venerdì 29 luglio 2011

I rifiuti calano, ma i prezzi aumentano

Gli Italiani producono meno rifiuti e fanno aumentare la quota della raccolta differenziata. I migliori risultati al Nord, con il Trentino ed il Veneto in testa. Ma migliora anche il Sud Italia. I costi però aumentano. Il nuovo rapporto Ispra...
 
In Italia scende ancora, di poco, la produzione di rifiuti urbani. La quantità di immondizia prodotta a livello nazionale scende dell’1% arrivando tra il 2008 ed il 2009 a 32,1 milioni di tonnellate (circa 32,5 milioni di tonnellate nel 2008). 
Diminuisce anche il pro capite: nello stesso periodo ogni abitante ha prodotto circa 9 kg in meno all’anno, ( circa l’1,6% in meno), per un valore complessivo di circa 532 kg per abitante.   
 
La raccolta differenziata invece cresce considerevolmente: il Nord (48%) sfiora l’obiettivo del 50%, ma il Centro e il  Sud, anche se in crescita, rimangono lontani dall’obiettivo (24,9% e 19,1%). A fare davvero la differenza è il Trentino Alto Adige con il 57,8%, a cui segue il Veneto con il 57,5%. Al sud, bene la Sardegna che raggiunge il 42,5% di raccolta ma, tra le regioni del Mezzogiorno, è la Campania con il 29,3%, a registrare la crescita più rilevante. Il Molise (10,3%) supera per la prima volta la soglia del 10%, mentre il dato siciliano è ancora inferiore a tale valore. 

Tra le città con più di 150 mila abitanti, oltre a Reggio Emilia che con il 49,9% raccoglie e  differenzia la percentuale maggiore di rifiuti, superano il 45% Modena (47,4%), Ravenna e Parma (entrambe con il 45,2%). Seguono  Torino (41,7%), Padova (40,4%) e Brescia (40,2%). Per la prima volta, Roma e Genova oltrepassano la soglia del 20%; buono anche il risultato raggiunto dalla città di Napoli (18,3%), quasi il 10 % in più rispetto al 2008.   
 
Discariche: l’Italia - al 40,6% - è ancora oltre la media europea del 38%. Il Sud, in controtendenza rispetto alle altre macroaree, aumenta la quota di 92 mila tonnellate (+1,4%), nonostante i consistenti miglioramenti della Sardegna dove lo smaltimento in discarica passa dal 52% al 42% e dell’ Abruzzo che segna un 60% rispetto all’80% del 2008.  
 
Sempre più alti i costi per gli italiani.  Nel 2008 ogni persona ha speso 138,22 euro per la gestione dei rifiuti urbani (158,43 euro nei grandi centri e 100,80 nei piccoli), mediamente il 5,1% in più rispetto al 2007. 

L'altra nota dolente, per chi ha a cuore la salute e l'aria che respiriamo, è il ricorso agli inceneritori. Il quantitativo di rifiuti urbani e di CDR avviati ad incenerimento, nel 2009,  risulta pari a circa 4,6 milioni di tonnellate con un incremento dell’11%. Il rapporto con le quantità prodotte aumenta dal 12,7% nel 2008 al 14,3% nel 2009. Nel 2009 il numero di impianti di incenerimento operativi sul territorio nazionale rimane tuttavia invariato e pari a 49 unità. La maggior parte degli impianti è ubicata al Nord Italia (57%) e, in particolare, nelle regioni Lombardia ed Emilia Romagna con, rispettivamente 13 e 8 impianti operativi. Nel Centro operano 13 impianti, di cui 8 in Toscana, 4 nel Lazio ed 1 nelle Marche. Gli altri 7 impianti sono localizzati in Campania (1), Puglia (1), Basilicata (1), Calabria (1), Sicilia (1) e Sardegna (2).  
Nel 2009, i rifiuti complessivamente inviati ad incenerimento negli impianti autorizzati al trattamento di RU e CDR, ammontano ad oltre 5 milioni di tonnellate, di cui 2,8 milioni di RU indifferenziati, circa 978 mila tonnellate di frazione secca da trattamento meccanico biologico, 799 mila tonnellate di CDR, oltre 400 mila tonnellate di altri rifiuti speciali e circa 34 mila tonnellate di rifiuti sanitari. 
[Tratto dal sito di aam Terra Nuova]
Fonte: ISPRA

Nessun commento:

Posta un commento