martedì 2 aprile 2013

Campagna per Legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero


E' stata depositata in Corte di Cassazione ed inizierà tra breve la raccolta firme per  la Legge di Iniziativa Popolare Rifiuti Zero. Il testo della Legge è stato depositato da 14 cittadini tra i rappresentanti delle realtà sociali promotrici e tra i coordinatori regionali della Campagna di raccolta firme. Per essere presentata la Legge di Iniziativa Popolare necessita di 50 mila firme, i promotori mirano ad almeno il doppio, potendo contare su una rete già costituita in tutta Italia: sono già 14 i coordinamenti regionali già costituiti e 6 quelli in costituzione.
La legge mira ad una riforma organica di tutto il sistema della raccolta e smaltimento rifiuti e si articola su 5 parole fondamentali enunciate già nel primo articolo: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro.
Quest'ultimo punto – sottolineano i promotori – non è da sottovalutare: la diffusione della raccolta rifiuti porta a porta, che è uno degli obiettivi, sarebbe l'unica grande opera di cui il paese ha bisogno.
Le finalità generali del  disegno di legge di iniziativa popolare si fondano sulle seguenti linee direttrici:

  • far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta
  • rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986
  • rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti
  • assicurare l'informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti
  • riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000;
  • recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE
  • recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali
Per perseguire le suddette finalità, il presente progetto di legge contiene una serie di misure finalizzate a:

  • Promuovere e incentivare anche economicamente una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo
  • spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso e il riciclo
  • contrastare il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei rifiuti distruttive dei materiali
  • ridurre progressivamente il conferimento in discarica e l'incenerimento
  • Sancire il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità civile e penale  per il reato di danno ambientale
  • Dettare le norme che regolano l'accesso dei cittadini all'informazione e alla partecipazione in materia di rifiuti


Nessun commento:

Posta un commento