Appello della LAC (lega abolizioene della caccia) alla 3^ commissione della regione Piemonte con la richiesta di accogliere integralmente e senza sconti i quattro quesiti referendari così come chiesto da 60.000 piemontesi 25 anni fa.
Lunedì 16/1/2012, durante la riunione pomeridiana di commissione è stato ritirato il tentato SCIPPO alla democrazia (abolizione in tronco della legge regionale sulla caccia, con conseguente possibile annullamento del referendum che ne chiedeva quattro sostanziali modifiche).
Tentato in extremis dall'assessore Sacchetto (Lega Nord), colui che promuove l'import di cacciatori da altre regioni e lo sterminio dei lupi, specie protetta, nel cuneese, a cui ben poco importa non solo degli animali ma, evidentemente, anche del volere dei cittadini piemontesi.
Ebbene, mercoledì 18/1/2012 , tutto il giorno ( mattino e pomeriggio) si è riunita la 3^ commissione della regione Piemonte per stilare la nuova legge regionale sulla caccia: ecco perchè scrivere per chiedere che vengano accolti integralmente e senza sconti i quattro quesiti referendari così come chiesto da 60.000 piemontesi 25 anni fa .
Grazie da parte di tutti gli animali che riusciremo a salvare con la vittoria dei quesiti referendari.
Leggi la situazione del referendum regionale in Piemonte
Oggetto : richiesta di integrale accoglimento quesiti referendari (legge regionale sulla caccia)
Spettabile III^ Commissione del Consiglio Regionale del Piemonte, con la presente chiedo che nella revisione della legge regionale sulla caccia - legge che sarà esaminata nella riunione prevista per mercoledì 18/1/2012 e/o successive date - vengano integralmente accolte le modifiche per cui è stato dichiarato ammissibile il referendum che dovrebbe avere luogo nella primavera di quest'anno e precisamente :
- limitazione delle specie cacciabili (tolte 25 specie),
- divieto di caccia alla domenica,
- abolizione di ogni deroga al divieto di caccia su terreno innevato,
- abolizione di ogni deroga di carniere per caccia in aziende faunistico venatorie.
Lo chiedo perchè questo è il mio volere e tale manifesterò/manifesterei alle urne.
Se, dopo 25 anni di ostruzionismo alla democrazia, la Regione non ha fondi per permettere lo svolgimento di un referendum che a seguito di una sentenza 2010 è divenuto "obbligatorio", modifichi "adesso e di sua sponte" la legge come da "preciso" volere della MAGGIORANZA dei cittadini piemontesi.
Si eviterà così l'uso di denaro pubblico per difendere gli interessi e i capricci di uno sparuto gruppo di cacciatori, capricci a cui il Piemonte "civile ed ambientalista" non vuole più sottostare.
Distinti saluti
(nome e cognome)
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