sabato 14 luglio 2012

C’era una volta il contadino

In dieci anni diminuisce il numero delle aziende agricole, ma cresce la dimensione media. È quanto emerge dai dati Istat relativi al sesto censimento generale dell’agricoltura. Nel 2010 sono, infatti, 1.620.844 le aziende agricole e zootecniche attive in Italia (meno 32,4% rispetto al 2000). La dimensione media è di 7,9 ettari di Superficie agricola utilizzata (più 44,2%). La Sau complessiva è pari al 42,8% del territorio nazionale (12,9 milioni di ettari totali), in diminuzione del 2,5% rispetto al 2000.
Negli ultimi dieci anni si è assistito in tutte le regioni di Italia a una diminuzione del numero di aziende, fenomeno questo che ha interessato prevalentemente quelle di piccola e media dimensione (inferiori a 30 ettari), mentre quelle con 30 ettari e oltre di superficie sono aumentate sia in numero che in superficie. Allo stesso tempo si è riscontrata una crescita della dimensione media delle aziende, in particolar modo nell’Italia insulare (+79,8%) e nel Centro (+51,1%). Nonostante ciò, le aziende del Nord continuano ad avere le maggiori dimensioni medie.
Su un totale di 217.449 aziende con allevamenti sono 124 mila le aziende che praticano l’allevamento bovino, pari al 57,1% di quelle zootecniche. Questo tipo di allevamento è particolarmente diffuso nel Nord del paese. In controtendenza rispetto agli altri tipi di allevamento, il settore bufalino registra un incremento sia di aziende allevatrici sia di capi allevati rispetto al 2000. Il numero di aziende passa da 2.246 a 2.435 (+8,4%), mentre i capi raddoppiano, passando da 182 mila a 360 mila. Gli allevamenti sono concentrati in Campania e Lazio (che insieme detengono l’82,2% delle aziende e il 90% dei capi). Più in generale le regioni del Nord si confermano essere quelle a maggiore vocazione bovina, suina ed avi-cunicola, mentre quelle del Centro-Sud e delle Isole continuano ad essere tradizionalmente legate all’allevamento ovi-caprino e bufalino.
Sono 233mila i lavoratori stranieri impiegati nelle aziende agricole italiane e rappresentano il 24,8% della manodopera aziendale non familiare e il 6,4% di quella complessiva (sullo sfruttamento dei lavoratori migranti nelle piantagioni leggete questo articolo). Il 57,7% della forza lavoro straniera proviene da paesi dell’Unione europea. Il 71,5% dei capi azienda ha un livello d’istruzione pari o inferiore alla terza media (70,8% per gli uomini e 73% per le donne). Solo il 6,2% dei capi azienda è laureato e solo lo 0,8% risulta aver acquisito una laurea ad indirizzo agrario.
Nel 2010 sono 44.455 le aziende biologiche nel nostro paese (il 2,7% del totale nazionale). Particolarmente rilevante appare la loro presenza nel Mezzogiorno, dove si trova il 63% delle aziende che praticano la produzione biologica. Nel 2010 gli investimenti per la produzione di energia da fonte rinnovabile interessano 21.573 aziende agricole, prevalentemente di grandi dimensioni, localizzate soprattutto nel nord Italia (62% del totale). La tipologia di impianto più diffuso è quella solare (80% delle aziende hanno impianti di energia rinnovabile). (fonte AdnKronos) [tratto dal sito Comune Info]

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