivenze. Basta con il cinismo, con la stupidità, la miopia, l’indifferenza.

L’Italia deve intervenire, senza ulteriori esitazioni, per fermare la brutale repressione delle manifestazioni in Libia e negli altri paesi del nord Africa e del Golfo. Allo stesso tempo l’Italia deve agire in seno all’Europa, al sistema delle Nazioni Unite e alle altre istituzioni internazionali democratiche all’insegna della ferma difesa dei diritti umani, del dovere di proteggere, di assistere e di accogliere le vittime della repressione. Le norme giuridiche non devono essere soltanto scritte ma effettivamente applicate.

Basta con i proclami ansiogeni da “stato di emergenza”. Basta con la diffusione di paure, paranoie, allarmi e minacce. Basta con il pessimismo e il catastrofismo politico.

Questa “rivoluzione” è anche la nostra. Prima di tutto perché è pacifica e perché crediamo nella globalizzazione dei diritti umani, della libertà e della democrazia. E ogni colpo assestato a regimi e dittature è un passo nella giusta direzione. Secondo perché noi (noi italiani ed europei) abbiamo tutto da guadagnare dal successo di queste storiche rivolte. Lo sviluppo civile, politico e sociale della sponda sud del Mediterraneo rappresenta una formidabile risorsa anche per lo sviluppo del nostro paese. Un’opportunità unica, storica, che non possiamo permetterci di sprecare. Per questo noi non dobbiamo invocare stabilità, ma cambiamento. Per questo, senza ulteriori indugi, dobbiamo essere concretamente al fianco di chi sta rischiando la vita per la libertà, la giustizia e la democrazia contro ogni forma di repressione.

Per questo l’Italia e l’Europa devono avere il coraggio di rompere con un passato fatto di sfruttamento, traffici leciti e illeciti, complicità con re, monarchi e dittatori, ingiustizie, violazioni dei diritti umani e silenzi interessati. Ostinarsi a fare come si è fatto sin’ora non è solo ingiusto ma anche impraticabile, miope e fallimentare. Un grande errore strategico.

L’Italia e l’Europa devono avere il coraggio di guardare al futuro e mobilitare ogni risorsa disponibile a sostegno dei cambiamenti in corso. Oltre alla propaganda isterica sulla “minaccia islamica" e sull’"Occidente satanico", oltre alla teoria dello scontro di civiltà, oltre alla vecchia logica delle armi e del muro contro muro, noi sappiamo che un altro futuro è possibile. L’Italia e l’Europa devono dare avvio immediato ad un radicale ripensamento delle relazioni con i paesi del nordafrica e in particolare con quelli in via di democratizzazione. E devono investire, con creatività e determinazione, per fare del Mediterraneo un vero mare della pace, della solidarietà, dell’incontro fertile tra persone e culture diverse, del dialogo tra le grandi religioni, della sicurezza comune e dello sviluppo umano per tutti.

Il nostro destino non sarà diverso da quello dei popoli del Mediterraneo. O ci impegniamo a progettare insieme delle condizioni di vita migliori per tutti o non ci sarà pace per nessuno.

Spetta a noi di investire sulla costruzione di un Mediterraneo che può diventare il cuore “dell’edificazione della storia nuova del mondo”(Giorgio La Pira).

Invitiamo tutti i cittadini, i gruppi, le associazioni, gli enti locali, le organizzazioni laiche e religiose, solidali con i giovani e i popoli in lotta per la dignità, i diritti umani, la libertà, la democrazia e lo stato di diritto nel mondo arabo, preoccupati per la dura repressione che stanno subendo e indignati per l’inazione del governo italiano, favorevoli ad un più coerente impegno per la pace e i diritti umani, ad 
esporre da subito la bandiera della pace ai balconi delle case.

Chiediamo insieme:

1.    una chiara e forte condanna di tutte le forme di repressione contro le manifestazioni pacifiche in corso;

2.    l’immediato invio di osservatori internazionali (International Human Rights Monitors) e delle agenzie umanitarie nei paesi interessati dalle rivendicazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea;

3.    il riconoscimento dei bisogni umanitari e del diritto all’accoglienza di tutti coloro che fuggono dalle violenze, dalle minacce e dalle altre violazioni dei diritti umani in atto nel mediterraneo;

4.    il blocco della vendita delle armi e la sospensione di ogni forma di cooperazione militare con tutti i paesi che non rispettano il diritto di manifestare liberamente e pacificamente;

5.    l’adozione tempestiva delle necessarie misure di assistenza umanitaria alle popolazioni sottoposte a deprivazioni dei diritti non soltanto civili e politici ma anche economici e sociali;

6.    l’apertura di una inchiesta internazionale dell’Onu tesa a individuare, processare e punire i responsabili delle uccisioni e delle violenze contro i civili;

7.    l’immediata convocazione dell’Assemblea Parlamentare Euromediterranea;

8.    l’immediata definizione di un piano nazionale ed europeo di promozione della cooperazione e del dialogo tra la società civile, le organizzazioni e le culture, delle due sponde del Mediterraneo.

Facciamo appello alle organizzazioni e ai movimenti di società civile europea affinché attivino tutti le iniziative di solidarietà e di pressione sui governi europei perché finalmente si realizzi una autentica “Comunità del Mediterraneo per la sicurezza e lo sviluppo umano”.

Facciamo appello agli enti locali e alle Regioni perché, sull’esempio di Giorgio La Pira, diano vita ad una nuova stagione di diplomazia delle città basata sull’incontro, il dialogo, lo scambio e la cooperazione tra i popoli dell’Europa e del Mediterraneo.

Tavola della pace, Acli, Agesci, Arci, Cgil, Cisl, Uil, Articolo 21, Libera-Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Cipsi, Cnca, Udu-Unione degli Universitari, Emmaus Italia, Pax Christi, Volontari nel Mondo-Focsiv, Associazione per la pace, Legambiente, Beati i Costruttori di pace, Centro per la pace Forlì/Cesena, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli, Movimento Federalista Europeo, Flare, Terra del fuoco, Forum Trentino per la pace, Reds-Rete degli Studenti Medi, UDS-Unione degli studenti, COSPE, Forum permanente della società civile, Anpi Nazionale, Masci, Auser, Intersos, Oxfam Italia, Fairtrade Italia (prime adesioni).


Le adesioni vanno inviate alla Tavola della Pace, via della viola 1 (06122) Perugia - Tel. 075/5736890 - fax 075/5739337 email mailto:segreteria@perlapace.it- http://www.blogger.com/

lunedì 14 marzo 2011

Liberiamo la diversità: diritti contadini e biodiversità

Confrontare esperienze per conservare saperi. I contadini europei si sono incontrati in Ungheria per difendere la biodiversità.
C’è un’agricoltura di piccola scala, quasi invisibile per i grandi numeri dell’economia, ma che produce la maggior parte del cibo di cui ci nutriamo. Un’agricoltura indispensabile per mantenere fertile la terra, per tutelare la diversità di paesaggi, piante e animali, per conservare i saperi, le tecniche e i prodotti locali.
Per difendere questo tipo di agricoltura, a fine febbraio si è tenuto a Szeged, in Ungheria, il sesto Forum europeo dei contadini europei riuniti sotto lo slogan “Let’s liberate diversity!” per discutere di diritti dei contadini e uso sostenibile della biodiversità coltivata. 
“Con oltre trenta organizzazioni iscritte, sedici Paesi rappresentati e diversi partecipanti – racconta Csilla Kiss, coordinatrice dell’evento - rappresentiamo il punto di vista di migliaia di persone: agricoltori, tecnici, produttori di sementi, panettieri, giardinieri, organizzazioni della società civile, ricercatori, allevatori...”.
Il forum ungherese è stata l'occasione per confrontare diverse esperienze europee di resistenza contadina (dallo scambio informale delle sementi ai farmer’s market urbani) e lanciare un appello: per difendere la biodiversità, è indispensabile riconoscere e sostenere concretamente il ruolo dei piccoli agricoltori nella tutela del patrimonio genetico vegetale.
“Il punto centrale del nostro impegno è la piena implementazione dell’International Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture - dice Giuseppe De Santis, coordinatore del progetto Farmer's seeds, sostenuto dalle ONG italiane Acra e Crocevia per sostenere il network europeo - un trattato internazionale che prevede strumenti politici ed economici fondamentali per riportare i diritti contadini al centro dell’agricoltura moderna. Ora si tratta di fare pressione perché i governi firmatari rispettino gli impegni presi e mettano in atto politiche concrete”.
Il Trattato Internazionale sulle Risorse Genetiche per l'Alimentazione e l'Agricoltura
un accordo internazionale entrato in vigore il 29 giugno 2004, vincolante e multilaterale che promuove  la conservazione, lo scambio e l'uso sostenibile delle risorse genetiche vegetali l'alimentazione e l'agricoltura.
Il trattato riconosce i diritti che costituiscono la base per il riconoscimento della funzione di mantenimento e la sua continuità nel tempo della diversità biologica attuata da agricoltori, indigeni e comunità locali su cui si basa la maggior parte della produzione di cibo sul nostro pianeta:
  1. un sistema facilitato e multilaterale di accesso alle risorse genetiche vegetali per la ricerca;
  2. il diritto degli agricoltori alla conservazione, uso, scambio e vendita delle sementi;
  3. la centralità degli agricoltori  nelle decisioni e implementazioni delle politiche nazionali relative all’uso della biodiversità agricola.
Il  prossimo incontro dell’organo di governo del trattato è previsto a Bali dal 14 al 18 marzo, dove insieme ai governi firmatari si delineeranno le strategie e i meccanismi finanziari per una sua fattiva attuazione.
Articolo di Matteo Ippolito tratto dal sito di LifeGate

Per approfondire l'argomento vedasi anche articolo di Roberto Sensi su Altreconomia

venerdì 11 marzo 2011

La Filiera corta che vorrei... Mercoledì 16 marzo 2011 ore 21 incontro su: Biodiversità













II° incontro del ciclo "La filiera corta che vorrei...": Mercoledì 16 marzo 2011 ore 21 – “L’importanza della Biodiversità Agricola con riferimento alle coltivazioni locali” – relatore Giulio Re (Scuola Malva di Bibiana). Luogo Associazione Stranamore - via Bignone,89 - Pinerolo 

L’estinzione delle specie prosegue in modo allarmante: ogni 20 minuti una specie si estingue. Le cause principali di estinzione sono molteplici, come la distruzione di habitat, che va dal disboscamento alla bonifica di paludi, ma anche l'inquinamento, la caccia e l'urbanizzazione fanno la loro parte. Si pensa che l’approccio alla biodiversità dovrebbe avvenire sulla base di questi tre punti di vista: come prodotto, come patrimonio genetico e come memoria storica del territorio, il che ne implica gli aspetti culturali e sociali e prevede il coinvolgimento della popolazione. Mantenere e/o recuperare la biodiversità è indispensabile anche per poter riattingere al patrimonio storico delle varietà tradizionali, perché più risorse si hanno, più sarà possibile affrontare cambiamenti improvvisi e lasciare alle generazioni future una ricchezza a livello genetico

martedì 8 marzo 2011

2 si per l'Acqua bene comune. Manifestazione Nazionale, Roma il 26 Marzo

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Fonte: Coordinamento Nazionale Enti Locali per l'acqua Bene Comune e la gestione Pubblica del Servizio Idrico

"VOTA SI' AI REFERENDUM PER L’ACQUA BENE COMUNE!

Gentili amministratori,
di seguito ed in allegato l'invito da parte del Coordinamento Nazionale Enti Locali per l'acqua Bene Comune e la gestione Pubblica del Servizio Idrico ad aderire e partecipare alla Manifestazione Nazionale, "VOTA SI' AI REFERENDUM PER L'ACQUA BENE COMUNE! SI' per fermare il nucleare, per la difesa dei beni comuni, dei diritti, della democrazia" che si svolgerà a Roma il 26 Marzo.

Caro Sindaco,
ti contattiamo in merito alla campagna referendaria per la ripubblicizzazione del servizio idrico che ha suscitato grande interesse nei cittadini, i quali, con oltre 1.400.000 firme a sostegno dei quesiti referendari, hanno dimostrato tutta la loro contrarietà alla privatizzazione del servizio idrico.
Dopo la dichiarazione di ammissibilità di 2 quesiti referendari da parte della Corte costituzionale lo svolgimento della consultazione referendaria è ormai una realtà ed aprirà necessariamente un dibattito sulla gestione dell'acqua e dei beni comuni nel nostro Paese.
Da ora fino al voto (che si terrà tra il 15 aprile ed il 15 giugno), si apre quindi un periodo fondamentale non solo per la ripubblicizzazione dell'acqua ma anche per la partecipazione democratica nel Paese. Come Coordinamento Enti locali per l'acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico siamo parte integrante e attiva di questo percorso.
Tappa importante di questo cammino sarà la prossima Manifestazione Nazionale del 26 marzo, promossa in primis dal Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune e dal Forum dei Movimenti per l'Acqua, e alla quale stanno aderendo moltissime realtà rappresentanti dell'ampio arco sociale che si riconosce in questa iniziativa.
Anche quest'anno, come nella manifestazione del 20 marzo del 2010, gli enti locali con i loro gonfaloni saranno un elemento importante del corteo che si snoderà per le strade di Roma, al quale verrà data massima visibilità.
Invitiamo quindi le amministrazioni locali a partecipare alla manifestazione, segnalando l'adesione all'indirizzo:
segreteria-enti-locali@acquabenecomune.org.
Siamo certi che, su un tema così importante per tutti i cittadini italiani, gli Enti Locali sapranno dare un prezioso contributo a quella che è una campagna in difesa del Bene Comune.
Ulteriori informazioni su www.acquabenecomune.org, nella sezione dedicata al Coordinamento Nazionale Enti Locali per l'Acqua.

Coordinamento Nazionale Enti Locali per l'Acqua Bene Comune
e la gestione Pubblica del Servizio Idrico

--
Segreteria Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune
Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma
Tel. 06/97615507 Fax 06 68136225
Lun.-Ven. 10:00-19:00;
e-mail:
segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org

sabato 5 marzo 2011

Vademecum 8 marzo. Operazione Poetry Attack!

Pubblichiamo una proposta creativa per l'8 marzo che arriva da due siti interessanti donnepensanti e vita da streghe.

Per l’8 marzo vogliamo reclamare e declamare i nostri diversi modi di essere donna in modo creativo. Come? Attraverso la poesia che, proprio come noi, trova poco spazio sui media e nella società!
Facciamo la rivoluzione culturale, riportiamo la poesia in mezzo alla gente, per ricordare a noi e a chi ci sta intorno l’importanza delle parole e la bellezza di una rappresentazione molteplice delle donne contro il modello unico imperante

PER STRADA!

...L’8 marzo scendi in strada con una poesia o dei versi sulle donne appesi al collo (basta fare un semplice cartello con del cartoncino).
Puoi andare al lavoro, salire sull’autobus, passeggiare con amiche ed amici con il tuo cartello poetico. Puoi anche fermarti in uno spazio pubblico e leggere la poesia!

SU FACEBOOK!
Pubblica la foto del tuo cartello poetico come immagine del tuo PROFILO FACEBOOK per tutta la settimana dal 6 al 13 marzo.
In questo modo, se non potrai fare il tuo “attacco di poesia” per strada, la foto dei versi che hai scelto sarà comunque un poetry attack a spasso per la Rete!

giovedì 3 marzo 2011

Vademecum per l' 8 marzo. Proposte del movimento Se non ora quando?


[Tratto dal blog:  Se non ora quando?] Ci siamo incontrate senza conoscerci; abbiamo fatto telefonate per spronare le più pigre; ci siamo date appuntamento in tantissime piazze d’Italia perché volevamo esserci, volevamo guardarci in faccia e lavorare insieme per fare dell’Italia un paese per donne. Dopo aver riempito le piazze con la manifestazione del 13, adesso ci siamo e apriamo il confronto sui temi proposti dal nuovo appello: i lavori, la maternità/paternità, l’informazione. Le parole d’ordine, stavolta, sono informare, chiedere e ottenere. Incontriamoci l’8 marzo fuori dagli asili, negli uffici, nei parchi, nei condomini, nelle scuole, tra amiche, nei luoghi di lavoro, nelle università e parliamo di donne, di lavoro, di maternità e paternità. Discutiamo anche dell’informazione e del modo in cui i media rappresentano o non rappresentano queste realtà. Dobbiamo essere in tante. La nostra forza è la nostra presenza, libera e consapevole. In piccoli o più grandi gruppi, in centro o nelle periferie, ma dobbiamo esserci. Con presidi, flash mob, piccoli cortei, assemblee.
Se non ora quando? Adesso. L’otto marzo.
Nel nostro appello invitiamo tutte e tutti a ridare valore alla giornata internazionale delle donne. Pensiamo di farlo insieme, ciascuna come e dove vorrà, invitando tutte a legarsi virtualmente con un fiocco rosa beneaugurante, nel 150esimo dell’Unità d’Italia, per una rinascita del nostro Paese. Un fiocco rosa da appendere alle statue più vicine, alla borsa, al motorino, intorno agli alberi, alle finestre, sulla giacca o sul finestrino della macchina!
Il manifesto dell’8 marzo e le
schede informative sui vari argomenti sono disponibili sul blog: potete stamparle e farne adesivi, striscioni, volantini. Quel che volete!
Ci aspettiamo da tutte le iniziative che utilizzano appello, logo e simboli di “Se Non Ora Quando?” il rispetto della trasversalità, dell’autonomia che hanno caratterizzato la giornata del 13 e che vogliamo mantenere e rafforzare. Qualsiasi iniziativa è fatta per esprimere la nostra forza e la nostra determinazione.
L’8 marzo è la giornata internazionale delle donne, ma la partecipazione di uomini amici è richiesta e benvenuta.
Cercheremo di parlare prima di tutto alle giovani e ai giovani, di coinvolgerli.

mercoledì 2 marzo 2011

Pienone al Salone dei Cavalieri a Pinerolo per la presentazione dello sportello del Testamento Biologico che verrà aperto a Pinerolo dal 9 marzo

Pubblichiamo il comunicato dell' Associazione "Valore Laicità A. Barbero" e Chiesa valdese di Pinerolo: i due promotori del registro e sportello gratuito e aperto a tutti, sulla falsariga di quelli già aperti dalla chiesa valdese a Milano, Torino, Roma, Padova ecc
C’erano quasi 150 persone  martedì 1° marzo a Pinerolo (TO) all’incontro di presentazione di «Liberi di scegliere, campagna per la compilazione e la raccolta dei testamenti biologici», l’iniziativa, lanciata dall’associazione «Valore Laicità Alberto Barbero» in collaborazione con la chiesa valdese di Pinerolo, che prevede l’apertura il secondo e il quarto mercoledì del mese (a partire dal 9 marzo prossimo) di uno sportello e registro per il testamento biologico nei locali della Chiesa valdese di via dei Mille 1 a Pinerolo.

L’associazione A. Barbero, costituita l’8 febbraio scorso per iniziativa del gruppo che da due anni nel Pinerolese opera sui temi della tutela e della promozione dei diritti con particolare riguardo alla difesa del diritto di scelta da parte di ciascuno sul fine vita, in collaborazione e su input del Concistoro della Chiesa Valdese di Pinerolo, promuove infatti «una campagna di compilazione del testamento biologico e una raccolta dei documenti con idonea registrazione e conservazione presso un ufficio che è stato individuato in via Dei Mille, 1 a Pinerolo in un locale attiguo al tempio valdese».

«La cosa che ci turba di più è che la salute da diritto sta diventando una merce» ha detto nel corso dell’incontro Elio Salvai Presidente dell’associazione Barbero, che ha poi sottolineato come «il dibattito sui temi della gestione del fine vita appare ora particolarmente urgente in relazione alla prevista imminente discussione alla Camera del ddl Calabrò approvato in tutta fretta al Senato nel 2009 a pochi mesi dalla morte di Eluana Englaro, ddl che toglie qualsiasi possibilità di rispetto delle scelte dei singoli (con obbligo di alimentazione ed idratazione forzata) ed è tra l’altro in contrasto con la Costituzione».

Per parte sua l’avv. Sergio Gentile, che a Milano ha seguito una analoga iniziativa promossa dalla Chiesa valdese, dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato alle scelte e all’avvio del percorso della creazione degli sportelli non solo a Milano ma anche attraverso differenti canali a Torino, Roma, Padova e altre città italiane, ha evidenziato il «valore del testamento biologico: un valore politico, di scelta per i diritti nel rispetto delle idee di tutti». Gentile poi ha presentato «tecnicamente» la procedura predisposta per la stesura e l’applicazione del testamento biologico. «Una procedura che prevede anche l’importante figura di un “fiduciario” che scelto dall’estensore del testamento, dovrà “difendere”, se del caso, nel momento dell’eventuale applicazione le volontà espresse». Un percorso di scelta e di affermazione di questa quindi quella del testamento biologico.
«Compilare il proprio testamento biologico – ha detto il pastore valdese di Pinerolo, Gianni Genrevuol dire riaffermare il diritto di scelta senza imporre a nessuno una visione del mondo o una etica particolare. Vuol dire affermare il diritto di decidere».

«Del resto – ha concluso Davide Rosso, presidente del Concistoro della Chiesa valdese di Pinerolo – proprio di libertà della persona si sta parlando. Di una persona non in vita solo “biologicamente”, ma capace di relazioni, come affermato anche nell’atto sinodale del 2007, una persona quindi in grado di scegliere. L’impegno della nostra Chiesa va proprio in questa direzione, cioè quella di batterci per i diritti di tutti. In questo nostro agire non c’è intento polemico ma volontà di garantire il diritto di scegliere nella libertà. Come cittadini laici ci auguriamo che presto la mozione per il testamento biologico che da tempo il Consiglio comunale di Pinerolo ha all’ordine del giorno, e che “non riesce” ad arrivare in aula, venga messa in discussione e trovi una maggioranza a sostenerla».
Lo sportello per il testamento biologico sarà aperto dalle 17 alle 19 del secondo e quarto mercoledì del mese nei locali della Chiesa valdese di via dei Mille 1 a Pinerolo, si comincia il 9 marzo.
[Simona Menghini]