giovedì 13 ottobre 2011

Noi nelle Alpi: documento sull'uso improprio dei sentieri escursionistici

Pubblichiamo documento giunto del gruppo Noi nelle Alpi sull'uso improprio dei sentieri escursionistici di montagna.
Negli ultimi tempi la vita per l’escursionismo, in particolare nelle valli del pinerolese , si è fatta sempre più difficile.
Si moltiplicano le gare di trial ed enduro su sentieri, autorizzate dai Comuni (es. Villar Perosa, Pramollo, la “Due giorni in Val Pellice” , la Mula Trial a Pragelato e Sestriere…..) , crescono di numero le corse per quad, si ripetono i tentativi di modificare le leggi regionali in senso sempre più “motoristico” (vedil’ emendamento proposto dal consigliere Demagistris, presidente del Motoclub Verbania per aprire ai mezzi motorizzate tutti i sentieri, fortunatamente respinto, o la norma, invece approvata, che consente l’uso di tali mezzi per raggiungere gli agriturismi…..) , si moltiplicano in alcuni comuni i percorsi autorizzati per trial o enduro sui sentieri escursionistici o sui tracciati per le ciaspole o ancora di rilevante importanza storica o turistica (Plaisentif, Sentiero del Glorioso Rimpatrio dei Valdesi, GTA….). Anche nella stagione invernale la sempre più diffusa pratica dell’ eliski e l’utilizzo di motoslitte (anche dove non concesso) riempiono di fragore le nostre valli.

La motivazione “economica” appare pretestuosa , visto che in altri territori delle Alpi, anche piemontesi, si segue una politica diversa e con piena soddisfazione degli operatori (es, Alpi Devero e Veglia, strada Nivolet…), per non parlare delle politiche assai più restrittive per i mezzi motorizzati in vigore in Val d’ Aosta o in Trentino, e della positiva esperienza della Valle di Nevache. La provincia di Torino, soprattutto nella Valli Chisone e Susa, appare in questo contesto come quella in cui gare e percorsi motoristici hanno più spazio.

Finora l’ attività di denuncia pubblica di questo stato di cose è rimasta molto limitata, per la poca forza delle persone o delle singole associazioni che si sono mosse, e ha prodotto al massimo qualche compromesso insoddisfacente (come la chiusura per soli due giorni feriali a settimana, nei mesi di luglio e agosto, della strada dell’ Assietta).

Nel proporre la preparazione di un convegno, in cui chiamare a confronto sia gli amministratori regionali, provinciali e locali che altri soggetti e realtà che operano nel territorio e sono sensibili ai temi della montagna, a partire da un concreto problema come la gestione dei sentieri, appare però necessario proporre a tutti i soci CAI e delle altre associazioni che aderiscono a Noi nelle Alpi (ARCI , Legambiente, Le Ciaspole, Mountain wilderness, GAS…) una riflessione su quale sia la nostra ottica complessiva nel rapportarci alla montagna.

Noi riteniamo che la montagna sia certo una palestra per la nostra attività sportiva, un luogo di legittima ricreazione, uno spazio di preziosa bellezza da conservare, ma oltre a questo pensiamo che le Alpi siano anche , come dice l’ Unisco e ripete la “Convenzione delle Alpi” un “patrimonio dell’ umanità” per il loro valore storico, culturale, ambientale, per la biodiversità che custodiscono. Noi abbiamo in comune l’ idea che le nostre montagne siano da preservare (mantenendole vive anche sotto il profilo economico) come cerniera con l’Europa, custodi dell’ acqua che abbiamo rivendicato come bene comune, riserva di ossigeno, luogo di sperimentazione di un possibile diverso modello di sviluppo non distruttivo.

Se condividiamo la volontà di un impegno per la tutela e la valorizzazione sostenibile del territorio alpino, allora la nostra azione deve essere più coordinata ed incisiva, capace di mettere in relazione le realtà positive che ci sono anche nelle nostre valli. Dobbiamo chiamare con forza a confronto gli interlocutori istituzionali, essere capace di usare anche i nuovi mezzi di comunicazione e le “reti” di contatto che le associazioni hanno per “premere” sulle amministrazioni locali, ad esempio con il conferimento di un “bollino di qualità” (comune, rifugio, alpeggio….”amico degli escursionisti” ) a chi opera in senso positivo e segnalando invece con un “bollino nero” chi aggredisce l’ambiente e i territori da “evitare” a causa della frequentazione motorizzata.

In questo contesto appare importante individuare insieme anche gli altri soggetti che possono essere coinvolti in un progetto per un turismo sostenibile , dai gestori dei rifugi ai ciclisti responsabili, dagli operatori dei Parchi alle guide naturalistiche, dai negozi di articoli sportivi alle società degli impianti di risalita……

Ci sembra inoltre utile coinvolgere nella nostra proposta anche altre attività non inquinanti: ad esempio la mountain bike, che potrebbe essere praticata con grande successo sulle strade militari delle nostre valli (se venissero chiuse al traffico motorizzato), e il down-hill, a cui riservare tracciati appositi, seguendo la positiva esperienza avviata a Prali sugli impianti della società Nuova 13 laghi.

Riteniamo che, partendo da questi spunti di riflessione, possano essere elaborate anche alcune proposte concrete da sottoporre agli enti territoriali (la Provincia si era ad esempio già impegnata pubblicamente ad un confronto progettuale) per ridare spazio e “respiro” all’ attività escursionistica nelle nostre valli e contemporaneamente ridare slancio alla ricerca di un diverso modello di gestione della montagna che unisca fruizione non distruttiva e sostenibilità anche economica per chi continua a viverci e presidiarla.

Sottoponiamo perciò alla discussione di tutti i soci delle associazioni che fanno parte di Noi nelle Alpi alcuni possibili obiettivi su cui aprire un più ampio confronto a partire dal problema della salvaguardia e valorizzazione della rete escursionistica, con il proposito di arrivare a evento pubblico dedicato alla fruizione non motorizzata della montagna e dei sentieri :
  • Moratoria sull’autorizzazione da parte dei comuni di nuovi permessi per gare motoristiche e per il transito sui sentieri di moto e quad.
  • Revisione dei percorsi già autorizzati , in particolare nei casi in cui si sovrappongono a sentieri di rilevanti interesse storico/turistico o a percorsi tracciati per attività escursionistica
  • Definizione di forme per la pratica di attività motorizzate con minore impatto sull’ambiente e sul turismo escursionistico (piste riservate in aree ristrette e prive di sentieri, ecc.)
  • Istituzione di un tavolo comune tra tutti gli enti e gruppi interessati per la programmazione annuale degli interventi di manutenzione e ripristino dei sentieri
  • Rapida ultimazione del Catasto dei sentieri in corso di redazione da parte dell’ IPLA
  • Verifica della possibilità di affidamento della manutenzione dei sentieri di maggior interesse storico/turistico (Glorioso Rimpatrio, Plaisentif, GTA…..) a cooperative locali
  • Revisione degli emendamenti apportati alle normative regionali (comma 4 art. 11 L.R. 32/1982 e comma 6 art. 2 L.R. 45 /1989) con il Collegato alla finanziaria 2011 (necessità per i sindaci di un parere vincolante regionale per interdire al traffico strade di loro competenza e possibilità per i clienti di agriturismo di raggiungerli con mezzi motorizzati, magari solo per un caffè).
  • Definizione di alcuni “progetti di gestione sostenibile” ad esempio per la strada dell’ Assietta, per la pista del Prà, per il coordinamento delle navette e bus tra Pragelato e la Val Troncea
  • Utilizzo di una quota dei 40 milioni di euro gestiti dalla Fondazione Postolimpico per una riqualificazione dei sentieri escursionistici delle Montagne Olimpiche.
  • Creazione di posti tappa sui percorsi di trekking più giorni, e di altre strutture ricettive (ad esempio rifugi escursionistici) al servizio del turismo non motorizzato, per creare immediate opportunità economiche e di lavoro.
Sarebbe infine opportuno verificare la possibilità di un incontro, magari a carattere di “festa” , tra i soci di tutte le associazioni di Noi nelle Alpi per consentire la reciproca conoscenza e la capacità di lavorare insieme .


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