martedì 17 novembre 2009

Dalla critica al consumo al consumo critico

Il primo passo da compiere è quello di prendere coscienza che il nostro consumo è un fatto che riguarda tutta l'umanità. Le nostre azioni sono le stesse di milioni de persone ed hanno conseguenze planetarie.

Il consumo può essere inquinante; proviamo a pensare all'impatto ambientale dei nostri consumi. Pensiamo all'utilizzo in agricoltura di pesticidi e fertilizzanti che avvelenano le falde acquifere, all'uso quotidiano di prodotti chimici per la pulizia della casa che avvelenano le zone di produzione con sostanze tossiche, o allo spreco di carta per tutti gli usi che provoca un impoverimento di boschi e foreste a livello planetario. Pensiamo agli imballaggi dei prodotti che intasano le nostre discariche, alla quantità di inquinamento creato dal trasporto degli stessi prodotti da un luogo all'altro del globo terrestre.

Il consumo può essere insostenibile, anzi già lo è. I danni ambientali provocati dal nostro tenore di vita (le piogge acide, il disboscamento, l'effetto serra, il buco dell'ozono, la desertificazione, ecc.) vengono pagati soprattutto dai popoli del Sud del Mondo.
Il consumo può essere opprimente per milioni di persone, perché contribuisce al loro sfruttamento.

Dietro ogni prodotto c’è una storia



Ecco allora che consumare consapevolmente significa porsi tante domande; chiedersi qual è la storia che c’è dietro al prodotto; verificare se è positiva o negativa. I prodotti hanno un’anima perché dietro di loro ci sono le persone che forse hanno sofferto per produrre quei beni, c’è un ambiente che è stato inquinato, ci sono dei diritti che sono stati calpestati, ci sono dei bambini che invece di stare in una classe sono stati costretti a lavorare, magari in situazione inumani. E non c’è demagogia in queste parole, non c’è esagerazione: ci sono tante storie vere, storie di sofferenza ed ingiustizia.
Consumare criticamente significa andare a fare la spesa con la consapevolezza che un prodotto può avere anche una storia pulita alle spalle, ma l’impresa che lo ha prodotto spazia anche in altri settori e produce altri prodotti la cui storia invece non è così accettabile. E’ necessario, quindi, oltre a fare un’analisi della storia del prodotto, fare anche un’analisi dell’impresa prima di comprare qualsiasi cosa.

In concreto il consumo critico consiste nella scelta dei prodotti non solo in base al prezzo e alla qualità, ma anche in base alla storia dei prodotti stessi e al comportamento delle imprese che ce li offrono. Scartando i prodotti che non rispettano l’uomo e l’ambiente, invio alle imprese un messaggio chiaro: comunico loro che non sono d’accordo con quello che stanno facendo e lo faccio utilizzando le loro stesse regole economiche e la loro stessa lingua, cioè i soldi.

Padre Alex Zanotelli, parlando di consumo, ci dice che chi va al supermercato "esprime un voto per ogni prodotto che sceglie e segnala alle imprese i comportamenti che approva e quelli che condanna. L'acquisto può trasformarsi in un sostegno alle forme produttive corrette o in uno ostacolo alle altre"

E' una scelta alla portata di tutti che può veramente condizionare le imprese ad una logica diversa, quella dell'etica e di un'economia al servizio dell'uomo.

Testo tratto dal sito:
http://www.volint.it/scuolevis/consumo%20critico/consumo%20critico.htm

Nessun commento:

Posta un commento