sabato 22 gennaio 2011

Origine degli alimenti: l'etichettatura è legge

Dopo un lungo iter, la Commissione Agricoltura della Camera ha approvato il ddl volto a rilanciare la competitività del settore agroalimentare e soprattutto a definire regole chiare per i consumatori relative all'etichettatura dei prodotti alimentari.
Il cuore del provvedimento è l'articolo 4, che rende obbligatorio riportare nell'etichetta l'indicazione del luogo di origine o di provenienza dei prodotti agroalimentari. “Grazie alla nuova disciplina introdotta, infatti - spiegano dal ministero delle Politiche agricole – sarà possibile fornire informazioni chiare e precise ai consumatori sulla provenienza degli alimenti che si comprano e mangiano quotidianamente. I consumatori italiani potranno così essere sicuri di acquistare prodotti made in Italy, senza possibilità di confusione dovuta a etichette ingannevoli, contribuendo anche a valorizzare le produzioni tradizionali di cui è ricco il nostro Paese”.
Ad integrazione dell'obbligo di etichettatura, inoltre, l'articolo 5 prevede che l'omissione delle informazioni relative al luogo di origine o di provenienza dei prodotti alimentari costituisca pratica commerciale ingannevole ai sensi del codice del consumo.
Altro punto cardine è la tracciabilità dei prodotti agroalimentari e la definizione di nuove sanzioni per garantire il loro rispetto. Oltre alle disposizioni sull'etichettatura, infatti, all'articolo 2 il ddl contiene sanzioni relative alla violazione delle norme che limitano l'utilizzo di latte in polvere, raddoppiando tali sanzioni qualora la violazione riguardi prodotti Dop, Igp o riconosciuti come specialità tradizionali garantite (Stg).
Rilevanti anche le nuove sanzioni in materia di sementi e oli (articolo 3), la normativa relativa alla rilevazione della produzione giornaliera di latte di bufala (articolo 7) e l'istituzione del “Sistema di qualità nazionale di produzione integrata” dei prodotti agroalimentari (articolo 2), volto a garantire una qualità superiore del prodotto finale, contraddistinto da un basso uso di sostanze chimiche, controllato da organismi terzi accreditati e identificato con uno specifico logo, al quale i produttori potranno aderire su base volontaria.
Il provvedimento, infine, contiene importanti norme per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare, tra cui l'estensione all'intero territorio nazionale delle disposizioni di promozione della stipula di contratti di filiera e di distretto (articolo 1), la cui operatività è attualmente limitata alle aree sottoutilizzate.
[articolo tratto da Agrinews.info ]

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