lunedì 19 dicembre 2011

ACEA PINEROLESE VERSO LA PRIVATIZZAZIONE?

A Pinerolo di solito le decisioni "importanti" si prendono in fretta senza far troppo rumore e troppe discussioni (poche righe o niente sui giornali locali, documenti e informazioni ai consiglieri comunali date all'ultimo momento chissà quanto complete, ecc...) magari proprio anche prima di qualche festività o delle ferie. E' notizia fresca che è convocato il 20 dicembre il consiglio comunale della città per decidere su una proposta di trasformazione dell'ACEA (azienda che gestisce acqua, gas, rifiuti, riscaldamento nel pinerolese) da società (Spa) di capitale  interamente pubblico a società mista pubblico-privato in cui il socio privato disporrà non meno del 40% del capitale (si ipotizza sino al 48%). Il tutto in barba ai voti ed ai votanti il referendum dello scorso giugno.  Apriamo qui la discussione su questo "spinoso" argomento  con un articolo Di Luca Beltramone che potete trovare al seguente indirizzo:
http://lucabeltramone.it/2011/12/18/acea-verso-la-privatizzazione-del-teleriscaldamento-e-dei-rifiuti/

ACEA: VERSO LA PRIVATIZZAZIONE DEL TELERISCALDAMENTO E DEI RIFIUTI? 

La nuova disciplina stabilisce che l’affidamento del servizio pubblico locale di rilevanza economica (eccetto il servizio idrico integrato) se superiore a 900.000 Euro, dovrà avvenire alternativamente o attraverso una gestione concorrenziale del servizio o imponendo all’ente pubblico di aprirsi al privato.
Nel primo caso si genererà un mercato concorrenziale in cui accanto al soggetto pubblico opereranno uno o più soggetti privati. Nel secondo caso la gestione del servizio verrà affidata a società miste pubbliche e private. Il socio privato dovrà essere scelto, con gara pubblica, tra soggetti con comprovate capacità ed esperienza nella gestione del servizio e la partecipazione del privato dovrà essere superiore al 40% del capitale sociale.
In base a questo scenario Acea Pinerolese Industriale S.p.A. vorrebbe creare due nuove S.r.l. (una per la gestione del ciclo dei rifiuti ed una per la gestione del teleriscaldamento)attraverso un conferimento di due rami d’azienda.
Data l’importanza dell’operazione mi chiedo perchè il nostro consiglio comunale, entro il 23/03/2011, debba approvare questa operazione di riorganizzazione industriale quando il termine legale è fissato al 31/03/2012. Perchè non è stato dato tempo ai nostri consiglieri di valutare se per l’utente/cittadino non fosse stato meglio generare un mercato concorrenziale? Mi sembra manchi della trasparenza.
Dalla nota integrativa di Acea Pinerolese Industriale S.p.A. compare nel prospetto relativo alla ripartizione dei ricavi per singolo settore di attività che il ricavo derivante dalla gestione del teleriscaldamento, relativo all’esercizio 2010, è pari a 407.174 Euro.
Non essendo superiore al limite di 900.000 Euro non capisco il motivo per cui scorporare questo ramo d’azienda per gestirlo singolarmente rispetto alle altre attività.
Dal punto di vista tecnico attraverso l’operazione di conferimento dei due rami d’azienda nelle due nuove S.r.l., Acea Pinerolese Industriale S.p.A. deterrà il 100% del capitale sociale delle due costituende.
Sarà l’unico socio. Deciderà la strategia relativa all’ingresso del socio privato nel capitale delle due società destinate alla gestione del ciclo rifiuti e del teleriscaldamento. Sulle scelte di politica industriale delle due S.r.l. i Comuni ed in particolar modo il Comune di Pinerolo, principale azionista di Acea Pinerolese Industriale
S.p.A., verranno superati dalla stessa S.p.A. Il Comune di Pinerolo, sulle due nuove S.r.l., verrà privato di decidere in merito:
- all’approvazione del bilancio ed alla determinazione della distribuzione degli utili;
- alla nomina dell’organo amministrativo;
- alla nomina dei componenti del collegio sindacale;
- alla modifica dell’atto costitutivo.
Se il nostro consiglio comunale approvasse l’opzione di aprire la società pubblica al capitale privato perchè non procedere con una scissione dei due rami d’azienda al posto del conferimento?
Il risultato sarebbe il medesimo per quel che riguarda la creazione delle due S.r.l.. La differenza sta nel fattto che la proprietà resterebbe in mano ai Comuni. In questo modo continuerebbero ad essere i Comuni a decidere su: approvazione bilancio e determinazione della distribuzione dei dividendi, nomina dell’organo amministrativo, nomina dei componenti del collegio sindacale e modifiche relative all’atto costitutivo.
E’ vero che col conferimento, per via della disciplina relativa alla direzione e coordinamento, i Comuni eserciterebbero sempre una qualche influenza indiretta sulle attività relative alla gestione dei rifiuti
ed alla gestione del teleriscaldamento. Ma quel che più mi lascia perplesso e che i Comuni perdano la proprietà diretta di due servizi così fondamentali per la collettività.

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