Il 10 dicembre eravamo a Roma davanti al Parlamento per
protestare contro la Riforma delle Forze Armate voluta dal Ministro della Difesa,
l’ammiraglio Di Paola. I rappresentanti dei movimenti per la pace erano stretti
attorno a una gigantesca bandiera della pace che occupava la larghezza
dell’anti-piazza davanti al Parlamento. Eravamo lì per chiedere ai Parlamentari
di non votare la Riforma delle Forze Armate. Tutto inutile! Quel pomeriggio il
Parlamento ha definitivamente approvato il disegno di legge delega. La Destra
ha votato compatta a favore, nonostante avesse appena sfiduciato il governo. Il
PD, nonostante alcune voci contrarie, ha pure votato a favore. Unico partito
contrario:IDV. Un amaro regalo di Natale questo che il governo Monti ci lascia
prima di dimettersi. Un regalo alla casta dei militari, alla lobby dei mercanti
di morte. La riforma infatti ci costerà nei prossimi dieci anni, l’astonomica
cifra di 230 miliardi di euro!
La Legge autorizza le Forze Armate a riorganizzarsi in
proprio in dodici mesi con una delega, per ora in bianco. Inoltre questa Legge
prevede un taglio di 43 mila addetti sia militari come civili nei prossimi
dieci anni.
La cosa però che
sorprende è che i soldi risparmiati rimangono al Ministero della Difesa per l‘ammodernamento
‘ dell’esercito. Mentre per la Spending Rewiew di Monti, i soldi risparmiati avrebbero
dovuto rientrare nel Bilancio dello Stato. Ed invece saranno usati per
comperare i nuovi sistemi d’arma.
In poche parole il Ministro della Difesa avrà un miliardo di
euro in più all’anno da spendere in nuove armi! Inoltre la nuova legge prevede
che gli enti locali dovranno rimborsare il Ministero della Difesa per gli
interventi di soccorso e prima emergenza come terremoti e alluvioni.
Tutto questo avviene mentre la crisi economica lascia senza
lavoro centinaia di migliaia di lavoratori e non ci sono soldi per il welfare,
per la sanità, per la scuola , per il terzo settore.
Assistiamo attoniti al tradimento del governo Monti e dei partiti.
E mentre è passata in tutta fretta la Riforma della
Difesa (se ne parlava da vent’anni!), non si è fatto nulla per la Riforma della
Cooperazione, che è l’altra faccia della medaglia! E questo nonostante che ci
sia un ministro cattolico, A. Riccardi, alla Cooperazione Internazionale. (E’ da
vent’anni che girano in Parlamento proposte di riforma della Cooperazione
internazionale che è ormai ridotta ai minimi termini!). Nel 2000 l’Italia aveva
promesso all’ONU che avrebbe versato lo 0,7% del suo PIL per sconfiggere la
povertà. L’Italia , all’ultimo posto nella graduatoria, ha disonorato in questi
dodici anni gli impegni presi arrivando allo 0,2% del PIL mentre spende il 2%
del PIL in armi.
Siamo giunti così alla follia di spendere, lo scorso anno, 26 miliardi di euro (dati SIPRI) a cui bisogna aggiungere 15 miliardi di euro
per gli F-35. Si tratta di 41 miliardi di euro: una vera e propria manovra!
Nessun taglio alle armi, anzi la Difesa avrà un miliardo in più da spendere
nell’acquisto di sofisticati strumenti di morte. Mentre il governo Monti ha tagliato fondi alla
scuola, alla sanità, al terzo settore.
Mi amareggia il silenzio della Conferenza Episcopale
Italiana. Altro che ‘pace in terra agli uomini di buona volontà’ che è il cuore
del messaggio natalizio.
Il nostro paese sceglie ancora una volta la via della morte
invece della vita.
E’ un Natale amaro, un Natale ‘armato’.
Alex Zanotelli
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