lunedì 21 giugno 2010

Appello di Italia Nostra ai Parlamentari italiani: onorate il vostro ruolo!

 Italia Nostra scrive una lettera aperta a tutti i parlamentari italiani, a nome delle migliaia di persone che in tutta Italia, e specialmente nel Sud, stanno patendo per la meschina speculazione della “Green economy”, e chiede che non sia emendato il salvifico articolo 45 della manovra finanziaria con cui il Governo, ascoltando l’appello delle centinaia di comitati ed associazioni che si stanno battendo quotidianamente per salvare il paesaggio italiano, ha praticamente provveduto al taglio del meccanismo degli esosi “certificati verdi”, che aveva innescato una corsa all’oro alla produzione di energie rinnovabili da mega-eolico e mega-fotovoltaico in forme devastanti e industriali, alimentando quella che si deve certamente ritenere la più catastrofica ed immane speculazione della storia d’Italia, la cui incidenza in negativo sulle casse dello Stato e sulle tasche degli italiani è enorme! Una speculazione che ha favorito, come numerose inchieste penali stanno smascherando in tutta Italia, infiltrazioni malavitose e diffuse azioni mafiogene ad ogni livello, corruzione, mastodontiche operazioni di riciclaggio di denaro sporco, e danni impressionanti all’ambiente, al paesaggio, alla qualità di vita e alla salute delle persone, calpestando senza ritegno i principi della nostra Costituzione, che affermano la necessità prioritaria dello Stato di salvaguardare il paesaggio e i beni culturali ed ambientali della Nazione; priorità che divengono strategiche in quelle regioni del Sud, quali il Salento, che vedono una florida economia diffusa legata al turismo culturale d’eccellenza e destagionalizzato e all’agriturismo, nonché alle produzioni  agricole di prodotti silvo-agro-pastorali tradizionali di alta qualità; economie locali oggi minacciate dalla scomparsa dei suoli agricoli e di pascolo sotto distese sconfinate di pannelli fotovoltaici desertificanti il territorio in nome di una strumentalizzata falsa “ecologia”. Terraferma e mare sono messi a rischio da centinaia di torri eoliche d’acciaio alte ben oltre cento metri, con danni sull’avifauna impressionanti, come un’inchiesta della Procura di Bari in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato sta tristemente verificando per la Puglia.
E in tutto questo catastrofico quadro a tinte fosche, che vede un impoverimento di ampie aree, dove muore l’economia turistica, che da ricchezza diffusa ai cittadini, sotto l’ombra imponente delle turbine del vento, dove terreni ed abitazioni vengono svalutati terribilmente a causa delle ingombranti innaturali presenze industriali ad altissimo impatto, le ditte e i grandi gruppi visceralmente legati al meschino business che hanno creato ad hoc, con forti appoggi politici, edificando il castello legislativo immorale e spesso incostituzionale che ha permesso questo mega-furto ai danni dell’erario, fanno la voce grossa contro il Governo per l’art. 45, avendo pure il coraggio e l’ardire di dichiarare il loro settore l’unico capace di crescere in tempo crisi; ma è chiaro, dato che si alimenta dell’impoverimento delle casse dello Stato e delle ricchezze del paese e dei cittadini! Così, si cavalca la questione occupazionale come Cavallo di Troia per la frode: è una falsità fare credere che il settore delle energie rinnovabili, in forme industriali di alto impatto, darà lavoro a tanti; a impianti ultimati un grande impianto d’energie rinnovabili occupa stabilmente pochissime unità! Allo stesso modo e con gli stessi fini strumentali, si dice che gli ecologisti difendono questa offesa all’ecologia chiamata “Green Economy”, che di “verde”, di “green”, non ha nulla! Ma quali ecologisti? Forse, alcuni falsi-ambientalisti che strumentalizzano l’ecologia per fini che con l’ecologia non hanno nulla a che vedere! Italia Nostra, la LIPU (Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli), e tantissime altre associazioni ecologiste italiane ed europee, centinai di comitati pro-paesaggio son nettamente contrari agli impianti industriali di mega eolico e mega fotovoltaico, e chiedono, invece, che si incentivi l’efficienza energetica, il risparmio energetico anziché la sovrapproduzione d’energia; chiedono che si mantenga la politica di incentivo solo per gli impianti fotovoltaici domestici a basso impatto con pannelli ubicati sui tetti e tettoie di edifici e strutture moderne, che danno vantaggi diretti economici per le famiglie, tanto importanti, questi sì davvero, in questi tempi di crisi, e che si mantengano gli incentivi per i rimboschimenti in ottemperanza del Protocollo di Kyoto, come forme d’intervento virtuose e intelligenti, alternative alla produzione d’energia in forme, sempre industriali, sebbene da fonti rinnovabili, fin ora catastroficamente sostenuta con grandissimi fondi pubblici. Il taglio dei “Certificati Verdi” taglia la testa al toro di una speculazione immorale e dagli effetti assurdi e paradossali, poiché ha trasformato le energie alternative, che dovranno salvare il pianeta da nocivi fumi ed altri inquinanti, nonché dall’effetto serra, il surriscaldamento globale desertificante, in occasioni di interventi, invece, di vasta desertificazione artificiale e morte della biodiversità e della più florida e sana economia turistica e agricola del territorio italiano!
I “certificati verdi”, causa della colonizzazione del Sud Italia da parte di ditte, spesso estere dell’energia, che realizzano impianti a bassissima ricaduta occupazionale a regime, hanno poi una natura ingannevole e spietata poiché venduti lucrosamente dalle ditte d’energie rinnovabili, che li intascano con le autorizzazioni, alle ditte che producono energie da combustibili fossili (gas, carbone, petrolio), danno a queste ultime la possibilità di continuare ad operare immettendo quantitativi inalterati, quando non addirittura aumentati, di gas serra in atmosfera, causa proprio di quel surriscaldamento globale che le energie rinnovabili dovrebbero impedire!
Italia Nostra
Sezione Sud Salento
Presidente
Marcello Seclì
ItaliaNostraONLUS
SezioneSudSalento
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO
STORICO ARTISTICO E NATURALE DELLA NAZIONE

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