Pubblichiamo i documenti che ci sono giunti a commento dell'incontro che si è svolto a Perosa Argentina Sabato 26 maggio “MONTAGNA DI TUTTI, MONTAGNA PER TUTTI…RISPETTANDO L’ AMBIENTE”, ospitato al Teatro Piemont dal Comune di Perosa che ha dato il suo patrocinio all’ iniziativa.
MONTAGNA DI TUTTI
Perché la montagna è un bene comune, è la casa di quanti ci abitano ma è anche una risorsa per chi sta in pianura o in città : è il polmone verde che ci dà respiro, la riserva di bellezza e silenzio, il luogo dello sport e del riposo, la fonte dell’ acqua che beviamo. Per questo è un bene ed una responsabilità comune. Ma è anche un bene che nel nostro paese è stato sempre più trascurato dalla politica che ha lasciato la montagna priva di un progetto di gestione e sviluppo ambientalmente sostenibili, vittima al contempo di abbandono in molte sue parti e sfruttamento aggressivo del territorio nelle “località turistiche”.
MONTAGNA PER TUTTI
Per chi ci abita e ne presidia il territorio in primo luogo, e deve poter avere di che viverci in termini sia economici che di servizi, trovando nel turismo correttamente gestito una risorsa importante, ma anche per quanti ne fruiscono nei tanti modi possibili ognuno sul percorso che gli è proprio.
RISPETTANDO L’ AMBIENTE
Perché la montagna è un territorio fragile, un territorio che “naturalmente” tende a scivolare in basso, un suolo facilmente erodibile , un reticolo idrogeologico delicato. La montagna che ci dà l’acqua da bere è anche quella delle frane rovinose, quella dove si generano le alluvioni.
In montagna non tutto si può fare. Non si può costruire ovunque, né fare qualsiasi percorso con qualsiasi mezzo. Per questo occorre confrontarsi e stabilire regole condivise.
L’ appuntamento (del 26 maggio) promosso da numerose associazioni (Sezioni Cai di Pinasca, Pinerolo, Val Germanasca, Val Chisone, Val Pellice, Giovane Montagna, GAS, Le Ciaspole, Legambiente di Pinerolo e Torre Pellice , ARCI) , unite dal comune interesse per la montagna e per una sua gestione sostenibile, ha visto una numerosa partecipazione all’ interno della quale va in primo luogo segnalata la presenza di numerosi sindaci delle valli pinerolesi, dell’ Assessore provinciale Balagna, di escursionisi e appassionati di cicloturismo, di esponenti di motoclub locali, di operatori economici, delle GEV (guardie ecologiche volontarie).
Tale qualificata partecipazione e gli interventi di molti rappresentanti dei diversi interessi presenti sul territorio ha dimostrato che ben si è colta l’ intenzione espressa nel titolo dell’ incontro, cioè quella di riconoscere alla montagna il valore di bene comune, identificando un percorso che permetta una fruizione delle sue risorse aperta a tutti, capace di dare impulso all’ economia locale, ma ribadendo anche la necessità di concertare regole condivise che rispettino la fragilità dell’ ambiente montano.
Riconoscere la montagna bene comune è una scelta pregiudiziale inevitabile dalla quale dipenderanno le nostre iniziative future per individuare, proporre e realizzare un PROGETTO DI SVILUPPO AMBIENTALMENTE SOSTENIBILE del Territorio ed in particolare delle “Terre Alte”, in grado di produrre nuova occupazione, reddito, benessere, cultura.
Una risorsa naturale da cui dipende la sopravvivenza materiale delle popolazioni che l'abitano (e non solo quelle!)
Si è potuto rilevare come le novità generatesi negli ultimi anni nei modi di fruizione della viabilità alpina minore rendano necessaria una diversificazione delle norme relative ai diversi mezzi motorizzati (trial, cross, enduro, quad..) oggi accomunati da una legislazione che deve essere rivista, sia nella parte sanzionatoria che, soprattutto, in quella che regola la responsabilità dei sindaci nel governo del territorio , governo che va fondato sul principio della “conservazione del patrimonio naturale e dell’ assetto ambientale” costituente la finalità della stessa legge regionale , oltre che la condizione per la valorizzazione turistica delle nostre montagne.
Se i diversi soggetti, pubblici e privati, sapranno trovare una strategia di fruizione e valorizzazione condivisa del territorio all’ interno di questa logica di sostenibilità, sarà più facile e compresa la comunque necessaria opera di controllo e sanzione, oggi resa possibile dall’ impegno anche delle Guardia Ecologiche Volontarie che svolgono gratuitamente il loro difficile compito di tutela dei beni comuni.
Ricordiamo di seguito le proposte per uso sostenibile della viabilità alpina elaborate negli scorsi mesi dal gruppo di lavoro di Noi nelle Alpi, proposte che vogliono costituire un contributo per l’avvio del “tavolo di lavoro” su questa materia richiesto in molti interventi e che ha registrato la disponibilità della Provincia a riunire i diversi soggetti interessati.
PROPOSTE PER UN USO CONDIVISO DELLA VIABILITA’ ALPINA
Strade Bianche o militari
Stop a qualsiasi ulteriore progetto di asfaltatura
Strada dell’ Assetta (s.p. 173)
Abbiamo innanzitutto considerato la strada come parte dell’insieme costituito dalla strada stessa, dai sentieri che vi fanno capo, dalle strade e dai punti d’accesso
Oggi la strada è scarsamente fruita nella sua interezza dagli escursionisti, per la lunghezza e il relativo interesse della parte tra Pian dell’ Alpe e Assietta. Gli escursionisti ne percorrono però spesso i tratti tra un colle e l’altro o la utilizzano per circuiti quale la strada del Gran Serin
L’Assietta si presenta come percorso ideale per i cicloescursionisti in mountain bike ed a cavallo
La strada in estate è intensamente percorsa da mezzi motorizzati diversi (moto, quad, fuoristrada, auto) , spesso a velocità sostenuta, con disagio per ciclisti, escursionisti a piedi ed a cavallo oltre che con significative ricadute negative sull’ ambiente
Il percorso è ricco di interesse paesaggistico, botanico, faunistico, storico e può diventare una risorsa significativa per un turismo sostenibile.
L’ obiettivo che riteniamo proponibile è trasformare progressivamente la strada dell’ Assetta in un percorso turistico d’alta quota a fruizione controllata e “guidata”, riducendone l’uso individuale e superficiale.
Tale obiettivo può svilupparsi a partire da alcuni passi che vanno realizzati al più presto, possibilmente già nell’ estate 2012:
· Creazione di parcheggi di attestamento a Pian dell’ Alpe e Col Basset dotati di servizi igienici e contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti
· Apertura della Casa cantoniera con la funzione di rifugio / posto tappa per tutto il periodo estivo
· Pedaggio per i fruitori (proporzionato al mezzo usato), gratis per le navette, escusionisti a piedi ed a cavallo la difficoltà burocratica dovuta al fatto che la strada è provinciale e come tale non può essere sottoposta a pedaggio potrebbe essere risolto con la cessione ai comuni interessati di un breve tratto di accesso )
· Postazioni a Pian dell’ Alpe e Col Basset per rilascio biglietti e distribuzione di materiale informativo (da affidare)
· Disponibilità di navette (a pagamento) da Pragelato e Sestriere , nei fine settimana da metà giugno a metà settembre per tour guidati con accompagnatori in grado di illustrare gli aspetti storici e naturalistici (da affidare) ; disponibilità anche di mezzi per il trasporto ai punti di attestamento di biciclette
· Chiusura al traffico individuale motorizzato almeno due giorni settimanali (tra cui irrinunciabilmente la domenica) con possibile organizzazione di attività (musica, esplorazione botanica, conferenze, momenti di ritrovo, rievocazioni, ecc. ….) nei punti di accesso anche da parte di associazioni….
Una fruizione di questo tipo, che può prevedere anche una sosta delle navette nei punti di ristoro o all’ alpeggio dell’ Assetta , non solo non danneggerebbe le attività economiche locali, ma al contrario ne farebbe dei punti di richiamo, purché ovviamente l’ offerta sia “attraente”.
E’ ovviamente poi indispensabile una intensa pubblicizzazione del percorso e delle modalità
di fruizione, la preparazione di adeguato materiale illustrativo……
Continuità della sperimentazione dell’ accesso regolamentato del regolamento approvato dal Comune di Bobbio Pellice nel 2011.
Sentieri escursionistici segnalati (CAI, Ass. Le Ciaspole) o turistici (Plaisentif) o storici
(Glorioso Rimpatrio) e crinali erbosi
Divieto di percorso a tutti i mezzi motorizzati
· Ripristino dei sentieri e dei crinali danneggiati (anche con le risorse del post-olimpico)
· Manutenzione ordinaria dei sentieri di rilevante interesse, sia coordinando un tavolo di lavoro coi i diversi soggetti interessati (enti ed associazioni che già oggi si impegnano in questa attività…) sia con affidamento a cooperative locali
· Rapido completamento e pubblicizzazione del catasto dei sentieri (cui stanno lavorando anche le associazioni)
Attività turistica con mezzi motorizzati
· Identificazione di percorsi di particolare interesse (su strade bianche e militari), soprattutto nelle alte valli, per escursioni con mezzi motorizzati , da utilizzare “a rotazione”
· Pubblicizzazione di tali percorsi e preparazione di materiale informativo
Attività sportiva con mezzi motorizzati
Occorre in primo luogo fare una precisa distinzione tra i vari tipi di mezzi motorizzati
· Per il trial possono essere identificati appositi tracciati in aree a basso impatto ambientale
· Per le moto da cross ed enduro devono essere previste aree specifiche appositamente attrezzate
· I comuni possono individuare sul loro territorio percorsi su strade sterrate e forestali consentiti per l’uso motoristico ludico indicandoli con precisione.
· I percorsi su strade sterrate, piste forestali e simili non esplicitamente autorizzati devono essere intesi come vietati (anche in assenza di apposito cartello, che spesso viene rimosso), rivedendo in tal senso la legge regionale vigente, che impone ai sindaci la richiesta in merito di un “parere vincolante” della Regione
· Per le gare devono essere individuati precisi limiti di sostenibilità (sopralluogo accurato dei percorsi, limite nel numero di partecipanti e di passaggi, esclusione di aree sensibili, resistenza del suolo, limitazione dell’ inquinamento acustico…) da definire anche con il concorso del Servizio Aree protette della Provincia.
· Deve essere garantito, anche mediante il versamento di adeguata cauzione, il completo ripristino di eventuali danni derivanti dai passaggi dedi mezzi motorizzati
Siamo consapevoli che esiste un problema di adeguato controllo, con personale di vigilanza sufficiente e preparato, e di sanzioni effettivamente deterrenti. Tuttavia riteniamo che, fatta salva la necessità di adeguate sanzioni e di modificazione della L.R. 32 nei punti necessari, la soluzione vada ricercata prima di tutto nell’ elaborazione di piani condivisi di fruizione del territorio.
Non ignoriamo infine che la montagna è messa a rischio da numerosi altri fattori, ad esempio un uso eccessivo dei pascoli, una pratica non corretta delle attività forestali o, soprattutto, l’abbandono cui la condanna una politica che continua a considerarla “marginale”. Su questo intendiamo continuare a l avorare.
NOI NELLE ALPI
Il coordinamento Noi nella Alpi ha inviato a tutti i sindaci presenti al convegno anche la proposta di mozione sulla viabilità alpina in allegato, sperando che venga sottoposta ai consigli comunali delle valli.
Mozione viabilità Alpina
Atto politico di impegno per la salvaguardia, lo sviluppo e la valorizzazione della viabilità alpina
Il Consiglio Comunale di ……………………..
Il Consiglio della Comunità Montana del Pinerolese
Il Consiglio Provinciale Provincia di Torino
Il Consiglio Regionale della Regione Piemonte
VISTO
Che la rete sentieristica, le piste e le strade militari esistenti nel territorio sono un elemento storico ed ambientale di elevato valore.
Che questa viabilità alpina, se correttamente gestita garantendone una adeguata fruizione in tutte le stagioni dell’ anno, può diventare un elemento importante per lo sviluppo economico della montagna.
Che la potenziale richiesta di utilizzo turistico della viabilità alpina è molto variegata (a piedi, con bici, cavallo, mezzi motorizzati, sci) con difficoltà nella condivisione contemporanea dello stesso percorso da parte delle diverse categorie di fruitori
Che in generale mancate attenzioni, regole di fruizione non corrette o non rispettate e scarsità di controlli stanno portando ad un progressivo degrado delle viabilità con conseguente allontanamento dei turisti
CONSIDERATO
Che la manutenzione, il mantenimento ed il miglioramento della viabilità unitamente alla promozione e pubblicità dei percorsi e ad un corretto rispetto delle regole di fruizione sono elementi essenziali per lo sviluppo turistico
Che sulla viabilità alpina possano crearsi nuove occasioni di occupazione e significative fonti di reddito locali
Che solo con regole condivise con i vari portatori di interesse sulla viabilità si potrà realizzare una adeguata politica di sviluppo ambientalmente sostenibile.
SI IMPEGNA
Per quanto di propria competenza a:
§ Promuovere un progetto di sviluppo turistico del territorio ed in particolare delle “terre alte” che sia ambientalmente sostenibile, anche attraverso il collegamento con il sistema dei trasporti pubblici
§ Sviluppare politiche di fruizione “lenta” dei percorsi di viabilità alpina lavorando in rete con le altre istituzioni ed i soggetti interessati operanti nel territorio
§ Definire regole di utilizzo che equilibrino la necessità di mantenimento efficiente (in buono stato) dei percorsi con la diversa tipologia di fruitori (motorizzati e non)
§ Coinvolgere i vari gruppi di fruitori per una loro partecipazione alla definizione delle regole di utilizzo ed al mantenimento / miglioramento dei percorsi
§ Realizzare iniziative di promozione e di uso qualificato della viabilità alpina
§ Mantenere e migliorare la rete viaria alpina facendosi carico di reperire le risorse economiche necessarie per gli interventi manutentivi e sviluppando scelte di affidamento lavori a personale locale.
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