Anche a Pinerolo e nel Pinerolese è iniziata la raccolta delle firme per i referendum per la ripubblicizzazione dell’acqua. I quesiti chiedono l’abrogazione di tutte le norme che hanno aperto le porte alla gestione dell’acqua ai privati.
Il Comitato Acqua Pubblica di Pinerolo si è costituito da alcuni giorni ed ha già promosso un prima raccolta il 24 aprile, in cui si sono raccolte in appena due ore circa 300 firme.
Il Comitato pinerolese è formato da singoli cittadini, da associazioni, da gruppi ecclesiali, da sindacati,da partiti presenti nel territorio. È un comitato aperto a tutti: pensiamo perciò che le associazioni, le organizzazioni, i gruppi le cui strutture nazionali hanno aderito alla campagna referendaria nazionale possano collaborare, anche nel nostro territorio, al suo successo. L’obiettivo non solo quello di raccogliere più di 1000 firme nel territorio, ma quello continuare un azione culturale sull’acqua come diritto delle persone e delle specie viventi e che non può essere concepita come una merce posta in vendita per garantire profitti privati. La gestione dell’acqua è infatti un servizio pubblico che deve garantire a tutti acqua di qualità.
I quesiti vogliono abrogare l’art. 23 della legge 166/2009 del 19 novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che avviano il processo di privatizzazione del servizio idrico. L’ultimo decreto “Ronchi” mira a collocare il servizio idrico sul mercato, sottoponendolo alle regole della concorrenza e del profitto, espropriando il soggetto pubblico e quindi i cittadini dei propri beni. Negli ultimi anni la gestione privatistica dell’acqua ha determinato significativi aumenti delle bollette e una riduzione drastica degli investimenti per la modernizzazione degli acquedotti, della rete fognaria, degli impianti di depurazione.
Il primo quesito referendario intende abrogare l’art. 23 bis della legge 166/2009, l’ultima normativa approvata dal Governo, con cui si mettono definitivamente sul mercato le gestioni dei 64 Ato (su 92) che o non hanno ancora proceduto ad affidamento, o hanno affidato la gestione del servizio idrico a società a totale capitale pubblico. Queste ultime cesseranno improrogabilmente entro il dicembre 2011, o potranno continuare alla sola condizione di trasformarsi in società miste, con capitale privato al 40%.
Il secondo quesito vuole aprire la strada della ripubblicizzazione. Si propone l’abrogazione dell’art. 150 del decreto legislativo 152/2006 (anche detto codice dell’ambiente), relativo alla scelta della forma di gestione e procedure di affidamento, segnatamente al servizio idrico integrato. L’articolo definisce come uniche modalità di affidamento del servizio idrico integrato la gara o la gestione attraverso società per azioni a capitale misto pubblico privato o a capitale interamente pubblico.
Infine, il terzo quesito ha come obiettivo eliminare i profitti dal bene comune acqua. In particolare, si propone l’abrogazione dell’articolo 154 del decreto legislativo 152/2006, limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito.
Per approfondire l’argomento, e eventualmente aderire al Comitato Acqua Pubblica di Pinerolo, vi invitiamo a partecipare all’incontro pubblico che si terrà
GIOVEDI 6 MAGGIO alle ore 21presso il Salone dei Cavalieri (ATL) - via Giolitti 7 – Pinerolo
interverrà Mariangela Rosolen – coordinatrice dei Comitati Piemontesi
Per altre informazioni e comunicazioni scrivere all’indirizzo; comitatoacquapinerolo@gmail.com