Oltre 2 miliardi di euro. E' la
somma per cui le banche italiane hanno fatto da intermediarie per
l'esportazione di armamenti. In pratica hanno finanziato e/o incassato per
conto di mercanti di morte questa incredibile quantità di soldi. La cifra non
lascia indifferenti. Potrebbe bastare la citazione dell'articolo 11 della
nostra Costituzione per far accendere un semaforo rosso di fronte a questa
consuetudine: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla
libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali”. Ma vogliamo aggiungere un'amara considerazione: non c'è
crisi per tutti. Nonostante forbici e scure abbiano alleggerito i conti di
tutti noi, le banche armate continuano a fare affari a gonfie vele. Non c'è
giustificazione che tenga. Ci sono le grandi banche straniere con sedi in
Italia: Deutsche Bank, BNP Paribas, Barclays, Crédit Agricole, i grandi
gruppi italiani come Unicredit e BNL, ma, e dispiace dirlo, compaiono anche
banche locali come le Banche di Credito Cooperativo (“la tua banca è
differente”????).
A quanto pare resta solo Banca Etica con sedi in molte
regioni italiane, accessibile per tutti on line o attraverso i banchieri
ambulanti: www.bancaetica.org
BANCHE ARMATE cioè quelle banche che finanziano il mercato delle armi. L'elenco
è a disposizione di tutti perché esiste una legge (la 185 del 1990) che
obbliga il governo a rendere pubblici i dati sul finanziamento e il commercio
delle armi. Tuttavia la lista pubblicata è parziale per due motivi. Riguarda
solo le operazioni ufficiali cioè autorizzate dal governo.
Nulla sappiamo di
operazioni non ufficiali se, come è possibile, ce ne sono. Nella lista
compaiono solo i nomi di grandi gruppi bancari che, in anni recenti, hanno
monopolizzato il mercato acquisendo molte banche minori o locali. Se la tua
banca non c'è, verifica a quale gruppo appartiene e, se è il caso, dille di
smettere.
ELENCO BANCHE ARMATE 2011
e valore
delle operazioni autorizzate agli istituti di credito per l'esportazione di
armamenti. Cifre in euro.
Deutsche Bank, succursale italiana:
664.433.783,94 (664 milioni di euro!)
BNP Paribas Succursale Italia:
491.388.309,46
Banca Nazionale del Lavoro: 222.975.288,96
Barclays Bank
PLC: 184.959.352,39
Crédit Agricole Corporate and Investment Bank:
174.565.969,00
Unicredit: 169.282.325,90
Banco di Brescia:
119.866.736,93
Natixis: 69.732.801,00
Banca Valsabbina:
67.047.638,45
Cassa di Risparmio della Spezia: 51.979.437,91
Banca
Popolare Commercio e Industria: 43.473.615,48
Commerzbank:
33.978.166,15
Banco di Sardegna: 25.744.801,56
Banca Popolare dell'Etruria
e del Lazio: 10.967.544,00
Unicredit Corporate Banking: 8.970.467,19
Banco
di San Giorgio: 8.508.080.65
Banca Carige: 7.724.478,84
Banco Bilbao
Vizcaya: 6.410.004,42
Société Générale: 5.216.236,00
Banca Popolare
dell'Emilia Romagna: 3.828.626,44
Credicoop Cernusco sul Naviglio:
3.225.446,61
Banca Popolare di Spoleto: 2.917.197,69
Europe Arab Bank PLC:
2.633.615,94
Cassa Risparmio Parma e Piacenza: 2.572.404,35
Banca Popolare
Friuladria: 2.239.776,50
Banca Ubae: 1.287.090,00
Banca del Piemonte:
82.260,00
Intesa Sanpaolo: 4.059,00
TOTALE: 2.386.015.514,77
Fonte:
Relazione 2012 (relativa al 2011) Ministero dell'Economia e
delle Finanze
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