
Greenpeace da anni denuncia che gran parte delle apparecchiature elettroniche prende ancora la strada dello smaltimento in discarica, o presso inceneritori o, addirittura, dell’esportazione illegale nei Paesi in via di sviluppo. Nel mondo sta crescendo a dismisura l’uso degli articoli elettronici, con la conseguente produzione di montagne di rifiuti pericolosi difficili da conferire o riciclare in sicurezza. Le stime dell’ONU sono di 20-50 milioni di tonnellate di rifiuti tecnologici prodotti ogni anno, che comprendono più del 5% di tutti i rifiuti solidi urbani generati nel mondo. I RAEE, ovvero i rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, rappresentano una tipologia di rifiuti pericolosi in più rapida crescita a livello globale (crescono con un tasso del 3-5% annuo, tre volte superiore ai rifiuti normali). Sono considerati pericolosi per il loro contenuto di elementi tossici e persistenti, che rappresentano un rischio per l’ambiente e la salute umana nelle varie fasi di trattamento, riciclaggio e smaltimento. Per informazioni più approfondite visitate il sito http://www.greenpeace.it/elettronicaverde/
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